mercoledì 11 giugno 2008

TROPA DE ELITE - GLI SQUADRONI DELLA MORTE


Titolo originale: Tropa de Elite
Nazione: Brasile
Anno: 2007
Genere: azione, drammatico
Durata: 1h55m
Regia: José Padilha
Sceneggiatura: José Padilha, Bráulio Mantovani
Fotografia: Lula Carvalho
Musiche: Pedro Bromfman
Cast: Wagner Moura, Caio Junqueira, Milhem Cortaz, Fernanda Machado, Maria Ribeiro, Fabio Lago, Fernanda de Freitas, Paulo Vilela, Marcelo Valle, Marcello Escorel, André Mauro, Paulo Hamilton


Trama

Rio de Janeiro, 1997. La vita in città ed in particolar modo nelle favelas è regolata dai narcotrafficanti e dai poliziotti corrotti. Il capitano Beto Nascimento è un ufficiale del BOPE, un reparto speciale della polizia nato per contrastare la criminalità nelle favelas. Al momento Beto è in una difficile situazione, non riuscendo a conciliare il lavoro con la sua vita privata, soprattutto nel momento in cui sua moglie sta per dare alla luce un bambino. In occasione della visita a Rio di papa Giovanni Paolo XXIII, gli viene assegnato il comando dell’operazione di messa in sicurezza di Turano, la favela più pericolosa di Rio, poco distante dall’arcivescovado, residenza scelta dal pontefice per la sua visita. Stanco di rischiare la sua vita nelle operazioni di polizia, Beto ha intenzione di lasciare il suo incarico di capitano e si trova nella necessità di trovare un sostituto all’altezza. Riconosce in due giovani poliziotti, Neto e Matias, le qualità per sostituirlo senza avere rimorsi. Dopo un durissimo addestramento, solo uno dei due avrà però la possibilità di prendere il suo posto.

Recensione
“Tropa de Elite” è un film sconvolgente e realistico che mostra le azioni del BOPE, un reparto di Polizia Militare dello stato di Rio de Janeiro spesso al centro di polemiche per l’efferatezza del loro modus operandi. In una città circondata dalle favelas, simili alle “Vele” di Scampia presentate nel film “Gomorra” (anche in questo film aleggia il senso di normalità nei confronti della criminalità), la legge non esiste se non quella imposta dai signori della droga e se a questo si aggiunge la corruzione della polizia ordinaria si può comprendere come la situazione sia davvero tragica. Con poteri d’azione speciali, la “Tropa de Elite” (Squadra d’Elite) terrorizza, tortura e, se necessario, uccide per mantenere un minimo di legalità nelle favelas. Intelligente è il modo in cui il regista José Padilha (già autore dello splendido Onibus 174) racconta la storia senza nessun filtro personale e lo spettatore si ritrova a riflettere sulle difficili e terrificanti vicende. L’unica critica palese di Padilha è che tutte le violenze sono il frutto del traffico di droga che esiste e sempre esisterà perché la media e alta borghesia continuerà a farne uso per mantenere il proprio stile di vita edonistico.
La voce narrante del capitano Beto mostra un uomo combattuto tra il suo lavoro pericoloso e la sua voglia di sicurezza familiare, soprattutto nel momento in cui sta per avere un bambino. Beto non è un eroe, né un mostro o forse è entrambe le cose. Cerca di portare avanti il suo lavoro con passione e professionalità, pur sapendo che mal si concilia con la sua situazione familiare. Neto è un impulsivo ma un onesto poliziotto, incapace di essere un leader. Matias, poliziotto che sogna di diventare avvocato, non riesce ad impegnarsi a fondo nelle sue responsabilità. Oltre al già citato “Gomorra”, è inevitabile un confronto con “Città di Dio” di Fernando Meirelles con il quale condivide lo sceneggiatore Braulio Mantovani. “Tropa de Elite” sembra chiudere il cerchio, mostrando la vita dei poliziotti corrotti che fanno quotidianamente affari con la malavita mentre quelli integri cercano di estirpare il male con ogni mezzo lecito ed illecito. Splendide sono le scene dell’addestramento che sembrano uscire dal film “Full metal jacket” di Stanley: i poliziotti-soldati vengono sono formati attraverso la sofferenza e l’umiliazione in modo da eliminare prima della fine del corso i deboli ed i corrotti.
Il film fu al centro di polemiche ancora prima di essere distribuito, dato che furono vendute più di tre milioni di copie pirata ed era già scaricabile da internet. Seppur negativa, la pirateria fu per “Tropa de Elite” un ottimo veicolo pubblicitario che l’ha portato a vincere il festival di Berlino.
Un film duro ma efficace, testimonianza della realtà sconvolgente delle favelas, rivelata con estremo coraggio oltrepassando spesso la soglia del dicibile senza mostrarsi né retorico né di parte.

Voto: 84%


6 Comments:

duhangst said...

Non me lo perderò.

Morettina said...

Ciao grazie mille per la visita!!!
A presto

GlitterVictim said...

Ricambio con piacere la visita al mio blog, complimenti per questo tuo "cyberspazio cinematografico".

A presto,
GV

Anonimo said...

Ricambio la visita!
:)
Che bravo recensionistaaa!!!

Anonimo said...

Ah!
Questo film me l'ero segnato da tempo! E il giudizio conferma quello che pensavo...
...ora manca solo provare!
MaD

Anonimo said...

A me invece ha fatto abbastanza ribrezzo--