giovedì 24 aprile 2008

IL TRENO PER IL DARJEELING

Locandina del film Il treno per il DarjeelingTitolo originale: The Darjeeling Limited
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: commedia
Durata: 1h31m
Regia: Wes Anderson
Sceneggiatura: Wes Anderson, Roman Coppola, Jason Schwartzman
Fotografia: Robert Yeoman
Musiche: Randall Poster
Cast: Owen Wilson, Adrien Brody, Jason Schwartzman, Amara Karan, Wally Wolodarsky, Camilla Rutherford, Bill Murray, Anjelica Huston


Trama
Jack, Francis e Peter Whitman sono tre fratelli che da un anno, in seguito alla morte del padre, si sono persi di vista. Francis, il maggiore dei tre, invita gli altri due in un viaggio di riconciliazione sul treno “Darjeeling Limited” che percorre tutta l'India, paese che con la sua spiritualità può essere loro d’aiuto per ritrovare se stessi ed il loro legame familiare. Ma il vero scopo di Francis è ritrovare la madre, che li ha abbandonati da molto tempo per fare la suora in un monastero indiano.

Recensione
“Il treno per il Darjeeling” è il naturale seguito de “I Tenenbaum”. Famiglie stravaganti, composte da personaggi profondamente caratterizzati sia esteriormente che interiormente. Partendo nel punto esatto dove terminava il precedente, se prima c’era una famiglia riunita all’interno di una casa, adesso ci sono tre fratelli su un treno surreale, teatro di episodi al limite del paradossale. Francis, l’ideatore del viaggio, è reduce da un brutto incidente stradale di cui porta ancora i segni sul viso, quasi interamente avvolto da bende. Ma quell’incidente è per lui un segno e, scampato alla morte, sente la necessità di ricucire il rapporto con i suoi fratelli. Non è alla ricerca di un semplice legame di sangue, ma di qualcosa che prescinda da esso. Durante uno dei suoi deliranti discorsi, colto da un barlume di saggezza, infatti afferma: “Mi chiedo se noi tre saremmo stati amici nella vita reale. Non come fratelli, ma come persone normali”.
Le vicende negative presenti ne “Il treno per il Darjeeling” non sono mai vissute drammaticamente. Il dolore viene vissuto con pacata rassegnazione, come se il vittimismo fosse parte naturale ed implicita di ogni essere vivente. Seppur nella loro eccentricità, i tre hanno caratteristiche comuni a molti mortali. Per il suo senso di inadeguatezza al ruolo di futuro padre e fatalista sulla sicura fine del rapporto con sua moglie, Peter scappa di casa un mese prima della nascita di suo figlio. Per una forte delusione amorosa Jack, aspirante scrittore col cuore a pezzi, si rinchiude in una stanza di un albergo parigino, l’Hotel Chevalier del cortometraggio con Natalie Portman (in questo film presente soltanto per pochi secondi in un sogno surreale di Jack), ideale prologo del film.
L’ambientazione indiana ne “Il treno per il Darjeeling” non fa da semplice sfondo, ma è autentica protagonista, permettendo situazioni buffe ai limiti dell’irrealtà senza la necessità di caricarne l’aspetto comico (l’acquisto del serpente velenoso), ma anche momenti di forte intensità (l’incidente sul fiume). Owen Wilson (Francis), Adrien Brody (Peter), Jason Schwartzman (Jack) riescono ad esasperare le caratteristiche curiose dei loro personaggi, senza tralasciare l’aspetto triste e fatalista che li accompagna, apparendo credibili negli incontri/scontri familiari.
L’ottima regia di Anderson accompagna i personaggi con movimenti della mdp come se volesse rendere partecipe lo spettatore diretto partecipe dei dialoghi. Un’ottima fotografia accesa e multicolore, aiutata molto dagli splendidi paesaggi indiani, la colonna sonora (omaggio agli anni ’70) indovinata in ogni scena, alcune scene memorabili (il suddetto funerale indiano) fanno del film un viaggio fantastico e spirituale, bizzarro e grottesco, ma anche profondo ed intelligente. “Il treno per il Darjeeling” è una commedia agrodolce on the road che ricalca il genere surreale di Wes Anderson. Divertente, ma non per tutti. Triste dover segnalare come in questo caso l’opera di traduzione offerta dalla distribuzione italiana non solo è ridicola, ma addirittura degenera nell’ignoranza. Il titolo originale “The Darjeeling Limited”, che si riferisce al nome del treno, principale location del film, diventa in italiano “Il treno per il Darjeeling”. Darjeeling non è una regione dell’India, bensì una città. Essendo dunque una città, il titolo corretto dovrebbe essere “Il treno per Darjeeling”, a meno che tali “esperti traduttori” normalmente non considerano corretta la frase “Il treno per il Milano”. Triste, davvero triste.

