lunedì 31 marzo 2008

IL CACCIATORE DI AQUILONI

Locandina del film Il cacciatore di aquiloniTitolo originale: The kite runner
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: drammatico
Durata: 2h11m
Regia: Marc Forster
Sceneggiatura: David Benioff
Fotografia: Roberto Schaefer
Musiche: Alberto Iglesias
Cast: Khalid Abdalla, Homayoun Ershadi, Zekiria Ebrahibi, Ahmad Khan Mahmidzada, Shaun Toub, Atossa Leoni, Saïd Taghmaoui, Sayed Jafar Masihullah Gharibzada


Trama
Alla fine degli anni ’70 Amir vive, insieme al suo ricco padre, a Kabul. Appartenenti all’etnia dei Pashtun, possono considerarsi dei privilegiati. Miglior amico di Amir è Hassan, figlio del servitore di casa, appartenente agli Hazara, minoranza etnica afgana. I due bambini hanno caratteri diversi: Amir è timido ed introverso, con la passione della scrittura; Hassan invece è un ragazzino molto coraggioso, disposto a tutto pur di proteggere il proprio amico. Entrambi amano far volare gli aquiloni, in particolare durante la “caccia agli aquiloni”, una gara che coinvolge la maggior parte dei ragazzi della città, il cui scopo consiste nell’appropriarsi degli aquiloni degli altri partecipanti spezzandone il filo. Ma la loro tenera amicizia finirà improvvisamente a causa di un terribile episodio.

Recensione
“Il cacciatore di aquiloni”, scritto da Khaled Hosseini è stato il caso letterario degli ultimi anni. Una storia di amicizia, di tradimento e di ricerca di redenzione sullo sfondo dei drammatici eventi che colpirono l’Afghanistan, un tempo felice e colmo di vitalità. Un paese che dall’invasione sovietica, fu totalmente annientato. Nel recensire un film tratto da un libro sarebbe opportuno non considerare eccessivamente i paragoni tra film e libro. Letteratura e cinema, pur essendo manifestazioni dell’arte, tendono a descrivere la realtà e la finzione con ritmo ed attitudine alle emozioni in maniera differente. Fotogrammi e parole sono due mezzi comunicativi che stimolano diverse percezioni. Nella letteratura c’è totale spazio per l’immaginazione, mentre il cinema arriva diretto allo spettatore attraverso le percezioni sensoriali. Quando viene descritta una scena in un libro, sono sottolineati particolari che possono sfuggire ad uno spettatore poco attento di fronte allo schermo. Le emozioni dei personaggi invece nel cinema devono essere filtrate dalla cognizione dello spettatore, quando invece nel libro possono essere palesemente descritte dallo scrittore. D’altra parte, il film permette attraverso le immagini di percepire i fatti senza il filtro dell’immaginazione, in un contesto reso indipendente dallo stato d’animo di chi si pone alla lettura.
C’è poi da valutare anche il grado di fedeltà un regista ha intenzione di perseguire. Non sempre si vuole attuare una semplice trasposizione dal libro allo schermo e tutto può essere eventualmente rielaborato e mostrato attraverso l’interpretazione soggettiva del regista.
Fatta questa obbligata premessa, “Il cacciatore di aquiloni”, trasposto in film dal regista Forster, è senza dubbio un grande spettacolo in termini di fotografia, scenografia (ricostruita in Cina ai confini con l’Afghanistan), ed interpretazione. I due ragazzini, scolari di una scuola di Kabul, sorprendono per espressività ed affiatamento. Zekeria Ebrahimi e Ahmad Khan Mahmidzada, rispettivamente, il primo impegnato nella parte di un bambino più maturo ed introverso, il secondo più infantile ed ingenuo, sono stati magistralmente diretti da Forster. Homayoun Ershadi (Baba) è un attore che ha poco da dimostrare, pregevole in termini di intensità e profondità interpretativa.
Le vicende personali si intrecciano in maniera convincente con quelle del paese, prima invaso dall’Armata Russa e più tardi oppresso dal regime talebano. Le atmosfere sovraccariche di tensione durante quel periodo trovano massima espressione nella scena della lapidazione dello stadio e la successiva disposizione del cadavere della donna sul furgone. Tutto secondo i dettami della legge della Shari’a, ma la donna viene selvaggiamente gettata come un’animale da macello. Il viaggio attraverso l’Afghanistan compiuto da Amir rappresenta il suo viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca della redenzione, laddove ormai maturo ha necessita di porre rimedio agli errori di un bambino, che in quanto bambino non comprende. Ma la sua terra natia è oramai cambiata nella sua essenza, tale da non essere riconosciuta. Le persone vivono come scheletri per le strade, non c’è musica, non c’è gioia e, peggio ancora, non ci sono più gli aquiloni nel cielo, vietati dal regime talebano. Interessante anche la parte ambientata in America, esempio dell’integrazione cui sono sottoposti un gran numero di immigrati, passati dai fasti delle proprie case natali a piccoli monolocali nelle periferie delle città americane, senza però mai perdere l’orgoglio per il proprio passato e per le proprie origini.
Marc Forster, consapevole della limitazione imposta dai tempi cinematografici e dunque impossibilitato alla minuziosità del testo di Hosseini, si concentra sulle immagini assistito dalla computer graphics, in particolar modo sul volo degli aquiloni che indubbiamente (la gran parte dei lettori non hanno mai avuto modo di vedere come si svolge una caccia agli aquiloni) non potevano essere immaginate nella loro bellezza dalle pagine del libro.
“Il cacciatore di aquiloni” mostra un fantastico utilizzo delle immagini in ogni sequenza, trasmettendo emozioni e permettendo di conoscere un Afghanistan prima felice ed in seguito oppresso da un regime totalitario che ha cancellato ogni segno di felicità e vivacità. Potrà deludere chi ha letto il libro, ma per un attimo meglio non pensare al libro di Hoseiini ed ammirarlo per quello che è: un ottimo film. Da segnalare come nella versione italiana non sia stata mantenuta la scelta di Forster di lasciare le parti in Afghanistan in lingua farsi sottotitolata. Una scelta probabilmente sbagliata.

