Titolo originale: Before the devil knows you're dead
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: drammatico, thriller
Durata: 1h57m
Regia: Sidney Lumet
Sceneggiatura: Kelly Masterson
Fotografia: Ron Fortunato
Musiche: Carter Burwell
Cast: Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Marisa Tomei, Albert Finney, Rosemary Harris, Amy Ryan, Michael Shannon, Aleksa Palladino, Leonardo Cimino, Brian F. O’Byrne, Arija Bareikis, Lee Wilkof, Damon Gupton, Natalie Gold
Trama
Andy ad Hank sono due fratelli che si ritrovano con problemi finanziari. Andy, il maggiore, è un dirigente di una grande azienda che però ha uno stile di vita eccessivo anche a causa del suo vizio della droga. Hank, il più giovane, adora la figlia e sta cercando i soldi per poterla iscrivere ad un'esclusiva scuola privata e per pagare gli alimenti dopo la separazione dalla moglie. Per risolvere i loro problemi Andy architetta un piano: Hank rapinerà la gioielleria dei genitori la mattina presto quando in negozio c'è solo l’anziana commessa. I genitori intascheranno i soldi dell'assicurazione, loro venderanno i gioielli rubati e alla fine saranno tutti felici e contenti. Ma nulla andrà come avevano immaginato.
Recensione
Il cinema americano sembra indirizzarsi in questo periodo sempre più verso tematiche pessimiste e disperate, dove la famiglia e la società vengono descritte nella totale assenza di valori. Prima Cronenberg con “La promessa dell’assassino” e poi i fratelli Coen con il premio Oscar “Non è un paese per vecchi” non hanno lasciato spazio a sentimenti positivi. Ciò che rimane sono il male e la sofferenza. Ma la realtà è questa ed è apprezzabile che ci sia qualcuno a ricordarlo senza fare cinema “alla Disney” solo per il gusto degli incassi facili al botteghino. Con “Onora il padre e la madre”, il vecchio cineasta Lumet andando a scavare nei meandri più oscuri dell’animo umano costruisce un noir che ha come protagonista principale la famiglia, ormai disgregata e senza alcun valore. I personaggi vengono mostrati spesso con lunghi pianisequenza, mettendo così in evidenza l'angoscia e l’inquietudine dei volti, indugiando su pesanti silenzi che rendono l’aria che si respira insostenibile ed indigesta.
“Onora il padre e la madre”, grazie all’uso di continui flashback intrecciati, è sezionato da Lumet con perfetta padronanza in un mosaico in cui le stesse scene vengono riproposte da diversi punti di vista (allo stesso modo di Gus Van Sant in “Elephant”), proprio come se volesse in questo modo rappresentare la disgregazione della famiglia Hansen, con i singoli componenti agiscono in totale autonomia e che quando si incrociano danno vita soltanto a situazioni tragiche. Situazioni dove nulla è lineare, nulla è evidente, nulla è come sembra, tutto assume un determinato valore in base ad osservazioni del tutto personali. Il considerare una rapina come un’azione semplice, quasi normale, dalla quale nessuno ne esce danneggiato (tanto esistono le assicurazioni) ed il parlarne con una assurda tranquillità messa in evidenza dai sorrisini di Hoffman/Andy lasciano inorriditi.
Cast straordinario, in evidenza Philip Seymour Hoffman, ai livelli del suo Capote che gli valse il premio Oscar; Ethan Hawke, che interpreta il fratello minore, si annichilisce totalmente per immedesimarsi nei panni di Hank, offrendogli immaturità e senso di colpa; Marisa Tomei, sempre bellissima anche nelle sue ormai passate quaranta primavere, interpreta con tormento la moglie insoddisfatta a causa di un marito incapace di esprimere sentimenti, rifugiandosi nel peggiore degli amanti. Angoscianti affreschi della società: persone privi di ogni sentimento se non sotto l’effetto di droghe, bambini che considerano i propri padri falliti perché impossibilitati economicamente.
“Onora il padre e la madre” è un dramma lucido e spietato realizzato con maestria ed mano esperta da Sidney Lumet, un arzillo giovanotto di 84 anni. Un film che dopo lo sgomento iniziale invita a riflettere su come i falsi valori possano distruggere le esistenza, ponendo l’accento sui complicati rapporti interpersonali in una società ormai in frantumi, corrotta nella sua cellula base, la famiglia. Un quadro in questo caso perfettamente riuscito, a differenza di quanto non era riuscito a fare Woody Allen con il suo “Sogni e delitti”.
