Titolo originale: The happening
Nazione: USA, India
Anno: 2008
Genere: horror
Durata: 1h26m
Regia: M. Night Shyamalan
Sceneggiatura: M. Night Shyamalan
Fotografia: Tak Fujimoto
Musiche: James Newton Howard
Cast: Mark Wahlberg, Zooey Deschanel, John Leguizamo, Ashlyn Sanchez, Betty Buckley, Spencer Breslin, Robert Bailey Jr, Frank Collison, Jeremy Strong, Alan Ruck, Alison Folland, Victoria Clark
Trama
Durante una tranquilla mattinana a New York, nella zona di Central Park, all’improvviso le persone si fermano, iniziano a camminare all’indietro e si suicidano senza un reale motivo. Una strana epidemia sembra diffondersi in tutto il nord-est degli USA colpendo dapprima le città più grandi per poi raggiungere le piccole cittadine di provincia. La popolazione cade in uno stato di profonda angoscia e smarrimento: alcuni pensano ad un attacco terroristico, altri alle conseguenze degli esperimenti sulle droghe da parte della CIA.
Nazione: USA, India
Anno: 2008
Genere: horror
Durata: 1h26m
Regia: M. Night Shyamalan
Sceneggiatura: M. Night Shyamalan
Fotografia: Tak Fujimoto
Musiche: James Newton Howard
Cast: Mark Wahlberg, Zooey Deschanel, John Leguizamo, Ashlyn Sanchez, Betty Buckley, Spencer Breslin, Robert Bailey Jr, Frank Collison, Jeremy Strong, Alan Ruck, Alison Folland, Victoria Clark
Trama
Durante una tranquilla mattinana a New York, nella zona di Central Park, all’improvviso le persone si fermano, iniziano a camminare all’indietro e si suicidano senza un reale motivo. Una strana epidemia sembra diffondersi in tutto il nord-est degli USA colpendo dapprima le città più grandi per poi raggiungere le piccole cittadine di provincia. La popolazione cade in uno stato di profonda angoscia e smarrimento: alcuni pensano ad un attacco terroristico, altri alle conseguenze degli esperimenti sulle droghe da parte della CIA.
Nel frattempo a Filadelfia Elliot Moore, un professore di scienze, e sua moglie Alma, con la quale non sta vivendo un buon periodo matrimoniale, decidono di lasciare la città accompagnati dall'amico Julian e sua figlia Jess per evitare di rimanere vittime del contagio. Inizia una fuga da qualcosa di oscuro che sta facendo impazzire le persone generando una serie interminabile di morti.
Recensione
E’ possibile che il regista di “E venne il giorno” sia lo stesso Shyamalan che qualche anno fa realizzò “Il sesto senso”, uno dei film thriller/horror più agghiaccianti e spaventosi della storia del cinema? E’ impossibile credere che dietro la mdp ci sia lo sceneggiatore e regista americano di origini indiane. Tutti i suoi film successivi a quel grande capolavoro, da “Unbreakable - Il predestinato” a ”Lady in the Water” sono senza dubbio prove che denotano singolari capacità di regia e di sceneggiatura, ma lasciano sempre alcuni dubbi sulla loro effettiva solidità e credibilità. Quasi sempre, al termine di una delle sue pellicole, rimane con una sorta di insoddisfazione simile a quella di un regalo ben confezionato ma poco utile. Come se quanto realizzato da Shyamalan non sia stato né realmente necessario, né particolarmente gratificante.
Eppure “E venne il giorno” parte in maniera spettacolare. Shyamalan ha l’abitudine di buttarci subito nel vivo degli eventi, senza alcuna scena iniziale che si presti da introduzione. Le scene iniziali delle persone immobili a Central Park e i successivi suicidi degli operai dal tetto di un palazzo sono talmente sconvolgenti da turbare lo spettatore più abituato a questo genere di film. Ma quando nel proseguo il film dovrebbe entrare nella sua parte cruciale, Shyamalan lascia lo spettatore disorientato ed in preda a sbadigli, vittima di un’inutile attesa di qualcosa che renda interessante il racconto.
