Titolo originale: Law abiding citizen
Nazione: USA
Anno: 2009
Genere: thriller
Durata: 1h48m
Regia: F. Gary Gray
Sceneggiatura: Kurt Wimmer
Fotografia: Jonathan Sela
Musiche: Brian Tyler
Cast: Jamie Foxx, Gerard Butler, Colm Meaney, Bruce McGill, Leslie Bibb, Michael Irby, Gregory Itzin, Regina Hall, Emerald-Angel Young, Christian Stolte, Annie Corley, Richard Portnow, Viola Davis, Michael Kelly, Josh Stewart
Trama
Clyde Shelton si trova a casa con moglie e figlioletta quando due maniaci criminali fanno irruzione uccidendo a donna e la bambina. Del caso si occupa il Pubblico Ministero Nick Rice il quale, vista la scarsa consistenza delle prove a carico dei due e la determinazione a vincere la causa ad ogni costo, decide di patteggiare sfruttando la confessione del più brutale dei due che accusa il complice. Così uno dei due viene condannato a morte, ma quello che più meritava di essere punito dalla giustizia riceve una pena minima. Clyde è sconvolto da questa decisione. Tradito dal sistema giudiziario nel quale riponeva la sua fiducia, Clyde Shelton decide di vendicarsi iniziando una feroce battaglia personale.
Recensione
Il tema della vendetta è forse quello più utilizzato dal cinema (“Ben Hur”, “Il giustiziere della notte”, “Cane di paglia”, “Il gladiatore”, “Kill Bill” solo per citarne alcuni) e abusato nei film per il mercato home video, un mucchio di storie quasi sempre banali e simili tra loro.
“Giustizia privata” segue la tradizione hollywoodiana aggiungendo qualche elemento in più. Il regista F. Gary Gray combina legal thriller e revenge movie con un pizzico di torture porn alla “Saw” (non valica il confine tra thriller e horror perché lascia, intelligentemente, le sevizie fuori campo). Subito si conosce l’identità dell’inedito serial killer e infatti l’interesse si sposta sulle modalità e sui tempi degli omicidi (un po’ come accadeva in “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie). Gerard Butler è l’onesto e tranquillo cittadino che gli eventi trasformano in un violento e crudele vendicatore. Se con il ruolo di Leonida nel film “300” Butler diede sfogo a tutta la sua violenza e ferocia, in “Giustizia privata” queste restano inepresse, ma molto più inquietanti perché calcolate ed imprevedibili. Determinante l’intenso contributo artistico del doppiatore Luca Ward. Isembra di rivedere Massimo Decimo Meridio de “Il gladiatore”, anche lui deciso a vendicare la propria famiglia a tutti i costi. Non convince affatto invece Jamie Foxx, impalato nel suo cappotto grigio da avvocato di successo. Interpretazione priva di trasporto emotivo.
La regia di Gray è solida, il ritmo è non dà tregua, tutto è gestito in modo avvincente grazie ad una serie di cambi di registro. In primis, “Giustizia privata” è un legal thriller, con un sistema giuridico che si disinteressa del cittadino. La giustizia è sempre super partes, ma sono gli uomini (avvocati, pm, giudici) ad interpretarla e a scegliere come portare avanti una causa. E spesso queste scelte sono per lo più dettate dal compromesso e dagli interessi personali. Si passa poi all’aspetto thriller/horror che rimanda a pellicole come “Saw” e “Se7en”. Il pubblico individua subito chi è il buono e chi è il cattivo. Per una volta, però, non sarà così ovvio schierarsi a favore del buono. Molte situazioni oltrepassano il confine della credibilità e questo cozza con il carattere morale che Gray aveva conferito alla storia. Inoltre, dal momento in cui viene scoperta la strategia criminale di Clyde, la storia diventa di una banalità disarmante, precipitando verso un finale sbrogliato in modo insensato e repentino. La colonna sonora non incide molto, apporto sonoro va leva sugli splendidi effetti audio che aumentano la tensione. Pessima è invece la fotografia, con i personaggi spesso in ombra e, in alcuni momenti, addirittura poco distinguibili.
“Giustizia privata” è un thriller intenso e coinvolgente, decisamente eccessivo nel suo svolgimento e indebolito da una parte finale affrettata e un po’ assurda. Chi è alla ricerca di una pellicola di intrattenimento, ricca di adrenalina e suspense, con qualche breve spunto di riflessione, rimarrà senz’altro accontentato.