Voto: 82%
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: drammatico, thriller
Durata: 1h57m
Regia: Sidney Lumet
Sceneggiatura: Kelly Masterson
Fotografia: Ron Fortunato
Musiche: Carter Burwell
Cast: Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Marisa Tomei, Albert Finney, Rosemary Harris, Amy Ryan, Michael Shannon, Aleksa Palladino, Leonardo Cimino, Brian F. O’Byrne, Arija Bareikis, Lee Wilkof, Damon Gupton, Natalie Gold
Trama
Andy ad Hank sono due fratelli che si ritrovano con problemi finanziari. Andy, il maggiore, è un dirigente di una grande azienda che però ha uno stile di vita eccessivo anche a causa del suo vizio della droga. Hank, il più giovane, adora la figlia e sta cercando i soldi per poterla iscrivere ad un'esclusiva scuola privata e per pagare gli alimenti dopo la separazione dalla moglie. Per risolvere i loro problemi Andy architetta un piano: Hank rapinerà la gioielleria dei genitori la mattina presto quando in negozio c'è solo l’anziana commessa. I genitori intascheranno i soldi dell'assicurazione, loro venderanno i gioielli rubati e alla fine saranno tutti felici e contenti. Ma nulla andrà come avevano immaginato.
Recensione
Il cinema americano sembra indirizzarsi in questo periodo sempre più verso tematiche pessimiste e disperate, dove la famiglia e la società vengono descritte nella totale assenza di valori. Prima Cronenberg con “La promessa dell’assassino” e poi i fratelli Coen con il premio Oscar “Non è un paese per vecchi” non hanno lasciato spazio a sentimenti positivi. Ciò che rimane sono il male e la sofferenza. Ma la realtà è questa ed è apprezzabile che ci sia qualcuno a ricordarlo senza fare cinema “alla Disney” solo per il gusto degli incassi facili al botteghino. Con “Onora il padre e la madre”, il vecchio cineasta Lumet andando a scavare nei meandri più oscuri dell’animo umano costruisce un noir che ha come protagonista principale la famiglia, ormai disgregata e senza alcun valore. I personaggi vengono mostrati spesso con lunghi pianisequenza, mettendo così in evidenza l'angoscia e l’inquietudine dei volti, indugiando su pesanti silenzi che rendono l’aria che si respira insostenibile ed indigesta.
“Onora il padre e la madre”, grazie all’uso di continui flashback intrecciati, è sezionato da Lumet con perfetta padronanza in un mosaico in cui le stesse scene vengono riproposte da diversi punti di vista (allo stesso modo di Gus Van Sant in “Elephant”), proprio come se volesse in questo modo rappresentare la disgregazione della famiglia Hansen, con i singoli componenti agiscono in totale autonomia e che quando si incrociano danno vita soltanto a situazioni tragiche. Situazioni dove nulla è lineare, nulla è evidente, nulla è come sembra, tutto assume un determinato valore in base ad osservazioni del tutto personali. Il considerare una rapina come un’azione semplice, quasi normale, dalla quale nessuno ne esce danneggiato (tanto esistono le assicurazioni) ed il parlarne con una assurda tranquillità messa in evidenza dai sorrisini di Hoffman/Andy lasciano inorriditi.
Cast straordinario, in evidenza Philip Seymour Hoffman, ai livelli del suo Capote che gli valse il premio Oscar; Ethan Hawke, che interpreta il fratello minore, si annichilisce totalmente per immedesimarsi nei panni di Hank, offrendogli immaturità e senso di colpa; Marisa Tomei, sempre bellissima anche nelle sue ormai passate quaranta primavere, interpreta con tormento la moglie insoddisfatta a causa di un marito incapace di esprimere sentimenti, rifugiandosi nel peggiore degli amanti. Angoscianti affreschi della società: persone privi di ogni sentimento se non sotto l’effetto di droghe, bambini che considerano i propri padri falliti perché impossibilitati economicamente.
“Onora il padre e la madre” è un dramma lucido e spietato realizzato con maestria ed mano esperta da Sidney Lumet, un arzillo giovanotto di 84 anni. Un film che dopo lo sgomento iniziale invita a riflettere su come i falsi valori possano distruggere le esistenza, ponendo l’accento sui complicati rapporti interpersonali in una società ormai in frantumi, corrotta nella sua cellula base, la famiglia. Un quadro in questo caso perfettamente riuscito, a differenza di quanto non era riuscito a fare Woody Allen con il suo “Sogni e delitti”.
Voto: 82%
Trailer “Onora il padre e la madre”
Inizia a guadagnare con Nielsen, famosa società di sondaggi.
Accumuli punti convertibili in premi: fotocamere, cellulari,
iPod, accessori per la casa, buoni vacanza, videogiochi!
