Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: animazione
Durata: 1h50m
Regia: Brad Bird
Sceneggiatura: Brad Bird
Fotografia: Robert Anderson, Sharon Calahan
Musiche: Michael Giacchino
Disegni: Pixar
Doppiatori: Pino Insegno, Nanni Baldini, Riccardo Peroni, Massimiliano Alto, Pietro Biondi
Trama
Remy è un topo che ha un sogno piuttosto improbabile per la sua natura: diventare cuoco in un importante ristorante francese. Dotato di un olfatto sopraffino ed un gusto raffinato, si trova spesso in conflitto con la sua famiglia e con la sua colonia, in quanto non si accontenta come gli altri di nutrirsi dei resti trovati nell’immondizia. A causa di una sua maldestra avventura nella casa di una anziana signora dove la colonia abitava clandestinamente, è costretto a fuggire. Il destino lo farà ritrovare a Parigi, proprio nelle vicinanze del ristorante di Auguste Gusteau, il celebre cuoco francese suo idolo, appena morto di crepacuore a causa di una pessima recensione dello spietato critico gastronomico Anton Ego. Il suo sogno, per assurdo, potrebbe finalmente trasformarsi in realtà.
Recensione
Ogni nuova uscita della Pixar non fa che avvalorare gli ottimi giudizi sulle eccellenti capacità grafiche dello studio di animazione californiano. Nel caso di “Ratatouille” però si assiste ad una qualità dei contenuti mai vista nelle precedenti pellicole, se non in qualche rara breve circostanza. Non c’è la mediocre parodia di famosi film o la caricatura forzata dei personaggi, né tanto meno la ricerca ossessiva della risata a tutti i costi con il conseguente risultato di apparire talmente banale da soddisfare solo il pubblico più ingenuo. Mancano le sdolcinerie dei rapporti umani in cui spesso rimangono insabbiati i cartoni animati classici, tutto è trattato nel modo più credibile possibile pur presentando le situazioni surreali tipiche di un film di animazione. Originale, ad esempio, la scena in cui dal punto di vista “topesco” si sentono i discorsi tra i ratti mentre, sempre nella scena, gli umani presenti odono solo lo squittire. I personaggi sono tratteggiati con cura: Remy è dolce e simpatico, ma rimane pur sempre il ratto che si aggira in cucina e dunque un essere schifoso da eliminare; il giovane ed imbranato Linguini comprenderà a sue spese che riuscire nella vita non è semplice, seppur animato da tanta buona volontà; Colette, lunatica ed scontrosa a causa della sua condizione di donna in un ambiente, che ad alti livelli, è quasi prettamente maschilista, dovrà farsi forza per mantenere quello che ha duramente conquistato; Skinner, il cuoco responsabile del ristorante, è dipinto come il classico cattivo, dispotico ed arrogante, sempre pronto alla vendetta. Ma straordinario è il personaggio spietato e macabro di Anton Ego soprattutto nella scena della sua madeleine proustiana: il momento della rinascita, della coscienza, della reale percezione del presente rivivendo il suo passato che, mai perduto, riappare all’istante, reso libero dalla sensazione che il sapore è in grado di suscitargli.
La sceneggiatura è sviluppata in maniera profonda e meditata, pur risultando gradevole e leggera. In “Ratatouille” vengono trattati svariati temi sociali senza scadere nel patetico: la frase del cuoco Auguste Gusteau, “Tutti possono cucinare”, altro non è che una riproposizione del sogno americano quasi sempre presente nelle pellicole della Disney e risulta più marcato in questo caso, forse per riconquistare i buoni rapporti tra Francia e USA, dato che “Ratatouille” esce nel periodo in cui i due paesi hanno perso un po’ di feeling a causa delle vicende irachene; la questione dell’integrazione razziale che non si mostra solo nel disprezzo proprio dell’uomo nei confronti del diverso, ma anche per l’immagine positiva dell’equipe multietnico che lavora nella cucina del ristorante; il ruolo etico che deve essere svolto dalla critica, espresso nelle parole dell’autocritica di Ego; la denuncia del maschilismo dell’ambiente culinario; il rispetto dei legami familiari; il valore della cucina d’elite in un mondo ormai inondato di fast food; la lealtà nei confronti dell’amicizia.
L’incantevole lavoro di grafica della Pixar mette in scena in “Ratatouille” il mito di Parigi, la capitale francese che seppur nella sua modernità viene dipinta nella sua atmosfera romantica in particolar modo nelle splendide immagini notturne dello skyline della città.