Se è vero che il genere horror sente la necessità di rinnovarsi, sembra che Shyamalan sfrutti eccessivamente la sua totale libertà di azione (conseguente alla fama acquisita). Tralasciando l’aspetto ambientalista della pellicola, la trama di “E venne il giorno” è troppo semplice, priva di improvvise sferzate che possano rendere interessante ciò che propone e peraltro rende chiaro subito cosa ci sia dietro gli eventi catastrofici che stanno accadendo.
I dialoghi sono piatti ed in alcuni momenti raggiungono livelli piuttosto demenziali. Il doppiaggio poi risulta privo di spessore e per nulla convincente: Pino Insegno, autore spesso di ottime prove, doppia il personaggio di Mark Wahlberg, Elliot Moore, come se stesse doppiando Will Ferrell in una delle sue commedie. I personaggi che i protagonisti incontrano durante la loro fuga “on the road” sembrano fuggiti da un manicomio criminale (inquietante la vecchina che davvero meriterebbe un colpo di fucile in pieno volto per la sua maniacalità e stupidità), e non sto parlando delle persone alterate dal terribile contagio. Elliot e la moglie, rimangono due personaggi mai adeguatamente approfonditi, se non per stupidi dettagli, rendendo così le loro interazioni poco chiare. Quel che è tragico è che durante il film non accade nulla di interessante al di là del concept principale (il contagio) ed tutti i subplot non hanno alcun legame con la trama principale, rendendoli così del tutto inutili.
“E venne il giorno” è un fallimento, una pellicola che cerca di essere ingegnosa, ma che in realtà risulta insipida e priva di interesse. Dalla nuova opera di Shyamalan ci si aspettava tanto, ma il risultato è un film da domenica pomeriggio sullo stile dei film tratti dai libri di Stephen King. E di buone trasposizioni di film tratti da racconti del grande scrittore americano si ricorda soltanto Shining, ma in quel caso però dietro la mdp c’era un certo Stanley Kubrick che inoltre stravolse la sceneggiatura di King per plasmarla alle caratteristiche ed ai tempi cinematografici.
Voto: 37%
Recensione
E’ possibile che il regista di “E venne il giorno” sia lo stesso Shyamalan che qualche anno fa realizzò “Il sesto senso”, uno dei film thriller/horror più agghiaccianti e spaventosi della storia del cinema? E’ impossibile credere che dietro la mdp ci sia lo sceneggiatore e regista americano di origini indiane. Tutti i suoi film successivi a quel grande capolavoro, da “Unbreakable - Il predestinato” a ”Lady in the Water” sono senza dubbio prove che denotano singolari capacità di regia e di sceneggiatura, ma lasciano sempre alcuni dubbi sulla loro effettiva solidità e credibilità. Quasi sempre, al termine di una delle sue pellicole, rimane con una sorta di insoddisfazione simile a quella di un regalo ben confezionato ma poco utile. Come se quanto realizzato da Shyamalan non sia stato né realmente necessario, né particolarmente gratificante.
Eppure “E venne il giorno” parte in maniera spettacolare. Shyamalan ha l’abitudine di buttarci subito nel vivo degli eventi, senza alcuna scena iniziale che si presti da introduzione. Le scene iniziali delle persone immobili a Central Park e i successivi suicidi degli operai dal tetto di un palazzo sono talmente sconvolgenti da turbare lo spettatore più abituato a questo genere di film. Ma quando nel proseguo il film dovrebbe entrare nella sua parte cruciale, Shyamalan lascia lo spettatore disorientato ed in preda a sbadigli, vittima di un’inutile attesa di qualcosa che renda interessante il racconto.
Se è vero che il genere horror sente la necessità di rinnovarsi, sembra che Shyamalan sfrutti eccessivamente la sua totale libertà di azione (conseguente alla fama acquisita). Tralasciando l’aspetto ambientalista della pellicola, la trama di “E venne il giorno” è troppo semplice, priva di improvvise sferzate che possano rendere interessante ciò che propone e peraltro rende chiaro subito cosa ci sia dietro gli eventi catastrofici che stanno accadendo.