Voto: 81%


25 Comments:

Anonimo said...

Ho letto recensioni contrastanti sul film, ma credo che il cacciatore di aquiloni sia un film da vedere. può essere un riassunto del libro di hosseini. vedendolo spero di ritrovare le stesse atmosfere del libro.

anna

Anonimo said...

Ma ci sono le esplosioni?

Anonimo said...

io ho letto il libro e mi è piaciuto molto, non ho ancora visto il film , ma mi hanno detto che è molto fedele al libr
ciao

Anonimo said...

A me il libro è piaciuto fino a quando il protagonista, da pusillanime infingardo diventa una specie di Rambo 8, assolutamente inverosimile. Per questo non andrò a vedere il film.

Anonimo said...

A me sia il film che il libro sono piaciuti molto anche se a momenti muoio quando vedo che questo e Troy hanno lo stesso sceneggiatore O.o
Il libro è molto rispettato e rende bene ciò che il suo scrittore voleva trasmettere, almeno dal mio punto di vista.

Roberto Junior Fusco said...

Di questo film non si sta parlando bene. Credo comunque di andarlo a vedere. Forster ha fatto buoni se non ottimi film fino ad ora. Voglio dargli fiducia! Hosseini è un autore che ancora non ho letto.

Melina2811 said...

Purtroppo non ho visto questo film e non mi sento di esprimermi. Ciao da Maria

Anonimo said...

Io ho letto il libro e visto il film ieri sera. Delusa? Non proprio! La cosa che mi ha affascinato molto durante la lettura è stata la particolarità nella descrizione dei sentimenti di Hassan, di tutte le sue paure, del paesaggio e sopratutto del suo non coraggio. Cosa che ovviamente nel film non traspare. Ma questo è ovvio!!! E' impossibile, anche se il film è fatto bene, far recepire ciò che la lettura ti dà.... BiBi

Anonimo said...

sono molto curiosa di vedere il film, un saluto!
giovanotta

Anonimo said...

Il libro m'è piaciuto molto. Ancora non ho visto il film, ma conto di farlo molto presto. Anch'io, come Anna, ho letto recensioni contrastanti sulla pellicola.