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18 Comments:
In occasione delle prossime festività pasquali, formulo a tutti i blog sui quali passo, i miei più sinceri auguri per una Felice Pasqua. Maria
Dissento dal fatto che sia la famiglia ad esser corrotta, sono gli individui all'interno di essa, che non hanno piu' alcun valore o ricordo di qualsiasi umanita'.
Per il resto la tua e' un'analisi molto riuscita di un film forse ancora piu' duro di Non e' un paese per vecchi, in cui almeno i padri, o i nonni, si salvavano dal quadro generale di vuoto morale e di desolazione di sentimenti.
Qui l'abisso e' cieco, e non si vede alcuna uscita.
dalle prime righe della trama questa complicità fratello-fratello per commettere un reato mi aveva proprio fatto venire in mente Sogni e Delitti, ma ho capito che probabilmente questo film di Woody ne ha poco.
Adoro il genere e ne avevo già sentito parlare, perciò andrò a vederlo.
Beh poi, se i registi americani cominciano ad essere più sensibili a questi temi e sentimenti e li condiscono con violenza "senza rispetto" come nei film citati, meglio così, è ora che si cominci a pensare che la realtà non è tutta "e vissero felici e contenti".
x kusanagi:
Sono io a dissentire. Il padre non solo non si salva dal vuoto morale, ma è forse la radice stessa del male.
E' lui ad aver educato ed amato in modo differente i due figli, è lui ad essere stato incapace di creare degli affetti veri e duraturi.
Del padre, Lumet non rivela quasi nulla del suo passato, ma si capisce immediatamente che non sia stato assolutamente uno stinco di santo!
Fino alla fine tratta i due figli in maniera differente, giustificando l'uno e condannando l'altro (non vado oltre per non farmi scappare uno spoiler), mostrando un pregiudizio molto marcato.
Se poi diversi componenti di una famiglia sono corrotti lo è la famiglia stessa ed il concetto di famiglia lo amplio anche alle nuore. Una, separata da un figlio, l'altra (SPOILER). Peggio ancora bambina, figlia di Hank, considera il padre come un fallito perché non riesce a raccogliere i soldi per la gita scolastica. E peggio ancora la risposta dell'ex-moglie che gli risponde: "Se amassi davvero tua figlia, porteresti i soldi che ci devi!".
Misurare l'amore in base ai soldi... bello schifo.
Se per te queste sono famiglie felici...
Sono d'accordo con te, mi sono solo spiegato male.
Volevo dire che mentre in Non e' un paese per vecchi, l'unico che si salva e' l'anziano sceriffo, ovvero la figura paterna, qui neppure quello, anzi come dici tu e' proprio il padre a distruggere tutto dal principio.
Pero' a mio avviso non e' tanto l'istituzione famiglia ad essere in crisi, quanto gli individui che la compongono.
Perche' padri del genere sono sempre esistiti, cosi' come i figli trascurati o coccolati, tanto e' vero che la storia del film e'stata paragonata a una tragedia greca, o una shakespeariana.
Il vuoto morale e' quello degli individui e dell'ambiente che li circonda, visto che considerano come opzioni possibili il fatto di rubare o tradire o uccidere tutto e tutti, compreso il proprio stesso sangue.
E si rapportano con gli altri in base all'unico metro che conoscono, ovvero il denaro.
La famiglia crolla per un vuoto morale ed affettivo di coloro che la compongono, e non il viceversa.
Almeno secondo me.
Terrò valido il suggerimento per la visione del film.
Thanks.
siamo d'accordo, vedo
mi è garbato davvero molto!
Dai trailer sembrava un film "pane e rimorso", come dice un mio amico. Dalla tua recensione sembra invece più interessante e complesso di un semplice drammone. Stai a vedere che quasi quasi...
Non l'ho ancora visto e vedo che è piaciuto quasi a tutti. Quindi un film che merita proprio di essere visto.
e pensare che sto film non mi spirava per niente....
magari ci faccio un pensierino!!
grazie per aver firmato il mio guestbbok... passo per augurarti una buona Pasqua!
MCri
Il titolo originale comunque era decisamente più bello!
Un abbraccio e un augurio di buona pasqua :)
Molto volentieri =D
Lucyana
Onora il padre e la madre: ma che titolo è?
Ma per quale motivo in Italia sono talmente ridicoli traducendo un titolo che nulla a che vedere con il quarto comandamento.
Complimenti per la recensione, però potevi evitare di intitolarla "Onora il padre e la madre", ma col suo titolo originale!!!
Luciana77
Buona Pasqua!
forse me lo andrò a vedere!
Ciao e tanti auguri di una felice e serena pasqua!!^__^
Il Paradiso Dei Dannati
http://paradisodeidannati.blogspot.com
Ciao!!! Anche io sono una esiliata volontaria!!! da Roma (provincia) a Milano... torna a trovarmi!
Capelloalvento
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