Titolo originale: The day the Earth stood still
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: fantascienza
Durata: 1h43m
Regia: Scott Derrickson
Sceneggiatura: David Scarpa
Fotografia: David Tattersall
Musiche: Tyler Bates
Cast: Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Kathy Bates, Jaden Smith, John Cleese, Jon Hamm, Kyle Chandler, Robert Knepper, James Hong, John Rothman, Sunita Prasad, Juan Riedinger, Sam Gilroy, Tanya Champoux
Trama
Helen Benson, una stimata astrobiologa, viene improvvisamente prelevata da agenti della sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Assieme ad altri scienziati, viene condotta a Central Park dove è atterrata una gigantesca e misteriosa sfera luminosa. Dalla sfera esce fuori una creatura aliena con apparenti buone intenzioni, ma viene subito colpita da una pallottola sparata da uno dei tanti soldati accorsi. Ricoverato d’urgenza, l’alieno, che sotto una pellicola gelatinosa mostra sembianze umane, guarisce con miracolosa rapidità. Il suo nome è Klaatu, un messaggero venuto dallo spazio con lo scopo di incontrare i leader della Terra per avvertire il mondo di una prossima crisi del pianeta e dare un ultimatum all’umanità, unica responsabile della crisi in atto.
Recensione
Oltre 50 anni dopo il film di Robert Wise, il regista Scott Derrickson ripresenta sul grande schermo “Ultimatum alla Terra”, uno dei classici di fantascienza degli anni ‘50. Un genere, quello della fantascienza, soprattutto se adattato in uno scenario apocalittico, ha sempre colpito la sensibilità del pubblico, in particolar modo in periodi storici segnati dall’insicurezza e dall’instabilità economica. Se negli anni ‘50 Wise poneva l’accento sui rischi della guerra fredda, sulle conseguenze del conflitto bellico con tanto di nuovo allarme nucleare, oggi le cose sono cambiate soltanto in parte e questo nuovo “Ultimatum Alla Terra” fa riflettere sulla devastazione dell’ambiente terrestre e sulla violenza dell’uomo contro se stesso.
Scott Derrickson, assieme al suo sceneggiatore David Scarpa, attingono troppo liberamente dal film di Wise, se da un lato ciò è plausibile per palesi differenze storiche e sociali, alcuni elementi importanti ed assoluti dovevano essere mantenuti per mantenere un filo comune con il suo predecessore.
La celebre frase “Klaatu, Barada, Nikto!”, riproposta fino ai nostri giorni in film e serial tv di successo, meritava di essere inserita in un giusto contesto all’interno della trama. Viene mantenuta invece la metafora religiosa: non è difficile infatti scorgere nelle figure di Klaatu, l’alieno “figlio” con il corpo di essere umano, Gort, il “padre” robot sentinella che si attiva per difendere Klaatu dalla violenza umana, e la sfera, con l’infinita “spiritualità” che sembra contenere. Come il Cristo, Klaatu, venuto in pace, viene accolto con assurda diffidenza dall’umanità: il mondo politico, americano in particolare, cerca di assicurarsene la proprietà, quello militare pretende di difendere l’umanità attaccando senza indugi l’intruso. Ma le intenzioni di Klaatu saranno molto più drastiche ed in realtà orientate alla salvezza della Terra.
Abbandonando il confronto con l’originale, il film di Derrickson appare come la tipica denuncia nei confronti del sistema americano troppo violento e troppo determinato all’uso della forza, un sistema arrogante e presuntuoso, poco incline al dialogo. Non a caso Jacob, il bambino interpretato da Jaden Smith, figlio di Will, nutre un’estrema ostilità nei confronti dell’alieno, convinto che sia un nemico da eliminare. Un personaggio talmente testardo da risultare terribilmente irritante. La storia viene condotta in maniera poco intrigante e sembra non uscire mai dalla sua parte introduttiva. L’azione infatti latita mentre l’aspetto filosofico del film è trattato con troppa sufficienza, limitandosi ad una denuncia sull’incapacità dell’uomo ad apprezzare il luoghi in cui vive ed a rispettarne le risorse.