Un lavoro eccellente e molto accurato, tanto è vero che l’intera troupe del film si è trasferita per lungo tempo nelle cucine del ristorante californiano French Laundry imparando il ritmo ed i movimenti frenetici di camerieri, cuochi ed assistenti vari e prendendo lezioni di cucina durante le quali hanno avuto modo di comprendere le modalità di esecuzione delle diverse pietanze. Questo ha permesso di realizzare un film pregevole sia sotto l’aspetto tecnico che dei contenuti, che diverte senza scadere nella risata sciocca, che fa riflettere senza risultare pesante e noiosa. Una fiaba fantastica ed, a suo modo, reale.
Voto: 82%
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: animazione
Durata: 1h50m
Regia: Brad Bird
Sceneggiatura: Brad Bird
Fotografia: Robert Anderson, Sharon Calahan
Musiche: Michael Giacchino
Disegni: Pixar
Doppiatori: Pino Insegno, Nanni Baldini, Riccardo Peroni, Massimiliano Alto, Pietro Biondi
Trama
Remy è un topo che ha un sogno piuttosto improbabile per la sua natura: diventare cuoco in un importante ristorante francese. Dotato di un olfatto sopraffino ed un gusto raffinato, si trova spesso in conflitto con la sua famiglia e con la sua colonia, in quanto non si accontenta come gli altri di nutrirsi dei resti trovati nell’immondizia. A causa di una sua maldestra avventura nella casa di una anziana signora dove la colonia abitava clandestinamente, è costretto a fuggire. Il destino lo farà ritrovare a Parigi, proprio nelle vicinanze del ristorante di Auguste Gusteau, il celebre cuoco francese suo idolo, appena morto di crepacuore a causa di una pessima recensione dello spietato critico gastronomico Anton Ego. Il suo sogno, per assurdo, potrebbe finalmente trasformarsi in realtà.
Recensione
Ogni nuova uscita della Pixar non fa che avvalorare gli ottimi giudizi sulle eccellenti capacità grafiche dello studio di animazione californiano. Nel caso di “Ratatouille” però si assiste ad una qualità dei contenuti mai vista nelle precedenti pellicole, se non in qualche rara breve circostanza. Non c’è la mediocre parodia di famosi film o la caricatura forzata dei personaggi, né tanto meno la ricerca ossessiva della risata a tutti i costi con il conseguente risultato di apparire talmente banale da soddisfare solo il pubblico più ingenuo. Mancano le sdolcinerie dei rapporti umani in cui spesso rimangono insabbiati i cartoni animati classici, tutto è trattato nel modo più credibile possibile pur presentando le situazioni surreali tipiche di un film di animazione. Originale, ad esempio, la scena in cui dal punto di vista “topesco” si sentono i discorsi tra i ratti mentre, sempre nella scena, gli umani presenti odono solo lo squittire. I personaggi sono tratteggiati con cura: Remy è dolce e simpatico, ma rimane pur sempre il ratto che si aggira in cucina e dunque un essere schifoso da eliminare; il giovane ed imbranato Linguini comprenderà a sue spese che riuscire nella vita non è semplice, seppur animato da tanta buona volontà; Colette, lunatica ed scontrosa a causa della sua condizione di donna in un ambiente, che ad alti livelli, è quasi prettamente maschilista, dovrà farsi forza per mantenere quello che ha duramente conquistato; Skinner, il cuoco responsabile del ristorante, è dipinto come il classico cattivo, dispotico ed arrogante, sempre pronto alla vendetta. Ma straordinario è il personaggio spietato e macabro di Anton Ego soprattutto nella scena della sua madeleine proustiana: il momento della rinascita, della coscienza, della reale percezione del presente rivivendo il suo passato che, mai perduto, riappare all’istante, reso libero dalla sensazione che il sapore è in grado di suscitargli.
La sceneggiatura è sviluppata in maniera profonda e meditata, pur risultando gradevole e leggera. In “Ratatouille” vengono trattati svariati temi sociali senza scadere nel patetico: la frase del cuoco Auguste Gusteau, “Tutti possono cucinare”, altro non è che una riproposizione del sogno americano quasi sempre presente nelle pellicole della Disney e risulta più marcato in questo caso, forse per riconquistare i buoni rapporti tra Francia e USA, dato che “Ratatouille” esce nel periodo in cui i due paesi hanno perso un po’ di feeling a causa delle vicende irachene; la questione dell’integrazione razziale che non si mostra solo nel disprezzo proprio dell’uomo nei confronti del diverso, ma anche per l’immagine positiva dell’equipe multietnico che lavora nella cucina del ristorante; il ruolo etico che deve essere svolto dalla critica, espresso nelle parole dell’autocritica di Ego; la denuncia del maschilismo dell’ambiente culinario; il rispetto dei legami familiari; il valore della cucina d’elite in un mondo ormai inondato di fast food; la lealtà nei confronti dell’amicizia.
