Titolo originale: The book of Eli
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: azione, fantascienza
Durata: 1h57m
Regia: Albert Hughes, Allen Hughes
Sceneggiatura: Gary Whitta
Fotografia: Hughes
Musiche: Atticus Ross, Leopold Ross, Claudia Sarne
Cast: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Ray Stevenson, Jennifer Beals, Michael Gambon, Frances de la Tour, Evan Jones, Joe Pingue, Tom Waits, Chris Browning, Richard Cetrone, Keith Davis, Lateef Crowder, Eddie Perez
Trama
Circa 30 anni dopo l’ultima guerra, Eli, un uomo misterioso e solitario percorre terre deserte tra città abbandonate e paesaggi desolati. Il mondo è in piena anarchia: uomini che uccidono per un paio di scarpe o per un goccio di acqua. Eli ha una missione, portare ad ovest un libro che tiene gelosamente nel suo zaino. Chiunque gli si presenta di fronte con cattive intenzioni non ha il tempo di parlare che è già cibo per vermi. Giunto in una città viene ospitato da Carnegie, un tiranno che tiene tutta la città sotto il suo dominio. Carnagie ha intenzione di espandere il suo dominio sulle città circostanti e creare un impero. Per riuscirci a bisogno di un libro le cui parole possano essere utilizzate per soggiogare la gente. Il libro che cerca è quello di Eli, ma quest’uomo ha un altro scopo per il libro e non lascerà assolutamente che finisca nelle mani sbagliate.
Recensione
“Codice Genesi” è la storia di Eli, un misterioso personaggio solitario. Eli ha una missione determinante il futuro dell’umanità, segnata da una terribile guerra che ha coinvolto tutto il mondo. Eli cammina verso un luogo sconosciuto, direzione“ovest”, portando con sé un libro (da qui il titolo originale, ben più pregnante, “The book of Eli”). Un uomo, un libro, un luogo: elementi a prima vista banali ma che nella storia assumono significati che rimandano alla storia dell’umanità. L’ovest (il west), nella tradizione america, rappresenta quella “terra promessa”, quel luogo quasi leggendario, che i primi pionieri consideravano come punto dove ricominciare una nuova vita. Un libro che nasconde un potere incredibile. Le sue parole possono da un lato (per Eli, l’eroe) rappresentare il fondamento di una nuova civiltà, dall’altro (per Carnagie, l’antagonista) essere lo strumento per assoggettare i popoli, soddisfando la propria sete di dominio.
Il mondo in “Codice Genesi” è in piena anarchia, vittima delle conseguenze di una guerra che ha riportato l’essere umano allo stato primitivo, capace di uccidere per cose che prima, in eccessiva prosperità, si buttavano via. L’ambientazione ed il protagonista di “Codice Genesi” ricordano molto le storie di “Ken il guerriero”. Eli, come Kanshiro, uccide con particolare chiunque chi si ponga sul suo cammino con cattive intenzioni. L’azione, infatti, è parte integrante del film ed i combattimenti, sono realizzati in modo egregio: ogni particolare, anche il più cruento, è mostrato senza alcuna censura. Se la parte introduttiva del film risulta accattivante, la storia è avvolta nel mistero, il personaggio racchiude un fascino che si attenua ma mano che vengono chiariti gli elementi narrativi. L’aspetto “divino” di Eli è poi portato all’esasperazione, presentandolo come superuomo invincibile. Il ruolo della religione (nel film il cristianesimo) non è ben chiaro: se il libro deve rappresentare lo strumento per riportare una civiltà (sembra distrutta proprio da guerre di religioni), non appaga il suo reale ruolo che verrà mostrato al termine della pellicola.
Denzel Washington offre la solita prova meravigliosa. L’attore riesce ad impressionare anche nei panni di un personaggio che mostra gravi lacune nella descrizione psicologica. Gary Oldman è straordinario, un antagonista talmente malvagio come può esserlo soltanto una mente intelligente. Mila Kunis è bella, troppo bella (e pettinata) per vestire i panni di una donna che vive in un mondo dove acqua, sapone e shampoo sono merci rarissime. Inutile la presenza di Malcom McDowell, ridotta a qualche breve battuta che non esalta le sue qualità.
Ottimo il comparto tecnico: la fotografia livida di Don Burgess (“Forrest Gump”, “Spider-man”, “Contact” e “Cast way”, solo per citare qualche film) ben riproduce quel senso di oscurità e di morte che neanche il sole battente sembra allontanare; la colonna sonora aggiunge oltre misura tali sensazioni, perché calma e poco invadente in un film dove prevale su ogni cosa il silenzio. Ricco di elementi che ne potevano fare un cult post-apocalittico in salsa western, “Codice Genesi” non mantiene le premesse, perdendosi nella confusione e in colpi di scena poco credibili. Un’occasione sprecata.