Voto: 63%


14 Comments:

Anonimo said...

Sono dog :) Non conosco assolutamente questo film,sinceramente non lo avevo manco sentito "nominare" ma la tua recensione è stata piacevole da leggere e un pò mi ha incuriosito
Ripasserò:)
ciao e buona serata
cinzia

Anonimo said...

Se questo Blog è continuamente aggiornato e piuttosto preciso, ritengo di doverlo quanto prima proporre a tutti e 150 i miei amici del Blog FORZARAGAZZI ^_^ .....
Intanto acconsento e plaudo allo scambio di links e spero che anche tu voglia proporre il mio Blog chje è rivolto ai giovani, anche ai meno giovani e che propone momenti ri riflessione e di vita vissuta! Grazie e a presto

bonlu said...

Avevo già sentito parlare di questo film e mi sembrava interessante. La tua recensione mi ha incuriosito ancora di piú. Andró a vederlo e poi ti faró sapere. Ciao. Luca.

Anonimo said...

Mi auguro di riuscire a trovarlo ancora in giro: la programmazione delle sale italiane è sempre così priva di "intelligenza" .... Ciao, Ale

Anonimo said...

l'ho visto ieri sera. mi è piaciuto.
la frase “Mi chiedo se noi tre saremmo stati amici nella vita reale. Non come fratelli, ma come persone normali" non la dice Francis, ma Jack.

Anonimo said...

a parte la pessima traduzione, mipare che il film valga veramente la pena di essere visto!

Anonimo said...

Un Anderson in splendida forma che ho già visto un paio di volte e il cui valore cresce ad ogni visione! Mi è piaciuto parecchio, ecco! ^^

Margot said...

il film l'ho visto ieri pomeriggio, bellissimo.
sarà che è stato perfetto per la giornata che è stata, ma mi ha divertita e soprattutto mi ha messo di buon umore, buono per davvero.
PS: tutto il film varrebbe poi anche solo per l'immagine a rallentatore di natalie portaman nell'albergo francese del corto iniziale...
wow

domenico said...

l'ho letteralmente amato

Anonimo said...

OT: Ciao Amos, ho pubblicato una recensione su Zero - L'inchiesta sull' 11 Settembre documentario presentato alla festa del cinema di Roma, e costretto all'autodistribuzione, perché film politicamente scomodo.
se ti va passa a dare un'occhiata e a scoprire tutte le bugie che ci hanno detto nella versione ufficiale.. ti aspetto!

Ps: questo film mi ispira, speriamo bene...

ISOLE-GRECHE.com said...

x Margot:
Vidi il corto tempo fa su Internet ed il film in lingua originale per "vie traverse".
Una domanda: ma al cinema in Italia è stato proiettato insieme al corto iniziale?

Noname said...

per l'ennesima volta ci dimostriamo penosi in fase di traduzione. Perche non escono piu copie in edizione originale?? Siamo una nicchia o sbaglio?

Anonimo said...

Ho sentito molti commenti un po' freddi su questo film. Sembra anche che il trend non sia diverso leggendoti.

Anonimo said...

Film un po' palloso! L'ho digerito a malapena.
Ottima la tua osservazione sul Darjeeling. Quanto sono ignoranti i nostri traduttori!!!

P.GiaMatti