Titolo originale: id.
Nazione: Francia, USA
Anno: 1988
Genere: thriller
Durata: 2h01m
Regia: Roman Polanski
Sceneggiatura: Gerard Brach, Roman Polanski
Fotografia: Witold Sobocinski
Musiche: Ennio Morricone
Cast: Harrison Ford, Betty Buckley, Emmanuelle Seigner, Djiby Soumare, Dominique Virton, Gerard Klein, Stephane D'Audeville, Laurent Spielvogel, Alain Doutey, Jacques Ciron, Roch Leibovici, Patrice Melennec
Trama
Richard Walker è un medico americano in viaggio a Parigi per partecipare ad un congresso medico. Con lui c’è la moglie Sondra perché i due hanno intenzione di festeggiare i vent’anni del loro matrimonio negli stessi posti dove si sono innamorati. Non appena giunti in albergo, mentre Richard è sotto la doccia, Sondra scompare misteriosamente senza lasciare traccia. Il medico avvisa immediatamente il direttore dell’albergo, nonché la polizia e l’ambasciata americana, ma nessuno sembra dargli troppo credito, anche perché la donna è stata vista uscire dall’hotel con un uomo. A questo punto, Richard decide di agire da solo seguendo l’unica pista possibile: un oggetto ritrovato nella valigia. Durante le sue indagini si imbatte in Michelle, una sensuale giovane ragazza parigina, ed insieme a lei cercherà di rintracciare sua moglie.
Recensione
Abbandonate le atmosfere inquietanti e le analisi psicologiche e metafisiche, oggetto dei suoi precedenti film, Roman Polanski si cimenta con “Frantic” in un genere reso famoso da un maestro del cinema, tale Alfred Hitchcock. Il dottor Walker è l’uomo qualunque che si ritrova in un “intrigo internazionale” più grande di lui a causa del destino beffardo che gli si è accanito contro. Quel dottore è Harrison Ford, un attore che seppur considerato spesso come “commerciale” si rivela essere l’attore giusto nel ruolo giusto, un uomo affabile ma irruento, solo in una serie di complicazioni nelle quali si è ritrovato senza colpa, alla ricerca di una soluzione per poter ritornare al più presto nella sua tranquilla casa in America. L’attore americano riesce bene a trasmettere il senso di spaesamento dello straniero a Parigi, ricalcando un’esperienza propria di Polanski, francese ma di origini polacche. Accanto a Ford troviamo una splendida Emmanuelle Seigner: giovane, sensuale, “francese”. L’attrice dà prova di carattere, in un rapporto dai contorni sfumati con il personaggio di Ford.
“Frantic” viene ingiustamente ritenuto da qualche critico cinematografico come un film “minore”, ma la sua lineare esposizione dei fatti e l’approccio più convenzionale non sono caratteristiche di minor qualità. Se poi si considera che risulta affascinante per il suo contesto contesto parigino si comprende come non sia un semplice thriller. Polanski è pur sempre stato un maestro di raffinatezza e la sua Parigi non poteva essere meglio descritta. La capitale francese è protagonista tangibile nel corso del film, con i suoi vicoli, con i suoi lussuosi alberghi, i suoi piccoli appartamenti-soffitta ed i tetti consumati dal tempo dai quali si osservano durante la pellicola alcuni panorami incantevoli. La fotografia dipinge le ambientazioni della Ville Lumière ed in particolar modo nei momenti solitamente più romantici a Parigi: le albe ed i tramonti sono catturati con raffinatezza dalla mano esperta di Witold Sobocinski, così come la tipica atmosfera plumbea, con un buon uso delle luci anche in circostanze sicuramente poco semplici da gestire. Ottima la colonna sonora di Ennio Morricone, che rende ancora più coinvolgente il clima emotivamente intenso e frenetico (“Frantic” significa appunto “frenetico”) del film.
“Frantic” è dunque un buon thriller classico, il film meno complesso e introspettivo di Polanski e dunque più adatto per iniziare il viaggio nella sua cinematografia.
