Nuovo assurdo e ridicolo episodio, tutto all’italiana, del capitolo “vacanze rovinate”. La Wind Jet, compagnia aerea low cost italiana nata nel 2003 a Catania da Antonino Pulvirenti, imprenditore del settore alimentare, dal giorno 11 agosto 2012 è in fallimento. A nulla è servito l’intervento di Alitalia che sembrava voler acquisire Wind Jet e farsi carico dei passeggeri rimasti a terra.
Il triste finale della vicenda è uno degli argomenti principali di questi giorni su giornali e tv che stanno raccontando l’angoscia degli ignari passeggeri fermi in aeroporto, con biglietti che non valgono più a nulla, in attesa di sapere come e a che prezzo potranno partire le proprie agognate vacanze o per fare ritorno a casa. Ignari perché è ormai da un anno che la compagnia aerea versa in cattive acque e nessuna istituzione ha preso in mano la situazione evitando che fossero venduti biglietti con il rischio del fallimento. Vito Riggio, presidente dell’Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile), ha affermato di sapere già da marzo che la situazione di Wind Jet era drammatica ma che era in corso una trattativa per salvare la compagnia e per questo non erano intervenuti dato che erano già stati venduti tutti i biglietti per agosto. Inoltre, se avessero interrotto le attività della compagnia aerea sarebbero rimasti tutti gli aerei a terra e i dipendenti avrebbero perso il loro posto di lavoro. Il caso della compagnia aerea siciliana, ha aggiunto, si inserisce in un quadro complessivo non facile: “Non è un mistero: non c'è nessuna compagnia aerea italiana che produca attivi. Se dovessimo chiudere le compagnie solo perché sono in perdita sarebbe un deserto”. Infatti, è l’intero settore del trasporto aereo ad essere in una situazione gravissima. Come infatti ha dichiarato Mauro Rossi, segretario Filt Cgil che ha partecipato al vertice sul caso Windjet: “Temo che tra settembre e marzo saremo di fronte ad una criticità e una possibilità di fallimento di almeno 50% delle aziende del trasporto aereo”.
Vito Riggio ha oggi dichiarato: “In questo momento la situazione è tornata alla normalità. Sul sito Enac e di ogni compagnia aerea italiana che sta collaborando, sono pubblicati i voli che sostituiscono quelli che i passeggeri avevano pagato. I passeggeri così hanno l'elenco dettagliato dei voli. Non si poteva far di più che avere tariffe che coprono a stento i costi”.
Quanto alla possibilità di ottenere un rimborso sul biglietto aereo Wind Jet o un risarcimento per vacanza rovinata è inutile illudersi perché è improbabile che una compagnia aerea ormai fallita riuscirà a rimborsare gli sfortunati passeggeri. La situazione è migliore per chi ha acquistato un volo Wind Jet all’interno di un pacchetto viaggi. In questo caso, in base alle leggi sulla tutela del viaggiatore, è il tour operator a dover trovare un volo sostituivo oppure un pacchetto viaggio equivalente senza alcun costo per il viaggiatore. Allo stesso modo, il tour operator sarà tenuto a rimborsare e risarcire interamente nel caso di denuncia per vacanza rovinata.
Il triste finale della vicenda è uno degli argomenti principali di questi giorni su giornali e tv che stanno raccontando l’angoscia degli ignari passeggeri fermi in aeroporto, con biglietti che non valgono più a nulla, in attesa di sapere come e a che prezzo potranno partire le proprie agognate vacanze o per fare ritorno a casa. Ignari perché è ormai da un anno che la compagnia aerea versa in cattive acque e nessuna istituzione ha preso in mano la situazione evitando che fossero venduti biglietti con il rischio del fallimento. Vito Riggio, presidente dell’Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile), ha affermato di sapere già da marzo che la situazione di Wind Jet era drammatica ma che era in corso una trattativa per salvare la compagnia e per questo non erano intervenuti dato che erano già stati venduti tutti i biglietti per agosto. Inoltre, se avessero interrotto le attività della compagnia aerea sarebbero rimasti tutti gli aerei a terra e i dipendenti avrebbero perso il loro posto di lavoro. Il caso della compagnia aerea siciliana, ha aggiunto, si inserisce in un quadro complessivo non facile: “Non è un mistero: non c'è nessuna compagnia aerea italiana che produca attivi. Se dovessimo chiudere le compagnie solo perché sono in perdita sarebbe un deserto”. Infatti, è l’intero settore del trasporto aereo ad essere in una situazione gravissima. Come infatti ha dichiarato Mauro Rossi, segretario Filt Cgil che ha partecipato al vertice sul caso Windjet: “Temo che tra settembre e marzo saremo di fronte ad una criticità e una possibilità di fallimento di almeno 50% delle aziende del trasporto aereo”.
Vito Riggio ha oggi dichiarato: “In questo momento la situazione è tornata alla normalità. Sul sito Enac e di ogni compagnia aerea italiana che sta collaborando, sono pubblicati i voli che sostituiscono quelli che i passeggeri avevano pagato. I passeggeri così hanno l'elenco dettagliato dei voli. Non si poteva far di più che avere tariffe che coprono a stento i costi”.
Quanto alla possibilità di ottenere un rimborso sul biglietto aereo Wind Jet o un risarcimento per vacanza rovinata è inutile illudersi perché è improbabile che una compagnia aerea ormai fallita riuscirà a rimborsare gli sfortunati passeggeri. La situazione è migliore per chi ha acquistato un volo Wind Jet all’interno di un pacchetto viaggi. In questo caso, in base alle leggi sulla tutela del viaggiatore, è il tour operator a dover trovare un volo sostituivo oppure un pacchetto viaggio equivalente senza alcun costo per il viaggiatore. Allo stesso modo, il tour operator sarà tenuto a rimborsare e risarcire interamente nel caso di denuncia per vacanza rovinata.
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