I dialoghi sono piatti ed in alcuni momenti raggiungono livelli piuttosto demenziali. Il doppiaggio poi risulta privo di spessore e per nulla convincente: Pino Insegno, autore spesso di ottime prove, doppia il personaggio di Mark Wahlberg, Elliot Moore, come se stesse doppiando Will Ferrell in una delle sue commedie. I personaggi che i protagonisti incontrano durante la loro fuga “on the road” sembrano fuggiti da un manicomio criminale (inquietante la vecchina che davvero meriterebbe un colpo di fucile in pieno volto per la sua maniacalità e stupidità), e non sto parlando delle persone alterate dal terribile contagio. Elliot e la moglie, rimangono due personaggi mai adeguatamente approfonditi, se non per stupidi dettagli, rendendo così le loro interazioni poco chiare. Quel che è tragico è che durante il film non accade nulla di interessante al di là del concept principale (il contagio) ed tutti i subplot non hanno alcun legame con la trama principale, rendendoli così del tutto inutili.
“E venne il giorno” è un fallimento, una pellicola che cerca di essere ingegnosa, ma che in realtà risulta insipida e priva di interesse. Dalla nuova opera di Shyamalan ci si aspettava tanto, ma il risultato è un film da domenica pomeriggio sullo stile dei film tratti dai libri di Stephen King. E di buone trasposizioni di film tratti da racconti del grande scrittore americano si ricorda soltanto Shining, ma in quel caso però dietro la mdp c’era un certo Stanley Kubrick che inoltre stravolse la sceneggiatura di King per plasmarla alle caratteristiche ed ai tempi cinematografici.
Voto: 37%
9 Comments:
Ho visto il film la scorsa settimana, sin dal trailes che passava in tv ho pensato che mi potesse piacere, è bellissimo e soprattutto originale: il riscatto della natura!
Mah, dal penultimo film, "Lady in the water", Shyamalan non mi sembra tanto tanto tanto in forma. Però questa sua nuova fatica mi sono promesso di andarla a vedere.
Personalmente non mi è piaciuto per niente questo film. La trama è anche interessante, ma il film scorre lento e in alcuni punti è davvero noioso.
Concordo pienamente: E VENNE IL GIORNO è una cagata pazzesca!
Le inquadrature, la musica, i dialoghi sembrano usciti da un film della serie "Alta tensione" che ogni tanto appaiono nelle serate estive su canale 5 (ne è appena terminato uno, oddio che orrore)!
E venne il giorno che Shyamalan andò in pensione!
Da diversi anni cerco film capaci di impressionarmi (anche per soli pochi minuti...per poche scene) ma...niente. Questo film parte un pò debole già dalle recensioni quindi non credo ne valga la pena di vederlo ma...mai dire mai.
Complimenti per il blog...è davvero interessante e l'ho inserito tra i miei "consigliati". a presto
Bussisotto:
http://farmacoultravioletto.splinder.com
Io credo solo una cosa: il regista ogni tanto cambia spacciatore e ne sceglie uno pezzotto!!
Il film è noioso, non ha originalità e, tranne qualche momento iniziale suggestivo, si dilunga senza coinvolgere mai.
Gli attori sono pessimi...
mi aspettavo un gram film a dire il vero, ma salvo giusto il primo quarto d'ora. per la prima volta avrei voluto alzarmi dalla poltroncina e farmi rimborsare il biglietto (anzi no, è la seconda, ma almeno l'altra volta non avevo pagato io)
Non sono assolutamente d'accordo
Shyamalan resta uno dei migliori autori in circolazione, e continua a privilegiare le emozioni alla narrazione
Il flop di "Lady in the water" l'ha ridimensionato, è dovuto tornare coi piedi per terra, ma continua ad essere fuori dall'ordinario
Ne ho parlato qui
ciao
Finalmente uno che la pensa come me su questo film! Secondo me, con questo film Shyamalan ha preso - con mio rammarico - una sonora cantonata. Peccato, perché l'idea di partenza era molto geniale, ma il resto ... Ciao, Ale
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