Anonimo said...

il film è bello ma è solo una parte del libro, che è sicuramente piu' affascinante.
Hanno molto ridotto nel film la figura di Hassan. Peccato, è un bel personaggio e forse andava meglio rifinito e arricchito.
Sicuramente merita di essere visto e sono d'accordo con la votazione.
ciao

Anonimo said...

A me questo film ha fatto sensibilmente schifo--

marco said...

non ho letto il libro, ma il film e' davvero molto bello...

Anonimo said...

il cacciatore degli aquiloni: film ottimo tratto da un libro eccezionale!

Kubica80

Anonimo said...

io ho visto questo film con il mio liceo, e lo trovato davvero mozza-fiato,non so se è questo il termine giusto!!mi ha colpito molto, soprattutto la parte in cui fanno del male a quel povero bambimo Hassan.. questa è la parte della vita che nessuno vuole ammettere che esista!Bombardamenti, esplosioni, sofferenze e morte.. Mi è piaciuto tantissimo!!vorrei che facessero dei film come questi, cosi almeno ci chiederemo: se è questo il senso della vita?

Anonimo said...

Ho letto il libro e per scelta non voglio vedere il film,quando un libro mi colpisce non voglio che mi rimanga l'amaro in bocca che inevitabilmente ti lascia il film, perchè continuo a fare continui confronti tra libro e film.

Anonimo said...

Ho pianto vedendo il cacciatore di aquiloni. Non ho letto il libro ed e' una cosa che devo fare il primo possibile!!!!!!!!

Allegra80

Anonimo said...

insopportabile.bravi gli attori,belli i colori e gli aquiloni.ma dell'ennesimo film americano con l'eroe redento, i russi cattivi e il paese della bonta' e delle meraviglie nessuno ne sentiva il bisogno.
quanto ai bambini,bravi si',ma un film di kiarostami l'avete mai visto??

Anonimo said...

film bellissimo assolutamente da vedere....
ti faccio i miei complimenti x il blog e se vuoi passa a trovarmi visto che abbiamo la stessa passione x il cinema ciao e spero di leggerti presto sul mio sito
www.lamiadolcevita.org

Anonimo said...

Ogni sera Nithael, il mio angelo, mi legge qualche pagina del libro "Il cacciatore di aquiloni'. Ieri sera, dopo una diecina di pagine, mi sono persa per le strade di Kabul, correvo...correvo, scalza, insieme a Amir e Hassan, io bambina, insieme a loro con il mio aquilone colorato. Le montagne erano ancora ricoperte di neve, la terra a valle, era di un color mattone, illuminata da un sole primaverile, le gemme iniziavano a aprire i loro petali. Il mio aquilone di color porpora si è impigliato e gli altri volteggiavano liberi, confondendosi nel cielo, di un celeste turchino. Cari amici, aiutiano i bambini di Kabul, hanno bisogno del nostro aiuto, non lasciamoli soli, loro non hanno colpa se la guerra li ha resi orfani e poveri.
L'aquilone.
Prigioniera di un sogno/vorrei volteggiare/nell'azzurro cielo/come un delicato aquilone/per sfiorare tetti alberi verdi/impigliata ad un filo spinato/mi sono con forza dimenata/in un uccello mi sono tramutata/libera per sempre per volare via/portando con me il ricordo/di un aquilone colorato. Franca Bassi
ciao un sereno e felice anno nuovo.

Anonimo said...

Ho visto il film e bellissssssssimo e favoloso .......

Anonimo said...

ho letto questo libro è bellissimo e mi sono anche emozionata un alcuni pezzi,e sono molto anziosa di vedere il film..

Anonimo said...

Ho letto il libro e mi è piaciuto anche il film
Il cacciatore di aquiloni ha una trama semplicemente eccezionale!

Anonimo said...

Il cacciatore di aquiloni è un film splendido. In seguito ho letto il libro ed è chiaro che più approfondito e più bello, ma come scrivi il paragone è inutile.

Gouvelia

Anonimo said...

Ho amato 'Il cacciatore di aquiloni' sia nella versione letteriaria che cinematografica. Mi è piaciuta la tua premessa relativa al valore del libro e del cinema. Concordo pienamente.

Complimenti per il blog, però mi aspettavo delle recensioni sui libri. Oppure non sono riuscita a trovarle?