Titolo originale: The visitor
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: drammatico
Durata: 1h43m
Regia: Tom McCarthy
Sceneggiatura: Tom McCarthy
Fotografia: Oliver Bokelberg
Musiche: Jan A.P. Kaczmarek
Cast: Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes, Maggie Moore, Michael Cumpsty, Bill McHenry, Richard Kind, Tzahi Moskovitz, Amir Arison, Neal Lerner, Ramon Fernandez
Trama
Walter Vale, un austero professore universitario di economia, dopo la morte della moglie sembra aver perso ogni interesse vivendo così una vita grigia ed anonima. Un viaggio a New York per la presentazione di un saggio, darà inizio una serie di episodi che gli cambieranno per sempre la vita. Quando infatti entra nel suo vecchio appartamento di New York, Walter troverà due inquilini inaspettati: Tarek, un suonatore di tamburi, e la sua compagna Zainab, ambedue clandestini ed all'oscuro del reale proprietario dell’appartamento. Dopo un primo acceso incontro, il professore deciderà di offrire ospitalità alla coppia.
Recensione
“L’ospite inatteso” segna il ritorno alla regia di Thomas McCarthy dopo il film d’esordio “The Station Agent”, un gioiellino mal distribuito e poco conosciuto. Storia leggera ma al tempo stesso piena di contenuti interessanti, divertente e drammatica, “L’ospite inatteso” butta un occhio sulla politica americana nei confronti dell’immigrazione post 11 settembre attraverso un’amicizia autentica che oltrepassa le barriere razziali e generazionali. Walter Vale è un rigido professore di economia che conduce una vita anonima e solitaria conseguente alla perdita della moglie. Tarek, suonatore di tamburo, riesce a trovare subito un punto d’incontro con Walter dando vita ad un’amicizia basata sul comune interesse per la musica. La vita in bianco e nero del professore si colorerà all’istante grazie all’intervento di Tarek e della sua musica. Il professore scoprirà esperienze musicali e di vita che tempo prima non aveva neanche mai immagianto.
I personaggi, descritti da McCarthy con estrema sensibilità ed un pizzico di malinconia, risultano verosimili grazie anche alle interpretazioni del multietnico gruppo di attori. Tra questi è doveroso menzionare due di loro: Richard Jenkins, interprete teatrale in passato al cinema in commedie leggere, qui nei panni drammatici di un professore rigido e disilluso, ed Hiam Abbass, un’attrice palestinese dalla bellezza matura e delicata, interprete di Mouna, la madre di Tarek.
“L’ospite inatteso” è un film da non perdere, un’opera sensibile e dolce, originale nel modo in cui tratta un argomento d’attualità poco reclamizzato, offrendo al tempo stesso una storia di amicizia che non si basa sulle parole ma sulle note musicali. Pur senza lasciare particolarmente entusiasti per l’incedere sommesso, è un’opera che piacerà a chi trova soddisfazione anche nella rappresentazione della realtà quotidiana.
Voto: 68%
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: drammatico
Durata: 1h43m
Regia: Tom McCarthy
Sceneggiatura: Tom McCarthy
Fotografia: Oliver Bokelberg
Musiche: Jan A.P. Kaczmarek
Cast: Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes, Maggie Moore, Michael Cumpsty, Bill McHenry, Richard Kind, Tzahi Moskovitz, Amir Arison, Neal Lerner, Ramon Fernandez
Trama
Walter Vale, un austero professore universitario di economia, dopo la morte della moglie sembra aver perso ogni interesse vivendo così una vita grigia ed anonima. Un viaggio a New York per la presentazione di un saggio, darà inizio una serie di episodi che gli cambieranno per sempre la vita. Quando infatti entra nel suo vecchio appartamento di New York, Walter troverà due inquilini inaspettati: Tarek, un suonatore di tamburi, e la sua compagna Zainab, ambedue clandestini ed all'oscuro del reale proprietario dell’appartamento. Dopo un primo acceso incontro, il professore deciderà di offrire ospitalità alla coppia.
Recensione
“L’ospite inatteso” segna il ritorno alla regia di Thomas McCarthy dopo il film d’esordio “The Station Agent”, un gioiellino mal distribuito e poco conosciuto. Storia leggera ma al tempo stesso piena di contenuti interessanti, divertente e drammatica, “L’ospite inatteso” butta un occhio sulla politica americana nei confronti dell’immigrazione post 11 settembre attraverso un’amicizia autentica che oltrepassa le barriere razziali e generazionali. Walter Vale è un rigido professore di economia che conduce una vita anonima e solitaria conseguente alla perdita della moglie. Tarek, suonatore di tamburo, riesce a trovare subito un punto d’incontro con Walter dando vita ad un’amicizia basata sul comune interesse per la musica. La vita in bianco e nero del professore si colorerà all’istante grazie all’intervento di Tarek e della sua musica. Il professore scoprirà esperienze musicali e di vita che tempo prima non aveva neanche mai immagianto.
I personaggi, descritti da McCarthy con estrema sensibilità ed un pizzico di malinconia, risultano verosimili grazie anche alle interpretazioni del multietnico gruppo di attori. Tra questi è doveroso menzionare due di loro: Richard Jenkins, interprete teatrale in passato al cinema in commedie leggere, qui nei panni drammatici di un professore rigido e disilluso, ed Hiam Abbass, un’attrice palestinese dalla bellezza matura e delicata, interprete di Mouna, la madre di Tarek.
“L’ospite inatteso” è un film da non perdere, un’opera sensibile e dolce, originale nel modo in cui tratta un argomento d’attualità poco reclamizzato, offrendo al tempo stesso una storia di amicizia che non si basa sulle parole ma sulle note musicali. Pur senza lasciare particolarmente entusiasti per l’incedere sommesso, è un’opera che piacerà a chi trova soddisfazione anche nella rappresentazione della realtà quotidiana.
