GYROS PITA E BIRRA AMSTEL: SPIRITO GRECO

Andando spesso in Grecia d’estate da quasi venti anni mi è stato impossibile non innamorarmi di questa accoppiata fantastica. Pranzo o cena davvero economico e veloce (la troverete nel menu di tantissimi fast-food), il gyros pita è diverso da un kebab o da una piadina romagnola. Da entrambe si discosta del tutto sia per l’involucro che per il contenuto.
La pita è un pane di forma rotonda e schiacciata, ma più spessa, morbida e compatta della piadina romagnola o di quella utilizzata per il kebab. Viene cotta al forno senza alcun condimento e in seguito riscaldata su una piastra bagnata d’olio. La carne è di maiale (differenza fondamentale con il kebab arabo, fatto con carne di montone o mix di carni che non includono il maiale perché proibito dalla religione musulmana), infatti è detta anche Pork Pita. Ci sono varianti con pollo (Chicken Pita), con spiedini di carne (Souvlaki Pita) e, molto di rado, con il pesce. Come condimento: tzatziki (crema fatta con yogurt greco, sale, olio, aglio e cetriolo), pomodoro, insalata, patatine e cipolle (sconsigliate, basta dire, in inglese “without onion”). Attenzione: genera dipendenza!
L’Amstel è una birra olandese dal 1968 di proprietà dell’Heineken. In realtà si tratta a tutti gli effetti di una birra nazionale dato che dal 1963 fu aperta una filiale operativa e una fabbrica in Grecia. Di colore chiaro e limpido, ha un gusto singolare e deciso. Pur essendo molto famosa (ha spesso sponsorizzato la competizione calcistica UEFA Champions League), non è mai stata ufficialmente importata in Italia.
Un gyros ed una Amstel: anche questo è Grecia.

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