L’incantevole lavoro di grafica della Pixar mette in scena in “Ratatouille” il mito di Parigi, la capitale francese che seppur nella sua modernità viene dipinta nella sua atmosfera romantica in particolar modo nelle splendide immagini notturne dello skyline della città.
Un lavoro eccellente e molto accurato, tanto è vero che l’intera troupe del film si è trasferita per lungo tempo nelle cucine del ristorante californiano French Laundry imparando il ritmo ed i movimenti frenetici di camerieri, cuochi ed assistenti vari e prendendo lezioni di cucina durante le quali hanno avuto modo di comprendere le modalità di esecuzione delle diverse pietanze. Questo ha permesso di realizzare un film pregevole sia sotto l’aspetto tecnico che dei contenuti, che diverte senza scadere nella risata sciocca, che fa riflettere senza risultare pesante e noiosa. Una fiaba fantastica ed, a suo modo, reale.
Voto: 82%
Trailer “Ratatouille”
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21 Comments:
Ratatouille è meraviglioso. Soprattutto nel momento in cui il critico gastronomico rimembra la sua infanzia...fantastico!
e lo dice uno che a per una festa di carnevale si vestirà da Alfredo Linguini...siamo uguali!
Adoro questo tipo di film. Mi fanno tornare bambino.
Ciao, abbiamo iniziato una battaglia contro la distribuzione.
Se ti va fai un salto da noi...
Un saluto
non ho visto il film, ma me ne hanno parlato bene...
Perfetto...allora userò nuovamente la sorellina di 8 anni come scusa per andare al cinema ;)
Saluti
Questo è uno dei tanti film che ho scaricato ma non ho avuto il tempo di vedere-ho visto Io sono leggende e a me è piaciuto moltissimo-forse perchè non ho letto il libro-mancanza a cui rimedierò di sicuro se mi dici che è meglio del film!
un saluto
daisi
hai ragione, il film è assai carino, ma... a me la visione di tutti quei sorci realistici mi ha disturbato parecchio!!!
x daisi:
Ma parlavi di "Io sono leggenda"?
Qui stiamo parlando di Ratatouille!!!
:)
Remy è fantastico!
:)
A.
Io preferisco le animazioni vecchio stampo...
Cmq questo film forse merita.
Non ho visto il film, anche se effettivamente me ne hanno parlato bene, tuttavia non so se lo recupererò. Volevo solo dirti che mi piace il tuo modo di scrivere, denuncia uno sprito d'osservazione e critico non da poco.
a presto
23giugno
http://23giugno.splinder.com/
..Da vedere! :-)
un saluto....
Già, é decisamente molto molto carino !!!!!!!!!! Comunque con la pixar é quasi una certezza!
Complimenti per la recensione puntuale e dettagliata. L'animazione del film è meravigliosa e la storia non cade mai nel "già visto e sentito". Solo che la sottigliezza di certi aspetti viene colta dal pubblico adulto, un po' meno dal bambino che sorride e si immedesima nel simpaticissimo e perseverante Remy. Ciao e alla prossima.
sarà che che in questo periodo abbiamo bisogno particolarmente di favole :-) ma a me è piaciuto moltissimo
Per me è un cartone animato per adulti, nel senso che la sceneggiatura è fatta benissimo e i messaggi che lancia non penso vengono colti dal pubblico under 10!!! Da vedere assolutamente!!! :D
Volevo vederlo quando è uscito al cinema, ma l'ho perso!
La tua recensione mi ha convinto ancora di più e appena uscirà il dvd lo vedrò sicuramente!
Davvero divertente!
Ho visto questo fil diverso tempo fa.
Non è affatto male, l'animazione è bella. Forse la storia è un po' risaputa.
Ma tutto sommato è una ratatouille che si digerisce bene.
ecco in anteprima gli spot per l'uscita di Ratatouille in home video!!
http://it.youtube.com/llkitchenll
Decisamente un gran film.
Anche se devo dire che la Pixar ha sempre inserito tematiche adulte nei suoi lavori, almeno secondo il mio parere.
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