
Alfred Hitchock batte Orson Welles e dopo cinquant’anni il suo “La donna che visse due volte” (1958), noto anche con il titolo originale “Vertigo”, diventa il miglior film della storia del cinema tra 2045 in gara. A deciderlo è il sondaggio di “Sight & Sound”, rivista inglese che dal 1952 chiede, ogni dieci anni, per conto del British Film Institute, ai critici, registi, sceneggiatori e distributori di tutto il mondo di scegliere i loro film preferiti. Se nel 2002 i giurati erano 144, quest’anno si è arrivati a quota 865.
Il primo sondaggio vide vincere l’italiano “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica, importante esempio del Neorealismo italiano. Dopo dieci anni, il miglior film fu “Quarto potere” di Welles e tale rimase per cinquant’anni.
Al secondo posto, dunque, scivola “Quarto potere” (1941), capolavoro indiscusso che racconta la vita del magnate della stampa Charles Foster Kane e sul potere della stampa. In terza posizione si “Una storia di Tokyo” del regista giapponese Yasujiro Ozu (1953). Al quarto posto “La regola del gioco” (1939) del francese Jean Renoir seguito da “Aurora” (1927) del tedesco Friedrich Wilhelm Murnau. In sesta posizione un’altra pietra miliare del cinema, ovvero “2001: Odissea nello spazio” (1968) di Stanley Kubrick; al settimo posto il western “Sentieri selvaggi” (1956) di John Ford; all’ottavo posto “L’uomo con la macchina da presa” (1929) di Dziga Vertov; al nono “La passione di Giovanna d’Arco” (1927) di Carl Theodor Dreyer; al decimo il primo film italiano, “8 e ½” (1963).
Gli altri film italiani si trovano molto più in basso in classifica: “L’avventura” (1960) di Michelangelo Antonioni al 24° posto, “Ladri di biciclette” (1948) crollato al 33°, “La dolce vita” (1960) di Federico Fellini al 39° e “La battaglia di Algeri” (1966) di Gillo Pontecorvo al 48°.
La classifica dei migliori film della storia del cinema redatta, invece, da 358 registi, tra cui Martin Scorsese, Woody Allen, Quentin Tarantino e Francis Ford Coppola, vede vincitore “Una storia di Tokyo”, in seconda posizione ex aequo “2001: Odissea nello spazio” e “Quarto potere”, al quarto “8 e ½”, al quinto “Taxi Driver” di Martin Scorsese, al sesto “Apocalypse now” di Francis Ford Coppola, al settimo “La donna che visse due volte” e “Il padrino” di Francis Ford Coppola, al nono “Lo specchio” di Andrei Tarkovsky e al decimo “Ladri di biciclette”.
Il primo sondaggio vide vincere l’italiano “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica, importante esempio del Neorealismo italiano. Dopo dieci anni, il miglior film fu “Quarto potere” di Welles e tale rimase per cinquant’anni.
Al secondo posto, dunque, scivola “Quarto potere” (1941), capolavoro indiscusso che racconta la vita del magnate della stampa Charles Foster Kane e sul potere della stampa. In terza posizione si “Una storia di Tokyo” del regista giapponese Yasujiro Ozu (1953). Al quarto posto “La regola del gioco” (1939) del francese Jean Renoir seguito da “Aurora” (1927) del tedesco Friedrich Wilhelm Murnau. In sesta posizione un’altra pietra miliare del cinema, ovvero “2001: Odissea nello spazio” (1968) di Stanley Kubrick; al settimo posto il western “Sentieri selvaggi” (1956) di John Ford; all’ottavo posto “L’uomo con la macchina da presa” (1929) di Dziga Vertov; al nono “La passione di Giovanna d’Arco” (1927) di Carl Theodor Dreyer; al decimo il primo film italiano, “8 e ½” (1963).
Gli altri film italiani si trovano molto più in basso in classifica: “L’avventura” (1960) di Michelangelo Antonioni al 24° posto, “Ladri di biciclette” (1948) crollato al 33°, “La dolce vita” (1960) di Federico Fellini al 39° e “La battaglia di Algeri” (1966) di Gillo Pontecorvo al 48°.
La classifica dei migliori film della storia del cinema redatta, invece, da 358 registi, tra cui Martin Scorsese, Woody Allen, Quentin Tarantino e Francis Ford Coppola, vede vincitore “Una storia di Tokyo”, in seconda posizione ex aequo “2001: Odissea nello spazio” e “Quarto potere”, al quarto “8 e ½”, al quinto “Taxi Driver” di Martin Scorsese, al sesto “Apocalypse now” di Francis Ford Coppola, al settimo “La donna che visse due volte” e “Il padrino” di Francis Ford Coppola, al nono “Lo specchio” di Andrei Tarkovsky e al decimo “Ladri di biciclette”.
2 Comments:
Le mode cambiano, ma i capolavori "restano"...e menomale per noi. Ci si sta scaldando tanto per questo clamoroso slittamento al secondo posto del grande Welles. Ma io non trovo affatto scandalosa la cosa...la cultura e i gusti vanno con il tempo, non tutto però. L'importante è vedere come nonostante gli anni, dunque una nuova generazione di spettatori, si sappiano comunque riconoscere i grandi maestri che hanno fatto, e continueranno a fare, la storia del cinema.
Difficilmente, neanche sotto minaccia, riuscirei a scegliere il mio preferito tra Quarto potere e Vertigo. So solo però che sono entrambi i miei due film preferiti in assoluto.
Ale55andra
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