Titolo originale: Jian gui
Nazione: Gran Bretagna, Hong Kong, Singapore, Thailandia
Anno: 2001
Genere: horror
Durata: 1h38m
Regia: Danny Pang, Oxide Pang
Sceneggiatura: Jojo Hui Yuet Chuen, Danny Pang, Oxide Pang
Fotografia: Decha Srimantra
Musiche: Orange Music
Cast: Leen Sin-Jie, Lawrence Chow, So Yut Lai, Candy Lo, Ko Yin Ping, Edmond Chen, Ben Yuen, Winson Yip, Chutcha Rujihanon, Pierre Png, Wang Sue Yuen
Trama
L’operazione riesce perfettamente e Mun, una volta tolte le bende, può finalmente iniziare con gioia la sua nuova vita. Tuttavia, durante la convalescenza, quando la sua vista non è ancora recuperata intravede alcune misteriose Mun, una ragazza cieca dall’età di due anni, si sottopone ad un trapianto di cornea per recuperare la vista. ed inquietanti ombre. Piano piano, riacquistando la vista, si rende conto che ciò che vede sono in realtà fantasmi che inizia a vedere ovunque: in ospedale, al ristorante, per strada, nel suo appartamento. Con l’aiuto del suo medico curante, che la sta aiutando anche nel difficile processo di recupero della vista da un punto di vista psicologico, Mun cercherà di scoprire l’origine delle sue orrende visioni che stanno conducendo la sua mente verso la follia.
Recensione
“The eye” può essere giustamente considerato come la risposta orientale al film “Il sesto senso” di M. Night Shyamalan. Diretto, sceneggiato e montato dai fratelli Oxide e Danny Pang, è un pregevole horror psicologico con alcune scene estremamente terrificanti (difficilmente di potranno dimenticare, ad esempio, quella nell’ascensore e quella nella casa del maestro di scrittura). I fratelli Pang hanno il merito di riuscire a spaventare lo spettatore senza utilizzare una goccia di sangue. Gran merito infatti è da attribuire ad un sapiente utilizzo di un apporto sonoro agghiacciante e giochi di luci ed ombre che determinano una tensione che in alcuni momenti arriva a livelli insostenibili. Non appena Mun toglie le bende, si ritrova in un mondo che aveva sempre soltanto immaginato, ma ben presto, a causa delle terrificanti figure che si susseguono davanti ai suoi occhi, passa da un’iniziale felicità ad una depressione causata dalle continue apparizioni, al punto di ritrovarsi sul baratro della follia. Quando capisce che ciò che vede non è frutto della sua fantasia ed accetta così la sua situazione, esce fuori la sua determinazione, convinta a risolvere il suo mistero e tornare così ad una vita normale. Si assiste così ad un percorso graduale difficile e drammatico nel quale è profondamente coinvolto lo spettatore grazie all’ottima prova di Angelica Lee. Dotata di forte emotività, la Lee riesce a trasmettere le sofferenze fisiche e psicologiche di Mun, facendo scorrere qualche lacrima.
Molto più intensa, infatti, è la seconda parte di “The eye”, quando l’horror lascia spazio ad eventi fortemente drammatici trattando il problema della diversità e della discriminazione, dettati spesso dall’ignoranza e dalla paura. Molto interessante risulta la rivisitazione in chiave moderna del mito di Cassandra, in grado di presagire oscuri presagi senza essere creduta.
“The eye” immerge lo spettatore in atmosfere inquietanti creando un costante senso di panico ed orrore, senza tralasciare aspetti drammatici. Anche se la trama può apparire banale ed i dialoghi piuttosto piatti, il film risulta nel complesso ben fatto, grazie al lavoro svolto dai fratelli Pang dietro la mdp. Un horror psicologico che emerge dal calderone di pellicole horror sempre più banali e prive di spessore.