Voto: 68%
Trailer “L’ospite inatteso”
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17 Comments:
Chiedo cortesemente di inserire eventuali auguri nel post BUON NATALE 2008 e di inserire qui soltanto commenti relativi al film "L'OSPITE INATTESO".
Grazie.
Devo dirti che l'interesse che poni per le cose che fai è immortale, per me interessante, Ricambio gli auguri sinceri e Buon Anno. 2009 Ciao
Bella recensione! Questo era uno dei film che avevamo programmato di vedere ed ora siamo ancora più convinti che sarà una buona esperienza.
Piacere di averti conosciuto.
Auguri per un buon 2009 ricco di bellissimi film da recensire.
Sabrina&Luca
Dopo questa recensione, credo proprio che guarderò'il film..
In effetti questo film m'insuriosiva! Quindi vado... ah, il tuo nick m'aveva incuriosito, ma giammai avrei pensato di trovarci dietro un casertano!!! Paesààà!!! :-)))
Mi piace il modo in cui parli dei film senza paroloni e frasi ad effetto.
grazie, marina
grazie per essere passato dal mio blog,il tuo è interessantissimo essendo un'amante del cinema...sul mio bloggucolo ho una rubrichetta che ho intitolato "Film",ma tu sei decisamente più bravo a recensire:-)
A presto..sarai il benvenuto ogni volta che vorrai passare dal mio blog!buon 2009 anche a te
buon anno anche a te. l'unica festa che conta di questo periodo :)
Eccomi a farti visita...
Bellissimo blog! Non ti conoscevo... Mi sarà utilissimo!
ricambio gli auguri! e visto che ti occupi di cinema... non è un film da grande schermo è un webfilm in webcam fatto in rete... però se vuoi recensire una cosa nuova, ti lascio il link!
http://www.booksweb.tv/content/show/ContentId/968
mi piacerebbe vederlo, anche se sarà difficile trovare un cinema che lo dia, uff
buon anno :-)
Io invece non lo conoscevo questo film e leggendo la trama sembra interessante;) Mi sa che ho deciso di vederlo. Ciao:)
Sicuramente lo andrò a vedere, intanto ricambio gli auguri di un buon 2009.
Bella la recensione!
Mi hai incuriosito...
;-)
In somma, l'argomento è validissimo ma la sceneggiatura ha un sacco di lacune. Anche se quello che si denuncia sia verissimo, il film non riesce a creare l'illusione delle realtà e quindi si rende poco credibile. Non emoziona. Trasmette poco. E' piatto piatto e debole. Trama abbastanza scontata. Fotografia bruttina. Stacchi un pò selvaggi. Madre di Tarek incredibile e più vicina alla presenza paranormale che a una indocumentata siriana residente in USA. In somma, per me vale 3 o 4
Caro anonimo (peccato tu non ti sia firmato in modo da poterti riconoscere in futuro), grazie per la tua "stroncatura". Ti risponderò passo dopo passo:
il film non riesce a creare l'illusione delle realtà e quindi si rende poco credibile.
Per dare credibilità bisogna allontanarsi il più possibile dall'illusorio. Non comprendo questo paradosso.
Non emoziona. Trasmette poco. E' piatto piatto e debole. Trama abbastanza scontata.
Il fatto che non emozioni è opinabile, o meglio, personale. Volendo mantenere un forte grado di realismo e di "normalità" è giusto che rimanga un po' scontata, perché nella vita le cose alla fine vanno così come devono andare.
Fotografia bruttina. Stacchi un pò selvaggi.
Giudizio personale che rispetto. Per gli stacchi, in alcune occasioni, devo darti ragione!
Madre di Tarek incredibile e più vicina alla presenza paranormale che a una indocumentata siriana residente in USA.
Una presenza eterea? Beh, per la sua bellezza concordo. Forse sì, un po' superficiale per qualche suo errore rivelatosi in seguito grave. Ma è la vita!
In somma, per me vale 3 o 4
"Insomma", facciamo 3,5... un giudizio, il tuo, che si aggiunge al mio ed a tanti altri. Giusto che non debba per forza seguire quanto ho scritto io.
A presto!!!
Intendevo dire che, sebbene la storia raccontata è purtroppo verissima e attualissima, il modo in cui è stata portata sullo schermo è abbastanza poco convincente e questo è perché, a mio giudizio personale, la sceneggiatura ha molte lacune. Erano troppo scontati i legami fra i personaggi. Quando Compare la mamma agli occhi di Walter si è capito subito come sarebbe finita. Deve riconoscere che il finale almeno non è la solita americanata dove tutti vivono felici e contenti (meno male) ma la scelta lascia cmq un pò la sensazione di "troncamento" della storia. Gli attori sono tutti bravissimi anche se la madre di Tarek, ripeto, era secondo me, un pò al di sopra delle righe. In realtà sembrava quasi una aristocratica donna, diciamo siriana, con tanto di etereo... in somma. Tutto questo ha contribuito a non riuscire a costruire l'illusione che ogni buon film deve generare sugli osservatori. Aggiungi stacchi non accompagnati, fotografie con inq. così così. Cè una inq. nella stazione della metropolitana dopo che si portarono via Tarek dove una colonna quasi copre a Walter e lo si vede a metà.. in somma ci sono tante altre scelte secondo me, bruttine. Poi i movimenti della macchina da presa erano poveri. Ripeto, a me non è riuscito a trasmettere emozione e non perché la storia non sia valida (io sono un immigrante di lunga data) ma questa storia poteva essere molto m molto più incalzante. Grazie del tuo commento Amos. OK per 3,5 di punteggio. Sono willy e vivo a Brescia Buon anno.
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