giovedì 6 agosto 2009

NON APRITE QUELLA PORTA

Locandina del film Non aprite quella portaTitolo originale: The Texas chainsaw massacre
Nazione: USA
Anno: 2003
Genere: horror
Durata: 1h33m
Regia: Marcus Nispel
Sceneggiatura: Scott Kosar
Fotografia: Daniel Pearl
Musiche: Steve Jablonsky
Cast: Jessica Biel, Eric Balfour, Erica Leerhsen, Jonathan Tucker, Mike Vogel, Andrew Bryniarski, R. Lee Ermey, Heather Kafka, David Dorfma, Lauren German, Kathy Lamkin, Terrence Evans, Marietta Marich,


Trama
Kemper ed Erin, la sua ragazza, stanno rientrando assieme ad un gruppo di amici dal Messico, per trascorrere qualche giorno di sballo ed acquistare droga. Adesso sono diretti a Dallas per assistere al concerto dei Linyrd Skynird, un famoso gruppo rock americano. Durante il tragitto si imbattono in una ragazza, che cammina al centro della strada, visibilmente sconvolta, terrorizzata e sporca di sangue. I ragazzi decidono di farla salire loro furgone e portarla in qualche posto per farle prestare soccorso. Dopo aver farfugliato frasi sconnesse ed inquietanti, la ragazza estrae una pistola e si spara un colpo in bocca. Sconvolti per l’accaduto, decidono di denunciare il suicidio, fermandosi così in zona dove una donna consiglia loro di chiamare lo sceriffo. Alla ricerca di un telefono i ragazzi giungono nei pressi di una strana casa.

Recensione
“Non aprite quella porta” è il remake dell’omonimo film del 1974 diretto da Tobe Hopper, tratto da quello che molti fanno passare per una storia vera accaduta in Texas nel 1973 che avrebbe massacrato trentatré donne, mascherandosi poi con la pelle delle sue vittime, per questo motivo fu infatti soprannominato “Leatherface” (faccia di pelle). In realtà si tratta di una leggenda urbana, ispirata tuttavia alla vera storia di Ed Gein, un serial killer del Wisconsin solito a mangiare le sue vittime ed indossarne la pelle, dopo un’accurata operazione di scuoiatura.
“Non aprite quella porta”, inizia con il falso documentario, ben realizzato, della polizia con una voce narrante che racconta per sommi capi quanto successo durante il pomeriggio in una sperduta città texana. Buono dunque il lavoro di produzione (dietro c’è un grande esperto come Michael Bay) che consegna al film un ambientazione più malata e più attuale dell’originale attraverso questi ottimi espedienti, una scenografia accurata ed una serie effetti speciali mai esagerati. Se “Non aprite quella porta” è quasi del tutto privo di una colonna sonora, spicca l’iniziale “Sweet home Alabama” dei Lynyrd Skynyrd, il gruppo che i ragazzi hanno intenzione di andare a vedere in concerto. La canzone sottolinea quel clima di allegria e di spensieratezza di un gruppo di ragazzi come tanti in un caldo ed umido pomeriggio d’estate riprodotto con precisione dalla fotografia di ricercata scarsa qualità, saturata e virata al giallo (anche colore della locandina del film). Ben ingaggiato il gruppo di giovani attori che si comporta in maniera egregia. Tra tutti, l’affascinante e sexy Jessica Biel, sempre più attrice completa ed affermata. Da ovazione l’interpretazione di R. Lee Ermey che nelle espressioni si rifà palesemente al suo mitico sergente Hartman in “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick.
Il regista Marcus Nispel riesce nel difficile compito di far sì che il suo film eguagli l’originale, migliorandolo nell’impatto visivo. Pur non offrendo numerose scene splatter, “Non aprite quella porta” non manca del senso di paura, dettato sopratutto dall’impotenza e di sconforto dei ragazzi di fronte alla famiglia di matti dalla quale non riescono a sfuggire, impossibilitati di chiedere aiuto nelle disabitate praterie texane. Pur mancando l’analisi critica della società proposta nel film di Hopper, Nispel punta ad un pubblico più giovane impressionandolo con una serie di omicidi rappresentati con un realismo sconvolgente e disturbante.
“Non aprite quella porta” è un buon prodotto, un horror dall’atmosfera cupa e rassegnata, dal timbro macabro e perverso, realizzato in modo eccellente, con sbavature difficilmente percettibile. Sebbene si tratti di un remake di una storia abusata da molti film horror, regala nuova linfa al genere.

Voto: 77%


2 Comments:

Luciano said...

Purtroppo non l'ho visto e non credevo potesse essere un film di buona fattura. Allora da tenere in considerazione. Grazie.

Anonimo said...

fa pietà. non sa di niente. Luciano