Titolo originale: High crimes
Nazione: USA
Anno: 2002
Genere: thriller
Durata: 1h55m
Regia: Carl Franklin
Sceneggiatura: Grace Cary Bickley, Yuri Zeltser
Fotografia: Theo van de Sande
Musiche: Graeme Revell
Cast: Morgan Freeman, Ashley Judd, Jim Caviezel, Amanda Peet, Adam Scott, Bruce Davison, Tom Bower, Juan Carlos Hernández, Jude Ciccolella, Michael Gaston, Emilio Rivera, Michael Shannon, John Billingsley
Trama
Claire Rubik è un affermato avvocato ed è felicemente sposata con Tom. In seguito ad un furto subito nella sua casa, l’FBI scopre che la vera identità del marito è Ron Chapman, un ex-marine responsabile dell’assassinio di alcuni civili durante un’operazione militare in Salvador. Rinchiuso in un penitenziario militare, l’uomo affronta il processo difeso dalla moglie Claire, fermamente convinta della sua innocenza. Claire si rivolge ad un esperto di giurisprudenza militare con un passato da alcolista, Charles Graimes.
Recensione
“High Crimes - Crimini di stato” è un legal thriller tratto dall’omonimo romanzo (in Italia tradotto nel titolo “Reati capitali”) di Joseph Finder e diretto con mestiere da Carl Franklin. La storia si poggia su temi già spesso utilizzati nella cinematografia: identità nascoste, segreti inconfessabili, abusi e corruzione nei rigidi ambienti militari. Pur partendo da una serie di elementi poco originali, “High Crimes - Crimini di stato” coinvolge fin dall’inizio lo spettatore, mostrando una serie di intrighi e di segreti nei quali si ritrovano coinvolti membri dell’esercito americano, un mondo solitamente sempre adulato dai media. Ingredienti però abusati in questo genere di film, così come i personaggi che man mano si avvicendano: l’anonimo Jim Caviezel è un uomo dalla faccia pulita, marito premuroso e gentile, ma che in realtà nasconde un passato militare, probabilmente invischiato in fatti infamanti; l’avvocato di successo, nelle fattezze della splendida Ashley Judd, che si scontra con i chiusi ambienti militari; un avvocato in declino, dal passato segnato dall’alcool, al quale si presenta l’opportunità di riscattarsi è invece interpretato da un esperto e scaltro Morgan Freeman.
“High Crimes - Crimini di stato” sembra un film avvincente dove tutto sembra scorrere alla perfezione, quando però si avvicina al suo momento cruciale, la sceneggiatura prende la strada sbagliata, seguendo sviluppi narrativi illogici e decisamente superficiali. Al termine della pellicola non è poi assurdo rendersi conto di aver speso circa due ore inutilmente.
La colonna sonora di Graeme Revell non incide particolarmente nel film, mentre la fotografia di Theo van de Sande descrive lucidamente il thrilling claustrofobico, attraverso una saturazione dei colori verso il freddo blue.
“High Crimes - Crimini di stato” è il classico film che “prende in giro” lo spettatore, introducendolo con estrema cura nell’atmosfera, tenendolo per mano durante gli sviluppi della storia, per poi offenderne l’intelligenza con un’improbabile conclusione.
Voto: 56%
Nazione: USA
Anno: 2002
Genere: thriller
Durata: 1h55m
Regia: Carl Franklin
Sceneggiatura: Grace Cary Bickley, Yuri Zeltser
Fotografia: Theo van de Sande
Musiche: Graeme Revell
Cast: Morgan Freeman, Ashley Judd, Jim Caviezel, Amanda Peet, Adam Scott, Bruce Davison, Tom Bower, Juan Carlos Hernández, Jude Ciccolella, Michael Gaston, Emilio Rivera, Michael Shannon, John Billingsley
Trama
Claire Rubik è un affermato avvocato ed è felicemente sposata con Tom. In seguito ad un furto subito nella sua casa, l’FBI scopre che la vera identità del marito è Ron Chapman, un ex-marine responsabile dell’assassinio di alcuni civili durante un’operazione militare in Salvador. Rinchiuso in un penitenziario militare, l’uomo affronta il processo difeso dalla moglie Claire, fermamente convinta della sua innocenza. Claire si rivolge ad un esperto di giurisprudenza militare con un passato da alcolista, Charles Graimes.
Recensione
“High Crimes - Crimini di stato” è un legal thriller tratto dall’omonimo romanzo (in Italia tradotto nel titolo “Reati capitali”) di Joseph Finder e diretto con mestiere da Carl Franklin. La storia si poggia su temi già spesso utilizzati nella cinematografia: identità nascoste, segreti inconfessabili, abusi e corruzione nei rigidi ambienti militari. Pur partendo da una serie di elementi poco originali, “High Crimes - Crimini di stato” coinvolge fin dall’inizio lo spettatore, mostrando una serie di intrighi e di segreti nei quali si ritrovano coinvolti membri dell’esercito americano, un mondo solitamente sempre adulato dai media. Ingredienti però abusati in questo genere di film, così come i personaggi che man mano si avvicendano: l’anonimo Jim Caviezel è un uomo dalla faccia pulita, marito premuroso e gentile, ma che in realtà nasconde un passato militare, probabilmente invischiato in fatti infamanti; l’avvocato di successo, nelle fattezze della splendida Ashley Judd, che si scontra con i chiusi ambienti militari; un avvocato in declino, dal passato segnato dall’alcool, al quale si presenta l’opportunità di riscattarsi è invece interpretato da un esperto e scaltro Morgan Freeman.
