Titolo originale: id.
Nazione: Italia
Anno: 2000
Genere: drammatico
Durata: 1h35m
Regia: Wilma Labate
Sceneggiatura: Wilma Labate, Sandro Petraglia
Fotografia: Alessandro Pesci
Musiche: Paolino Dalla Porta
Cast: Claudio Amendola, Domenica Giuliano, Annabella Sciorra, Rosalinda Celentano, Peppe Servillo, Valerio Binasco
Trama
E’ l’ultimo giorno di lavoro per l’ispettore della polizia Sciarra, ma il suo commissario gli chiede di svolgere un ultimo incarico: condurre una ragazzina di 14 anni di nome Domenica all’obitorio per riconoscere un cadavere. Ma quello è il cadavere dell’uomo che si è suicidato dopo essere stato arrestato per aver violentato Domenica. Inizia così un viaggio lungo un’intera giornata nella città di Napoli di una ragazzina già provata dal dolore, ma ancora ricca dei sogni dell’infanzia e di un uomo che ha lasciato il suo lavoro perché una grave malattia gli lascia ormai poco da vivere.
Recensione
Il film è liberamente tratto dal romanzo di Juan Marsè “Ronda del Guinardo”, sul quale la regista, assieme al co-sceneggiatore Sandro Petraglia, ha fatto un ottimo lavoro di trasposizione spazio-temporale, trasferendo il luogo dell’azione dalla Spagna franchista alla Napoli dei nostri giorni. “Domenica” è un film duro e soave al tempo stesso. I suoi personaggi sono due orfani della vita, la bambina e l’ispettore, una senza i genitori, costretta a vivere in un orfanotrofio ed ormai già troppo grande per l’istituto, sempre in giro per la città per “piccoli lavoretti”, l’altro che a causa di un destino malvagio, si vedrà privato dell’amore di un figlio e di una donna.
Domenica fa parte di quei bambini che hanno una vita molto difficile, ma che non si lasciano vincere dalla disperazione e che continuano a conservare una grande forza e vitalità, propria dei bambini in genere, un’arma contro lo sconforto dal quale è necessario che escano in qualche modo. Sprofondata in un mondo troppo complicato per la sua età, diffidente e astiosa, Domenica però si rivela capace di gesti di tenerezza verso per quelli ancor più bisognosi di lei. Un plauso a Domenica Giuliano, scelta tra numerose ragazzine delle scuole medie napoletane. Di lei colpisce l’ironica spontaneità per niente influenzata dalla precoce e veloce opportunità del grande schermo, infatti non gioca a fare l’attrice, arrivando a comprendere la difficoltà nascosta del suo personaggio. Ed è incantevole il suo ballo di fronte un video musicale mostrato in un negozio del centro. L’ispettore di polizia è ormai un uomo prematuramente condannato alla morte, con lo sguardo perso di chi avverte il senso di vuoto determinato da anni di lavoro sporco. Un uomo e la sua malattia interpretati da Claudio Amendola in maniera misurata e minimalista, mai troppo eccessivamente plateale. E tra i due si instaura un rapporto breve ed intenso che ricorda facilmente quello tra padre e figlia. Ed è personaggio di Betibù a raffigurare un impossibile sogno di non essere più vittime della solitudine, un’ipotetica famiglia perfetta che la vita non farà mai nascere.
“Domenica” è un film poetico, delicato, ma al tempo stesso spietato, girato nelle strade di una Napoli piena di miseria, ben descritta nella fotografia di Alessandro Pesci, tuttavia traspare anche la vivacità e la speranza che animano la città ed i suoi abitanti.
Voto: 66%
Nazione: Italia
Anno: 2000
Genere: drammatico
Durata: 1h35m
Regia: Wilma Labate
Sceneggiatura: Wilma Labate, Sandro Petraglia
Fotografia: Alessandro Pesci
Musiche: Paolino Dalla Porta
Cast: Claudio Amendola, Domenica Giuliano, Annabella Sciorra, Rosalinda Celentano, Peppe Servillo, Valerio Binasco
Trama
E’ l’ultimo giorno di lavoro per l’ispettore della polizia Sciarra, ma il suo commissario gli chiede di svolgere un ultimo incarico: condurre una ragazzina di 14 anni di nome Domenica all’obitorio per riconoscere un cadavere. Ma quello è il cadavere dell’uomo che si è suicidato dopo essere stato arrestato per aver violentato Domenica. Inizia così un viaggio lungo un’intera giornata nella città di Napoli di una ragazzina già provata dal dolore, ma ancora ricca dei sogni dell’infanzia e di un uomo che ha lasciato il suo lavoro perché una grave malattia gli lascia ormai poco da vivere.