Nazione: Gran Bretagna, Hong Kong, Singapore, Thailandia
Anno: 2001
Genere: horror
Durata: 1h38m
Regia: Danny Pang, Oxide Pang
Sceneggiatura: Jojo Hui Yuet Chuen, Danny Pang, Oxide Pang
Fotografia: Decha Srimantra
Musiche: Orange Music
Cast: Leen Sin-Jie, Lawrence Chow, So Yut Lai, Candy Lo, Ko Yin Ping, Edmond Chen, Ben Yuen, Winson Yip, Chutcha Rujihanon, Pierre Png, Wang Sue Yuen
Trama
L’operazione riesce perfettamente e Mun, una volta tolte le bende, può finalmente iniziare con gioia la sua nuova vita. Tuttavia, durante la convalescenza, quando la sua vista non è ancora recuperata intravede alcune misteriose Mun, una ragazza cieca dall’età di due anni, si sottopone ad un trapianto di cornea per recuperare la vista. ed inquietanti ombre. Piano piano, riacquistando la vista, si rende conto che ciò che vede sono in realtà fantasmi che inizia a vedere ovunque: in ospedale, al ristorante, per strada, nel suo appartamento. Con l’aiuto del suo medico curante, che la sta aiutando anche nel difficile processo di recupero della vista da un punto di vista psicologico, Mun cercherà di scoprire l’origine delle sue orrende visioni che stanno conducendo la sua mente verso la follia.
Recensione
“The eye” può essere giustamente considerato come la risposta orientale al film “Il sesto senso” di M. Night Shyamalan. Diretto, sceneggiato e montato dai fratelli Oxide e Danny Pang, è un pregevole horror psicologico con alcune scene estremamente terrificanti (difficilmente di potranno dimenticare, ad esempio, quella nell’ascensore e quella nella casa del maestro di scrittura). I fratelli Pang hanno il merito di riuscire a spaventare lo spettatore senza utilizzare una goccia di sangue. Gran merito infatti è da attribuire ad un sapiente utilizzo di un apporto sonoro agghiacciante e giochi di luci ed ombre che determinano una tensione che in alcuni momenti arriva a livelli insostenibili. Non appena Mun toglie le bende, si ritrova in un mondo che aveva sempre soltanto immaginato, ma ben presto, a causa delle terrificanti figure che si susseguono davanti ai suoi occhi, passa da un’iniziale felicità ad una depressione causata dalle continue apparizioni, al punto di ritrovarsi sul baratro della follia. Quando capisce che ciò che vede non è frutto della sua fantasia ed accetta così la sua situazione, esce fuori la sua determinazione, convinta a risolvere il suo mistero e tornare così ad una vita normale. Si assiste così ad un percorso graduale difficile e drammatico nel quale è profondamente coinvolto lo spettatore grazie all’ottima prova di Angelica Lee. Dotata di forte emotività, la Lee riesce a trasmettere le sofferenze fisiche e psicologiche di Mun, facendo scorrere qualche lacrima.
Molto più intensa, infatti, è la seconda parte di “The eye”, quando l’horror lascia spazio ad eventi fortemente drammatici trattando il problema della diversità e della discriminazione, dettati spesso dall’ignoranza e dalla paura. Molto interessante risulta la rivisitazione in chiave moderna del mito di Cassandra, in grado di presagire oscuri presagi senza essere creduta.
“The eye” immerge lo spettatore in atmosfere inquietanti creando un costante senso di panico ed orrore, senza tralasciare aspetti drammatici. Anche se la trama può apparire banale ed i dialoghi piuttosto piatti, il film risulta nel complesso ben fatto, grazie al lavoro svolto dai fratelli Pang dietro la mdp. Un horror psicologico che emerge dal calderone di pellicole horror sempre più banali e prive di spessore.
Voto: 75%
Trailer “The eye”
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3 Comments:
Devo dire la verità, non mi hanno mai attirato molto i film orientali per i loro ritmi e i loro argomenti particolari, ma questa trama sembra proprio interessante...
complimenti per il sito! buona settimana!
LunaCandida
Eh sì, gli orientali dell'horror sanno cosa farsene.;)
Buon Lunedì.
Ciao. Modificato link. ora tutto ok. Ho apprezzato il sesto senso, a cui hai fatto riferimento, persino BW che di solito non mi piace. Devo dire che di solito i films di provenienza orientale, mi hanno sempre deluso un pò. Questo non l'ho ancora visto. Provo. Ciao ciao
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