
Titolo originale: Prey
Nazione: Sud Africa, USA
Anno: 2007
Genere: horror
Durata: 1h32m
Regia: Darrell Roodt
Sceneggiatura: Beau Bauman, Darrell Roodt, Jeff Wadlow
Fotografia: Michael Brierley
Musiche: Tony Humecke
Cast: Bridget Moynahan, Jamie Bartlett, Carly Schroeder, Peter Weller, Conner Dowds, Marius Roberts, Ashley Taylor, Muso Sefatsa, Jacob Makgoba, Mary-Ann Barlow, Tumisho Masha, Thijs Ocenasek
Trama
Tom Newman si è appena risposato con Amy, una giovane e splendida ragazza, che però non riesce a far accettare a David e Jessica, i suoi due figli avuti dalla sua ex-moglie. Per risolvere questa spiacevole situazione, Tom decide di organizzare una vacanza in Africa per fare un safari all’interno di una riserva di caccia. Amy e i due ragazzi partono per il safari a bordo di una jeep scortati dalla guida Brian. Durante il tragitto, però, la guida viene attaccata e divorata da un branco di leoni. Chiusi nella jeep, per i tre, ormai rimasti soli nella savana, incomincerà un incubo, senza molti viveri ed accerchiati dai leoni affamati.
Recensione
Leggendo i credits di “Prey - La caccia è aperta” si può notare come il suo regista sia Darrell Roodt, un semisconosciuto autore finora di pellicole di scarsa qualità, tra le quali spicca “Dracula 3000”, uno dei film più orrendi mai concepiti, un osceno mix tra horror vampiresco e fantascienza, per fortuna mai proposto al cinema, un’indecenza dunque limitata al piccolo schermo. Però Roodt è sudafricano e questo potrebbe giocare a suo favore: conoscere l’Africa e le sue creature, tra le quali i leoni, protagonisti della pellicola. Ebbene, questo “genio del cinema” è stato capace di combinare qualcosa di penoso ed assurdo, tale da far credere che la sua carta d’identità sia falsa. Roodt immagina leoni con un comportamento privo di ogni fondamento: anche i bambini sanno che, a meno di digiuni lunghi mesi e mesi, i leoni attaccano l’uomo con probabilità molto remote, quasi nulle, presentando invece un gruppo di felini assetati di sangue che, con precisa strategia ed organizzazione, attaccano i poveri malcapitati. Se la sceneggiatura, un insieme di pessime trovate prive di logica e buchi narrativi, avesse previsto qualcosa che giustificasse l’assurdo e malvagio comportamento dei leoni (magari copiando da “Cujo” di Stephen King, dove il docile san Bernardo, morso da un gruppo di pipistrelli, si trasforma in una belva assetata di sangue), la storia avrebbe goduto di un po’ di realismo e coinvolgimento. A questo scempio narrativo, si aggiungono poi una serie di effetti speciali realizzati in maniera approssimativi, giustificati forse dallo scarso budget della pellicola (non era meglio puntare su altro?). Roodt, ricordandosi di essere “genio del cinema” ha la brillante idea di consolidare il protagonismo dei leoni ed il loro assurdo ruolo di serial killer, mostrando, come i thriller d’autore, inquadrature in prima persona dei leoni, un tocco di genialità sfocandole ed lasciandole monocromatiche.
Se poi nel cast di “Prey - La caccia è aperta” il meglio è offerto dal gruppo di leoni, si comprende come le interpretazioni degli attori siano poca cosa, d’altra parte imprigionati in personaggi stupidi e stereotipati. Peccato per l’ex Robocop, Peter Weller, qui davvero in condizioni penose.
A salvarsi è la fotografia di Michael Brierley, ma con la meravigliosa e suggestiva ambientazione della savana africana avrebbe fatto bene anche un fotografo principiante.
“Prey - La caccia è aperta” è dunque un film che di horror ha ben poco, con una sceneggiatura priva di credibilità e scontata, dialoghi e situazioni assurdo ed un finale nauseante. Inutile sperare che i leoni divorino quanto prima i protagonisti, perché questa tortura durerà ben un’ora e mezza. Meglio guardare un documentario sulla savana africana e sui leoni, un consiglio obbligato anche per il regista Darrell Roodt. Alla locandina che cita “La specie in pericolo sei tu” viene da rispondere che se Roodt continua a girare film, la specie in pericolo diventerà il cinema!
Voto: 28%
Trailer “Prey - La caccia è aperta”
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5 Comments:
Ma chi le scrive ste cose?
Ad un certo punto viene veramente da fare il tifo per i leoni. I protagonisti sono così stupidi da sperare che i leoni li sbranino per bene, onde evitare che i loro geni si propaghino e producano altri idioti della stessa risma. Film banale e prevedibile, con attori inguardabili e finale ridicolo. Anziché aver paura ho riso per metà della durata del film, e ho detto tutto
Dimenticavo la firma del commento di prima
Giovanni
strano. il leone è il 6° animale più da temere al mondo secondo living science
concordo con anonimo.
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