Recensione
Il film è liberamente tratto dal romanzo di Juan Marsè “Ronda del Guinardo”, sul quale la regista, assieme al co-sceneggiatore Sandro Petraglia, ha fatto un ottimo lavoro di trasposizione spazio-temporale, trasferendo il luogo dell’azione dalla Spagna franchista alla Napoli dei nostri giorni. “Domenica” è un film duro e soave al tempo stesso. I suoi personaggi sono due orfani della vita, la bambina e l’ispettore, una senza i genitori, costretta a vivere in un orfanotrofio ed ormai già troppo grande per l’istituto, sempre in giro per la città per “piccoli lavoretti”, l’altro che a causa di un destino malvagio, si vedrà privato dell’amore di un figlio e di una donna.
Domenica fa parte di quei bambini che hanno una vita molto difficile, ma che non si lasciano vincere dalla disperazione e che continuano a conservare una grande forza e vitalità, propria dei bambini in genere, un’arma contro lo sconforto dal quale è necessario che escano in qualche modo. Sprofondata in un mondo troppo complicato per la sua età, diffidente e astiosa, Domenica però si rivela capace di gesti di tenerezza verso per quelli ancor più bisognosi di lei. Un plauso a Domenica Giuliano, scelta tra numerose ragazzine delle scuole medie napoletane. Di lei colpisce l’ironica spontaneità per niente influenzata dalla precoce e veloce opportunità del grande schermo, infatti non gioca a fare l’attrice, arrivando a comprendere la difficoltà nascosta del suo personaggio. Ed è incantevole il suo ballo di fronte un video musicale mostrato in un negozio del centro. L’ispettore di polizia è ormai un uomo prematuramente condannato alla morte, con lo sguardo perso di chi avverte il senso di vuoto determinato da anni di lavoro sporco. Un uomo e la sua malattia interpretati da Claudio Amendola in maniera misurata e minimalista, mai troppo eccessivamente plateale. E tra i due si instaura un rapporto breve ed intenso che ricorda facilmente quello tra padre e figlia. Ed è personaggio di Betibù a raffigurare un impossibile sogno di non essere più vittime della solitudine, un’ipotetica famiglia perfetta che la vita non farà mai nascere.
“Domenica” è un film poetico, delicato, ma al tempo stesso spietato, girato nelle strade di una Napoli piena di miseria, ben descritta nella fotografia di Alessandro Pesci, tuttavia traspare anche la vivacità e la speranza che animano la città ed i suoi abitanti.
Voto: 66%
28 Comments:
ehi...anche io sono una cinefila sotto certi punti di vista...e ogni tanto propongo qlc film che mi è piaciuto...
un film che mi incuriosì alla sua uscita nelle sale, ma che ho poi perduto per strada. la tua recensione elogitiva mi fa venire voglia di riscoprirlo.
Anche questo film dimostra le mie lacune sul cinema italiano. Me lo appunto sperando di poterlo vedere.
Non lo ho visto, però spero di poterti fare presto concorrenza sull'ambito recensioni film :P ... sempre che il mio compare di blog acceta l'onere di prendere in mano la rubrica.
Ti faccio un salutone, visto che non lo ho guardato e ho poco da commentare (a meno di dire tanta cacchiate :D )
Mai sentito... Ma come lo hai trovato? :-)
Grossi buchi sul cinema italiano, grazie della recensione... mi istruisco un po'. :O) ciao
Passò su RaiSat Cinema World tempo fa ma lo persi e l'ho ritrovato da Blockbuster usato in offerta.
mai sentito questo film, ma vedro' di comprarlo..
buona giornata
gio
Ciao Amos, ti ho letto da Federico, un blog che molti di noi hanno eletto come proprio, una vicenda sconvolgente di malapolizia, quattro esperti che ammazzano di botte un ragazzino 18enne solo, sobrio, incensurato, disarmato... quei molti non sono più riusciti a staccarsi da papà Lino, mamma Patrizia e Stefano, l'altro loro figlio.
