Titolo originale:
Nazione: Canada, Gran Bretagna, Svezia
Anno: 2012
Genere: horror
Durata: 1h35m
Regia: James Watkins
Sceneggiatura: Jane Goldman
Fotografia: Tim Maurice-Jones
Musiche: Marco Beltrami
Cast: Daniel Radcliffe, Janet McTeer, Ciaran Hinds, Liz White, Shaun Dooley, Emma Shorey, Molly Harmon, Sophie Stuckey, Misha Handley, Jessica Raine, Roger Allam, Lucy May Barker, Indira Ainger, Andy Robb, Mary Stockley, Alexia Osborne, Alfie Field
Trama
Arthur Kipps è un giovane avvocato londinese, vedovo e padre del piccolo Joseph. Un giorno viene mandato dal suo studio legale nello sperduto villaggio di Crythin Gifford per partecipare ai funerali di un'anziana cliente e risolvere alcune questioni legate a Eal Marsh House, la casa circondata dalle paludi dove la donna viveva come una reclusa. Gli abitanti del villaggio temono quell’antica magione perché attorno ad essa circolano inquietanti leggende.
Recensione
Tratto dall’omonimo romanzo di Susan Hill, “The woman in black” è il classico horror di un tempo, con una casa avvolta della nebbia e infestata dai fantasmi. La storia, scritta da Jane Goldman (“Kick-Ass”, “Il debito”), sceneggiatrice e presentatrice televisiva prosperosa e dalla chioma rosso fuoco, segue fedelmente tutti i cliché del cinema horror e della letteratura gotica: la casa infestata, lo straniero che arriva in città malvisto da un comunità diffidente e molto legata alle tradizioni e alle leggende. Il film si apre con la scena di tre bambine intente a giocare in piena allegria che, a un tratto, si dirigono verso la finestra per poi gettarsi di sotto. In scena compare poi Daniel Radcliffe, attore celebre per il personaggio di Harry Potter, qui padre vedovo con un bambino di quattro anni che deve lasciare per un lavoro in una sperduta cittadina inglese. Radcliffe sembra ancora troppo giovane per essere preso sul serio come padre, e non fa nulla per guadagnarsi il minimo credito. Il suo sguardo è sempre molto passivo rispetto agli eventi e quando gli eventi si fanno raccapriccianti. Troppa moderazione per un ruolo che doveva essere l’alter ego in campo dello spettatore. Interessante, invece, il resto del cast con un’ottima coppia di attori, Ciaran Hinds e Janet McTeer, marito ricco e “progressista”, in netto contrasto con il resto degli abitanti del villaggio, e moglie distrutta dalla morte del figlio (inquietante il modo in cui tratta i suoi cagnolini).
James Watkins, regista dell’ottimo survival horror “Eden Lake”, fa un ampio uso di inquadrature ampie seguendo spesso i personaggi, in modo a volte esagerato, scrutando ogni centimetro dell’ambiente offrendo, malgrado la presenza della nebbia, troppe certezze allo spettatore. Certo, ci sono le scene da cardiopalma, ma la suspense non arriva mai a livelli interessanti.
“The woman in black” è un horror per i nostalgici, quelli che... bastava una casa infestata, porte che scricchiola, misteriose figure in lontananza, carillon dalla musica inquietante per essere felici. Le atmosfere d’un tempo ci sono (guarda caso il film è prodotto dalla celebre Hammer) ma la storia non appassiona e si sbroglia in modo troppo semplice, non offrendo momenti di tensione validi. Un occasione mancata sia per Watkins, che non conferma le sue ottime capacità, sia per Radcliffe, che non si è ancora tolto di dosso le sembianze di Harry Potter.
Nazione: Canada, Gran Bretagna, Svezia
Anno: 2012
Genere: horror
Durata: 1h35m
Regia: James Watkins
Sceneggiatura: Jane Goldman
Fotografia: Tim Maurice-Jones
Musiche: Marco Beltrami
Cast: Daniel Radcliffe, Janet McTeer, Ciaran Hinds, Liz White, Shaun Dooley, Emma Shorey, Molly Harmon, Sophie Stuckey, Misha Handley, Jessica Raine, Roger Allam, Lucy May Barker, Indira Ainger, Andy Robb, Mary Stockley, Alexia Osborne, Alfie Field
Trama
Arthur Kipps è un giovane avvocato londinese, vedovo e padre del piccolo Joseph. Un giorno viene mandato dal suo studio legale nello sperduto villaggio di Crythin Gifford per partecipare ai funerali di un'anziana cliente e risolvere alcune questioni legate a Eal Marsh House, la casa circondata dalle paludi dove la donna viveva come una reclusa. Gli abitanti del villaggio temono quell’antica magione perché attorno ad essa circolano inquietanti leggende.
Recensione
Tratto dall’omonimo romanzo di Susan Hill, “The woman in black” è il classico horror di un tempo, con una casa avvolta della nebbia e infestata dai fantasmi. La storia, scritta da Jane Goldman (“Kick-Ass”, “Il debito”), sceneggiatrice e presentatrice televisiva prosperosa e dalla chioma rosso fuoco, segue fedelmente tutti i cliché del cinema horror e della letteratura gotica: la casa infestata, lo straniero che arriva in città malvisto da un comunità diffidente e molto legata alle tradizioni e alle leggende. Il film si apre con la scena di tre bambine intente a giocare in piena allegria che, a un tratto, si dirigono verso la finestra per poi gettarsi di sotto. In scena compare poi Daniel Radcliffe, attore celebre per il personaggio di Harry Potter, qui padre vedovo con un bambino di quattro anni che deve lasciare per un lavoro in una sperduta cittadina inglese. Radcliffe sembra ancora troppo giovane per essere preso sul serio come padre, e non fa nulla per guadagnarsi il minimo credito. Il suo sguardo è sempre molto passivo rispetto agli eventi e quando gli eventi si fanno raccapriccianti. Troppa moderazione per un ruolo che doveva essere l’alter ego in campo dello spettatore. Interessante, invece, il resto del cast con un’ottima coppia di attori, Ciaran Hinds e Janet McTeer, marito ricco e “progressista”, in netto contrasto con il resto degli abitanti del villaggio, e moglie distrutta dalla morte del figlio (inquietante il modo in cui tratta i suoi cagnolini).
James Watkins, regista dell’ottimo survival horror “Eden Lake”, fa un ampio uso di inquadrature ampie seguendo spesso i personaggi, in modo a volte esagerato, scrutando ogni centimetro dell’ambiente offrendo, malgrado la presenza della nebbia, troppe certezze allo spettatore. Certo, ci sono le scene da cardiopalma, ma la suspense non arriva mai a livelli interessanti.
“The woman in black” è un horror per i nostalgici, quelli che... bastava una casa infestata, porte che scricchiola, misteriose figure in lontananza, carillon dalla musica inquietante per essere felici. Le atmosfere d’un tempo ci sono (guarda caso il film è prodotto dalla celebre Hammer) ma la storia non appassiona e si sbroglia in modo troppo semplice, non offrendo momenti di tensione validi. Un occasione mancata sia per Watkins, che non conferma le sue ottime capacità, sia per Radcliffe, che non si è ancora tolto di dosso le sembianze di Harry Potter.
Voto: 56%
Trailer “The woman in black”
0 Comments:
Post a Comment