“High Crimes - Crimini di stato” sembra un film avvincente dove tutto sembra scorrere alla perfezione, quando però si avvicina al suo momento cruciale, la sceneggiatura prende la strada sbagliata, seguendo sviluppi narrativi illogici e decisamente superficiali. Al termine della pellicola non è poi assurdo rendersi conto di aver speso circa due ore inutilmente.
La colonna sonora di Graeme Revell non incide particolarmente nel film, mentre la fotografia di Theo van de Sande descrive lucidamente il thrilling claustrofobico, attraverso una saturazione dei colori verso il freddo blue.
“High Crimes - Crimini di stato” è il classico film che “prende in giro” lo spettatore, introducendolo con estrema cura nell’atmosfera, tenendolo per mano durante gli sviluppi della storia, per poi offenderne l’intelligenza con un’improbabile conclusione.
Voto: 56%
17 Comments:
visto in dvd. mi è piaciuto. a me lui piace tantissimo e per lei ho una insana passione, poi amo le storie un po' crime fction, intrighi di stato ecc...
ciao
L'ho visto: avvincente.
Volevo scriverti una mail, ma nel tuo profilo non ho capito se è quella segnalata, perchè sembra inattiva.
Una domanda: ce la fai a seguire quella marea di blog amici ?
Mi sembrano un po' tanti.
;-)
bruttissimo questo film!! gli sceneggiatori americani ormai sono in piena astinenza da crack!
x Luigi Morsello:
1) L'e-mail segnalata in più punti funziona correttamente.
2) La sezione "blog amici" rappresenta uno scambio link utile reciprocamente per questioni SEO.
Eccomi sistemato ! Me la sono andato a cercare: che cosa significa l'acrostico SEO ?
Se non lo so non posso capire il senso della risposta !
Ti dispiace chiarirlo ?
SEO è l'acronimo di "Search Engine Optimization", ovvero ottimizzazione per motori di ricerca.
Dato che il 90% dei visitatori giunge tramite Google, questi diventa unico Dio che regge vita e morte di un sito/blog.
I backlinks (link da altri siti che puntano al proprio) sono di vitale importanza per l'indicizzazione su Google ed avere di conseguenza un buon numero di visitatori.
P.S.: potrei chiederti in futuro di evitare l'utilizzo del grassetto su tutto il commento e di riservarlo per evidenziare, come indica il suo uso naturale, parti del commento interessanti?
Grazie, ne so un pochino di più.
Quanto al grassetto, se hai letto il mio profilo saprai che non sono un informatico e che ho 71 anni, il grassetto lo leggo meglio.
Però, se vi sono motivi tecnici che lo sconsigliano, mi adeguerò.
Ciao.
;-)
Visto in tv qualche anno fa (mi pare sia stato ritrasmesso alcune sere fa). In effetti un film non proprio esaltante, anche se posso capire che a molti sia piaciuto.
x Luigi Morsello:
Caspita, complimenti! Non avevo fatto caso alla tua età. Non può che farmi piacere che la "vecchia guardia" in alcuni casi presenti qualche rappresentante ben inserito nei nuovi media.
Se ti fa comodo, continua ad utilizzare pure il grassetto. Anzi ti do un consiglio per migliorare la visualizzazione del testo in Windows XP (se questo è il tuo sistema operativo, se è Vista non so dirti perché lo aborro!!!): scarica Cleartype Tuner Powertoy (lo trovi come primo risultato cercandolo su Google). Migliora molto la qualità dei caratteri di Windows migliorandone di molto la leggibilità.
A presto!
ciao, non capisco la tua classifica ...da 1a5 o da 1a 10, o cosa?
grazie per essere passato dal mio blog.....;o)
Ciao, in effetti se guardi una sola recensione potrebbe sorgere il dubbio. La votazione è in 10 (un po' come si fa a scuola).
In realtà sto per modificare i criteri di valutazione.
Grazie per l'osservazione.
Sì ho VISTA, ma prima e per 10 anni le varie versioni di Windows fino a XP professional.
Adesso ho cambiato computer con uno che usa Vista, me ne sono fatto una ragione e ho imparato, ho dovuto anche acquistare Office 2007, anche qui ho imparato.
Adesso mi trovo a mio agio per ciò che mi necessita fare.
Un suggerimento, lascia la classifica su 10, come a scuola.
A stellare dico: non è difficile, 5,5 significa cinquepuntivirgolacinque, cioè cinque punti e mezzo.
OKKEI ? ;-)
grazie morsello, ma 5,5 rispetto all'infinito....che cosa è?
soltanto perchè hai accumulato 70anni circa credi di aver coscienza d'ogni cosa o di accusare il prossimo di asineria?
presuntuoso!
è la prima volta che entro in questo blog...ciaooooo
Non ti arrabbiare stellare, è evidente che non ho capito il senso delle tue parole e me ne scuso.
sei perdonato gentleman ;o)
ho letto la tua mail...grazie!
Grazie Milady !;-)
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