Voto: 55%
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: azione, fantascienza
Durata: 1h57m
Regia: Albert Hughes, Allen Hughes
Sceneggiatura: Gary Whitta
Fotografia: Hughes
Musiche: Atticus Ross, Leopold Ross, Claudia Sarne
Cast: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Ray Stevenson, Jennifer Beals, Michael Gambon, Frances de la Tour, Evan Jones, Joe Pingue, Tom Waits, Chris Browning, Richard Cetrone, Keith Davis, Lateef Crowder, Eddie Perez
Trama
Circa 30 anni dopo l’ultima guerra, Eli, un uomo misterioso e solitario percorre terre deserte tra città abbandonate e paesaggi desolati. Il mondo è in piena anarchia: uomini che uccidono per un paio di scarpe o per un goccio di acqua. Eli ha una missione, portare ad ovest un libro che tiene gelosamente nel suo zaino. Chiunque gli si presenta di fronte con cattive intenzioni non ha il tempo di parlare che è già cibo per vermi. Giunto in una città viene ospitato da Carnegie, un tiranno che tiene tutta la città sotto il suo dominio. Carnagie ha intenzione di espandere il suo dominio sulle città circostanti e creare un impero. Per riuscirci a bisogno di un libro le cui parole possano essere utilizzate per soggiogare la gente. Il libro che cerca è quello di Eli, ma quest’uomo ha un altro scopo per il libro e non lascerà assolutamente che finisca nelle mani sbagliate.
Recensione
“Codice Genesi” è la storia di Eli, un misterioso personaggio solitario. Eli ha una missione determinante il futuro dell’umanità, segnata da una terribile guerra che ha coinvolto tutto il mondo. Eli cammina verso un luogo sconosciuto, direzione“ovest”, portando con sé un libro (da qui il titolo originale, ben più pregnante, “The book of Eli”). Un uomo, un libro, un luogo: elementi a prima vista banali ma che nella storia assumono significati che rimandano alla storia dell’umanità. L’ovest (il west), nella tradizione america, rappresenta quella “terra promessa”, quel luogo quasi leggendario, che i primi pionieri consideravano come punto dove ricominciare una nuova vita. Un libro che nasconde un potere incredibile. Le sue parole possono da un lato (per Eli, l’eroe) rappresentare il fondamento di una nuova civiltà, dall’altro (per Carnagie, l’antagonista) essere lo strumento per assoggettare i popoli, soddisfando la propria sete di dominio.
Il mondo in “Codice Genesi” è in piena anarchia, vittima delle conseguenze di una guerra che ha riportato l’essere umano allo stato primitivo, capace di uccidere per cose che prima, in eccessiva prosperità, si buttavano via. L’ambientazione ed il protagonista di “Codice Genesi” ricordano molto le storie di “Ken il guerriero”. Eli, come Kanshiro, uccide con particolare chiunque chi si ponga sul suo cammino con cattive intenzioni. L’azione, infatti, è parte integrante del film ed i combattimenti, sono realizzati in modo egregio: ogni particolare, anche il più cruento, è mostrato senza alcuna censura. Se la parte introduttiva del film risulta accattivante, la storia è avvolta nel mistero, il personaggio racchiude un fascino che si attenua ma mano che vengono chiariti gli elementi narrativi. L’aspetto “divino” di Eli è poi portato all’esasperazione, presentandolo come superuomo invincibile. Il ruolo della religione (nel film il cristianesimo) non è ben chiaro: se il libro deve rappresentare lo strumento per riportare una civiltà (sembra distrutta proprio da guerre di religioni), non appaga il suo reale ruolo che verrà mostrato al termine della pellicola.
Denzel Washington offre la solita prova meravigliosa. L’attore riesce ad impressionare anche nei panni di un personaggio che mostra gravi lacune nella descrizione psicologica. Gary Oldman è straordinario, un antagonista talmente malvagio come può esserlo soltanto una mente intelligente. Mila Kunis è bella, troppo bella (e pettinata) per vestire i panni di una donna che vive in un mondo dove acqua, sapone e shampoo sono merci rarissime. Inutile la presenza di Malcom McDowell, ridotta a qualche breve battuta che non esalta le sue qualità.
Ottimo il comparto tecnico: la fotografia livida di Don Burgess (“Forrest Gump”, “Spider-man”, “Contact” e “Cast way”, solo per citare qualche film) ben riproduce quel senso di oscurità e di morte che neanche il sole battente sembra allontanare; la colonna sonora aggiunge oltre misura tali sensazioni, perché calma e poco invadente in un film dove prevale su ogni cosa il silenzio. Ricco di elementi che ne potevano fare un cult post-apocalittico in salsa western, “Codice Genesi” non mantiene le premesse, perdendosi nella confusione e in colpi di scena poco credibili. Un’occasione sprecata.
Voto: 55%
Trailer “Codice Genesi”
4 Comments:
direi che siamo decisamente allineati sui guidizi!
gary oldman personalmente non mi ha entusiasmato, ho preferito la ragazza del film: mila kunis :)
tra gli aspetti positivi del film, metterei anche la componente citazionista. però poca roba..
mi incuriosisce, credo che lo vedrò presto!
Che cagata di film. Codice Genesi? E quella dovrebbe essere la Genesi dell'umanità? "Ma mi faccia il piacereeeee"!!!
Ultras Vesuvius
devo dire che è un peccato, la fotografia di tutto il film è stupenda, le ambientazioni, le scene di combattimento e la caratterizzazione del protagonista. La cosa meno forte di questo film è la trama, purtroppo, banalissima. Peccato, un'occasione persa.
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