Voto: 69%
Nazione: Francia, USA
Anno: 1988
Genere: thriller
Durata: 2h01m
Regia: Roman Polanski
Sceneggiatura: Gerard Brach, Roman Polanski
Fotografia: Witold Sobocinski
Musiche: Ennio Morricone
Cast: Harrison Ford, Betty Buckley, Emmanuelle Seigner, Djiby Soumare, Dominique Virton, Gerard Klein, Stephane D'Audeville, Laurent Spielvogel, Alain Doutey, Jacques Ciron, Roch Leibovici, Patrice Melennec
Trama
Richard Walker è un medico americano in viaggio a Parigi per partecipare ad un congresso medico. Con lui c’è la moglie Sondra perché i due hanno intenzione di festeggiare i vent’anni del loro matrimonio negli stessi posti dove si sono innamorati. Non appena giunti in albergo, mentre Richard è sotto la doccia, Sondra scompare misteriosamente senza lasciare traccia. Il medico avvisa immediatamente il direttore dell’albergo, nonché la polizia e l’ambasciata americana, ma nessuno sembra dargli troppo credito, anche perché la donna è stata vista uscire dall’hotel con un uomo. A questo punto, Richard decide di agire da solo seguendo l’unica pista possibile: un oggetto ritrovato nella valigia. Durante le sue indagini si imbatte in Michelle, una sensuale giovane ragazza parigina, ed insieme a lei cercherà di rintracciare sua moglie.
Recensione
Abbandonate le atmosfere inquietanti e le analisi psicologiche e metafisiche, oggetto dei suoi precedenti film, Roman Polanski si cimenta con “Frantic” in un genere reso famoso da un maestro del cinema, tale Alfred Hitchcock. Il dottor Walker è l’uomo qualunque che si ritrova in un “intrigo internazionale” più grande di lui a causa del destino beffardo che gli si è accanito contro. Quel dottore è Harrison Ford, un attore che seppur considerato spesso come “commerciale” si rivela essere l’attore giusto nel ruolo giusto, un uomo affabile ma irruento, solo in una serie di complicazioni nelle quali si è ritrovato senza colpa, alla ricerca di una soluzione per poter ritornare al più presto nella sua tranquilla casa in America. L’attore americano riesce bene a trasmettere il senso di spaesamento dello straniero a Parigi, ricalcando un’esperienza propria di Polanski, francese ma di origini polacche. Accanto a Ford troviamo una splendida Emmanuelle Seigner: giovane, sensuale, “francese”. L’attrice dà prova di carattere, in un rapporto dai contorni sfumati con il personaggio di Ford.
“Frantic” viene ingiustamente ritenuto da qualche critico cinematografico come un film “minore”, ma la sua lineare esposizione dei fatti e l’approccio più convenzionale non sono caratteristiche di minor qualità. Se poi si considera che risulta affascinante per il suo contesto contesto parigino si comprende come non sia un semplice thriller. Polanski è pur sempre stato un maestro di raffinatezza e la sua Parigi non poteva essere meglio descritta. La capitale francese è protagonista tangibile nel corso del film, con i suoi vicoli, con i suoi lussuosi alberghi, i suoi piccoli appartamenti-soffitta ed i tetti consumati dal tempo dai quali si osservano durante la pellicola alcuni panorami incantevoli. La fotografia dipinge le ambientazioni della Ville Lumière ed in particolar modo nei momenti solitamente più romantici a Parigi: le albe ed i tramonti sono catturati con raffinatezza dalla mano esperta di Witold Sobocinski, così come la tipica atmosfera plumbea, con un buon uso delle luci anche in circostanze sicuramente poco semplici da gestire. Ottima la colonna sonora di Ennio Morricone, che rende ancora più coinvolgente il clima emotivamente intenso e frenetico (“Frantic” significa appunto “frenetico”) del film.
“Frantic” è dunque un buon thriller classico, il film meno complesso e introspettivo di Polanski e dunque più adatto per iniziare il viaggio nella sua cinematografia.
Voto: 69%
Trailer “Frantic”
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9 Comments:
a mio parere vale più di un 6.5.
quoto mario scafidi
Mah, forse sono stato troppo condizionato dalla eccelsa qualità di film di Polanski come "L'inquilino del terzo piano" e "Chinatown". "Frantic" lo vedo come una pausa divertente, in effetti è sì un buon thriller, ma Polanski...
vidi questo film parecchio tempo fa, ma lo ricordo ancora. potente, per quanto Polanski sia capace anche di far di meglio
un bel film, anch'io gli avrei dato + di 6.5
simone
accipicchia che meraviglia di blog!!!
Io adoro guardare film e qui posso sicuramente trovare un sacco di idee!
complimentissimi davvero! fantastico!
buona giornata ^_^
Per me è uno dei migliori Polanski di sempre, merito anche della colonna sonora di Morricone e di Harrison Ford.
Un buon film, uno dei miei preferiti tra i tanti di Polanski.
Non tra i migliori di Polanski ma è sempre un film di ottima qualità.
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