La recitazione del cast non migliora la bassa qualità della pellicola: Keanu Reeves non offre nulla di eclatante per l’intera durata del film, risultando espressivamente piatto e caratterialmente altezzoso nei confronti della nostra civiltà; Jennifer Connelly interpreta un personaggio abbozzato e mai approfondito, risultando scialba ed opaca seppur sempre incantevole; l’unica che invece riesce a raggiungere livelli soddisfacenti è Kathy Bates pur interpretando un personaggio decisamente stereotipato.
Non sono sufficienti a risollevare le sorti del film una discreta fotografia dalle tonalità scure e gelide e gli effetti speciali ben realizzati (straordinario lo sciame sterminatore).
“Ultimatum alla Terra”, a causa di una realizzazione imperfetta, propone un messaggio che lascia lo spettatore totalmente indifferente, convinto che quanto ha appena assistito si tratta dell’ennesimo film “made in USA”, troppo interessato a stupire gli occhi che ad entrare nel cuore. Un vero peccato, perché il film di Wise, privo delle tecnologie cinematografiche moderne, meritava un remake che ne mantenesse il valore intrinseco migliorandone l’aspetto visivo. Così non è stato e dunque, nel caso si voglia conoscere la storia di Klaatu, meglio reperire la versione originale del film.
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: fantascienza
Durata: 1h43m
Regia: Scott Derrickson
Sceneggiatura: David Scarpa
Fotografia: David Tattersall
Musiche: Tyler Bates
Cast: Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Kathy Bates, Jaden Smith, John Cleese, Jon Hamm, Kyle Chandler, Robert Knepper, James Hong, John Rothman, Sunita Prasad, Juan Riedinger, Sam Gilroy, Tanya Champoux
Trama
Helen Benson, una stimata astrobiologa, viene improvvisamente prelevata da agenti della sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Assieme ad altri scienziati, viene condotta a Central Park dove è atterrata una gigantesca e misteriosa sfera luminosa. Dalla sfera esce fuori una creatura aliena con apparenti buone intenzioni, ma viene subito colpita da una pallottola sparata da uno dei tanti soldati accorsi. Ricoverato d’urgenza, l’alieno, che sotto una pellicola gelatinosa mostra sembianze umane, guarisce con miracolosa rapidità. Il suo nome è Klaatu, un messaggero venuto dallo spazio con lo scopo di incontrare i leader della Terra per avvertire il mondo di una prossima crisi del pianeta e dare un ultimatum all’umanità, unica responsabile della crisi in atto.
Recensione
Oltre 50 anni dopo il film di Robert Wise, il regista Scott Derrickson ripresenta sul grande schermo “Ultimatum alla Terra”, uno dei classici di fantascienza degli anni ‘50. Un genere, quello della fantascienza, soprattutto se adattato in uno scenario apocalittico, ha sempre colpito la sensibilità del pubblico, in particolar modo in periodi storici segnati dall’insicurezza e dall’instabilità economica. Se negli anni ‘50 Wise poneva l’accento sui rischi della guerra fredda, sulle conseguenze del conflitto bellico con tanto di nuovo allarme nucleare, oggi le cose sono cambiate soltanto in parte e questo nuovo “Ultimatum Alla Terra” fa riflettere sulla devastazione dell’ambiente terrestre e sulla violenza dell’uomo contro se stesso.
Scott Derrickson, assieme al suo sceneggiatore David Scarpa, attingono troppo liberamente dal film di Wise, se da un lato ciò è plausibile per palesi differenze storiche e sociali, alcuni elementi importanti ed assoluti dovevano essere mantenuti per mantenere un filo comune con il suo predecessore.
