CANDIDATO MALEDETTO

Titolo originale: Homecoming
Nazione: USA
Anno: 2005
Genere: commedia, horror
Durata: 58m
Regia: Joe Dante
Sceneggiatura: Sam Hamm
Fotografia: Attila Szalay
Musiche: Hummie Mann
Cast: Jon Tenney, Candus Churchill, Nathaniel de Veaux, Terry David Mulligan, Robert Picardo, Thea Gill, Beverly Breuer, Sean Carey


Trama
Durante la campagna elettorale per la rielezione del presidente degli Stati Uniti, in piena guerra irachena, accade qualcosa che sconvolge l’opinione pubblica. Numerosi reduci morti in Iraq iniziano a resuscitare dalle loro bare. Questi mostri iniziano a vagare per le città e nulla riesce ad ucciderli, se non una cosa: votare. La loro unica volontà è quella di votare contro chi li ha mandati a morire per una guerra che ritengono bugiarda.

Recensione
Se dovesse essere valutato come horror “Candidato maledetto” si presterebbe facilmente ad una piena stroncatura: non si riesce a trovare un solo istante in cui il film fa rabbrividire per mostruosità o scene truculenti. Quello che però fa rabbrividire davvero è la realtà: le lunghe file di bare dei ragazzi americani morti in Iraq per una guerra, come apertamente sostiene Dante, nata per una menzogna. C’è tanta satira politica, o ancor di più, un vero attacco verso chi ha partorito una guerra inutile e senza alcun presupposto valido. Più diretto di Micheal Moore, Dante accusa il presidente (chiaramente Bush anche se non viene mai nominato) per come ha condotto la sua politica estera bellicista. Film di denuncia e zombie allegoria ancor più forte di quanto fece anni fa Romero. I veri mostri sono i quelli che vogliono rimanere incollati alla propria poltrone per difendere i propri interessi.

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