Sono romano, anche se vivo ormai da quasi 26 anni nella casmpagna sabina (Mentana), ma la mia romanità, fatta di affetto e accoglienza (67 anni) mi fa leggere con dispiacere del tuo 'esilio' romano... io a Caserta, per la precisione A Maddaloni, ho trascorso da AUC l'ultimo periodo di gioiosa irresponsabilità della mia vita 42 anni fa: dopo 40 abbiamo cominciato - e non abbiamo più smesso - a rincontrarci in qualche parte d'Italia, cominciando proprio dalla nostra vecchia Scuola di Commissariato, con i superstiti di quella splendida avventura. Nella magnifica Reggia andavo spesso a passeggiare con la mia ragazza, oggi moglie, madre e nonna dei miei affetti più cari: no, non mi sono mai sentito ospite, né esule, ma lo nostra vita va vissuta secondo i sentimenti nostri.
Un caro saluto... vi aspettiamo tutti da http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/federico_aldrovandi/2007/12/24/buon-natale-2007/#comment-29300 e su tutti gli articoli precedenti: grande conforto e speranza di giustizia per Lino e Patrizia che seguiamo ora nella interminabile teoria delle udienze di un processo che promette bene... ma non si sa mai, dopo aver rischiato a lungo l'archiviazione... che paese...
Giorgio
giemmolette@tiscali.it e http://frammenti41.blog.tiscali.it
Ciao LUCA, buon anno, prima di tutto. Credo che vedrò questo film: mi ha intrigato. Come befana ho avuto un po' da fare e sono stata ammalata: pigrizia acuta. Spero di vedervi presto
Vurpi
per guardare i film italiani e non essere sopraffatti dalla loro drammaticità, bisogna essere d'animo sereno. Forse prima dei novant'anni ne guarderò uno :-D
non ho visto il film, ma la recensione che ho letto è ottima.. mi ha incuriosita.
il blog è interessante ciao
moon
... mi intristisce.. ma lo guarderò!! Grazie della dritta!
ue caro,è da tanto che non passavo di qui,cmq deve essere carino questo film,anche perchè è girato nella mia napoli,quindi un motivo in più x vedere la mia città ,forse,un pò meglio di ora...ciao
Insomma,un FILM DISPERATRO eppure SPERANZOSO!!!!!!
Un saluto serale dal Cortese-saccheggiante!!!!
saccheggiatorcortese.splinder.com
grazie della visita...se posso, cerchero' di vederlo questo film
saluti
marietta
Avrei preparato un paio di articoli, Amos/Luca (?) uno sui problemi ecologici di questi giorni e una modestissima riflessione sui principi di accoglienza e tolleranza senza farne necessariamente una questione politica che peraltro esiste...
In questi giorni sono intristito dal non poter più partecipare alle udienze di Ferrara (oggi, una importantissima), nonché assorbito da certi miei problemi tributari... appena fuori, rifinisco e pubblico.
Grazie Luca (?).
Giorgio.
mai sentito parlare... dovrei cercare di recuperarlo...
Simone
Ammetto di aver scoperto WIlma Labate al TFF con la sua ultima fatica, "Signorina Effe", che devo dire mi è piaciuto abbastanza.
Rimedierò anch'io con la visione di questo film.
Meemmow
ciao grazie del messaggio privato, ti linko subito :)
scusa del ritardo ma nn controllo quasi mai i messaggi di splinder
mai sentito pure io .. ma la mia cultura cinematografica è un pò scadente ... :P
Buon consiglio, lo cercherò. Ed è anche perfetto per augurarti... Buona Domenica!
:-)
interessantissimo il tuo blog, ma... come faccio a linkarti?
Mi hai fatto venir voglia di vedere sto film. Spero di trovarlo a noleggio.
Complimenti per il blog.
Ciao
Lo vedrò ! Grazie della segnalazione
Ciao Amos! non ho mai visto domenica... ma volevo salutarti e dirti che... sono tornata! baci!
Questo mi manca, appena posso lo recupero.
Un saluto!
Ciao provo a lasciati semplicemente la buona notte per leggerti ritorno domani;)franca
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