La celebre frase “Klaatu, Barada, Nikto!”, riproposta fino ai nostri giorni in film e serial tv di successo, meritava di essere inserita in un giusto contesto all’interno della trama. Viene mantenuta invece la metafora religiosa: non è difficile infatti scorgere nelle figure di Klaatu, l’alieno “figlio” con il corpo di essere umano, Gort, il “padre” robot sentinella che si attiva per difendere Klaatu dalla violenza umana, e la sfera, con l’infinita “spiritualità” che sembra contenere. Come il Cristo, Klaatu, venuto in pace, viene accolto con assurda diffidenza dall’umanità: il mondo politico, americano in particolare, cerca di assicurarsene la proprietà, quello militare pretende di difendere l’umanità attaccando senza indugi l’intruso. Ma le intenzioni di Klaatu saranno molto più drastiche ed in realtà orientate alla salvezza della Terra.
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La recitazione del cast non migliora la bassa qualità della pellicola: Keanu Reeves non offre nulla di eclatante per l’intera durata del film, risultando espressivamente piatto e caratterialmente altezzoso nei confronti della nostra civiltà; Jennifer Connelly interpreta un personaggio abbozzato e mai approfondito, risultando scialba ed opaca seppur sempre incantevole; l’unica che invece riesce a raggiungere livelli soddisfacenti è Kathy Bates pur interpretando un personaggio decisamente stereotipato.
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Voto: 45%
Trailer “Ultimatum alla Terra”
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13 Comments:
Vieni a trovarmi.
Un caro saluto.
Non mi ispirano tantissimo i film di fantascienza... poi i remake hollywoodiani, tranne rari casi, servono solo per migliorare il ricordo dell'originale!
In ogni modo mi hai incuriosito e, seguendo il tuo consiglio, cercherò di trovare la versione anni '50
Mi chiedo perché continuino a fare remake di film che sono dei capolavori, infarcendoli di effetti speciali e ammazzando la trama...
Come dici?
Mancanza di idee?
L'hai detto tu...
;)
PS
Complimenti come sempre...
E' chiaro che ad Hollywood ci sia una crisi creativa, anche se in questo caso (come ho scritto) non mi sarebbe dispiaciuto vedere un bel remake, anche se... questo "Ultimatum alla Terra" sembra davvero un compito in classe copiato male.
P.S.: grazie per i complimenti...
Questo debbo vederlo a tutti i costi. Speriamo il tempo sia mio complice
Ho visto ieri sera "Ultimatum alla Terra", non ho visto l’originale, ma nel complesso sembra mancare qualcosa. Tra gli attori promuoverei tutti, tranne il figlio di Will Smith, meriterebbe una fine atroce per quanto è antipatico!!!
Dovrei andare martedì a vedere questo film!
Però mi sono appena goduta The Millionaire...
Un abbraccione
L'ho visto ieri sera... nonostante non sia per nulla il genere di film che prediligo, anzi... ma la domenica sera o si va al cinema o si sta a casa!!! Voto 4 (e sono stata abbastanza generosa!!) ;)
Dal trailer, "Ultimatum alla Terra" appare come un film nel quale l'azione la fa da padrona, con Keanu Reeves nei panni dell'angelo sterminatore. Ma dal trailer a quello che poi effettivamente si vede al cinema tutto cambia: "Ultimatum alla Terra" è un film noioso e tutto quello che vuole raccontare lo fa in modo poco convincente.
Concordo pienamente sia nella tua recensione che nel voto sintetico e direi di aspettare, per vederlo, l'uscita in DVD. Mi sapresti invece dire se è disponibile in DVD "Ultimatum alla Terra" di Robert Wise?
Quindi un occasione mancata? che spreco con un cast cosi' e soprattutto con la Connely che centellina le sue apparizioni.
Nonostante tutto lo vedro' lo stesso e poi magari mi faro' sentire.
ciao
x anonimo (15 dicembre 2008 18.43):
Credo tu sia nickoftime dell'altro commento. Aspetto un tuo commento non appena avrai visto "Ultimatum alla Terra".
Grazie per essere intervenuto!
Secondo me il film non è eccezionale ma ha degli spunti molto interessanti sul genere umano. Io mi trovo molto d'accordo con questa recensione che vi segnalo
Ultimatum alla terra
Un film che si poteva evitare benissimo: non ha portato nulla di nuovo ed ha messo in cattiva luce il piccolo Smith, davvero irritante! Auguri di buon anno, Ale
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