Nazione: USA
Anno: 2009
Genere: thriller
Durata: 1h48m
Regia: F. Gary Gray
Sceneggiatura: Kurt Wimmer
Fotografia: Jonathan Sela
Musiche: Brian Tyler
Cast: Jamie Foxx, Gerard Butler, Colm Meaney, Bruce McGill, Leslie Bibb, Michael Irby, Gregory Itzin, Regina Hall, Emerald-Angel Young, Christian Stolte, Annie Corley, Richard Portnow, Viola Davis, Michael Kelly, Josh Stewart
Trama
Clyde Shelton si trova a casa con moglie e figlioletta quando due maniaci criminali fanno irruzione uccidendo a donna e la bambina. Del caso si occupa il Pubblico Ministero Nick Rice il quale, vista la scarsa consistenza delle prove a carico dei due e la determinazione a vincere la causa ad ogni costo, decide di patteggiare sfruttando la confessione del più brutale dei due che accusa il complice. Così uno dei due viene condannato a morte, ma quello che più meritava di essere punito dalla giustizia riceve una pena minima. Clyde è sconvolto da questa decisione. Tradito dal sistema giudiziario nel quale riponeva la sua fiducia, Clyde Shelton decide di vendicarsi iniziando una feroce battaglia personale.
Recensione
Il tema della vendetta è forse quello più utilizzato dal cinema (“Ben Hur”, “Il giustiziere della notte”, “Cane di paglia”, “Il gladiatore”, “Kill Bill” solo per citarne alcuni) e abusato nei film per il mercato home video, un mucchio di storie quasi sempre banali e simili tra loro.
“Giustizia privata” segue la tradizione hollywoodiana aggiungendo qualche elemento in più. Il regista F. Gary Gray combina legal thriller e revenge movie con un pizzico di torture porn alla “Saw” (non valica il confine tra thriller e horror perché lascia, intelligentemente, le sevizie fuori campo). Subito si conosce l’identità dell’inedito serial killer e infatti l’interesse si sposta sulle modalità e sui tempi degli omicidi (un po’ come accadeva in “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie). Gerard Butler è l’onesto e tranquillo cittadino che gli eventi trasformano in un violento e crudele vendicatore. Se con il ruolo di Leonida nel film “300” Butler diede sfogo a tutta la sua violenza e ferocia, in “Giustizia privata” queste restano inepresse, ma molto più inquietanti perché calcolate ed imprevedibili. Determinante l’intenso contributo artistico del doppiatore Luca Ward. Isembra di rivedere Massimo Decimo Meridio de “Il gladiatore”, anche lui deciso a vendicare la propria famiglia a tutti i costi. Non convince affatto invece Jamie Foxx, impalato nel suo cappotto grigio da avvocato di successo. Interpretazione priva di trasporto emotivo.
La regia di Gray è solida, il ritmo è non dà tregua, tutto è gestito in modo avvincente grazie ad una serie di cambi di registro. In primis, “Giustizia privata” è un legal thriller, con un sistema giuridico che si disinteressa del cittadino. La giustizia è sempre super partes, ma sono gli uomini (avvocati, pm, giudici) ad interpretarla e a scegliere come portare avanti una causa. E spesso queste scelte sono per lo più dettate dal compromesso e dagli interessi personali. Si passa poi all’aspetto thriller/horror che rimanda a pellicole come “Saw” e “Se7en”. Il pubblico individua subito chi è il buono e chi è il cattivo. Per una volta, però, non sarà così ovvio schierarsi a favore del buono. Molte situazioni oltrepassano il confine della credibilità e questo cozza con il carattere morale che Gray aveva conferito alla storia. Inoltre, dal momento in cui viene scoperta la strategia criminale di Clyde, la storia diventa di una banalità disarmante, precipitando verso un finale sbrogliato in modo insensato e repentino. La colonna sonora non incide molto, apporto sonoro va leva sugli splendidi effetti audio che aumentano la tensione. Pessima è invece la fotografia, con i personaggi spesso in ombra e, in alcuni momenti, addirittura poco distinguibili.
“Giustizia privata” è un thriller intenso e coinvolgente, decisamente eccessivo nel suo svolgimento e indebolito da una parte finale affrettata e un po’ assurda. Chi è alla ricerca di una pellicola di intrattenimento, ricca di adrenalina e suspense, con qualche breve spunto di riflessione, rimarrà senz’altro accontentato.
Voto: 71%
Trailer “Giustizia privata”
Inizia a guadagnare con Nielsen, famosa società di sondaggi.
Accumuli punti convertibili in premi: fotocamere, cellulari,
iPod, accessori per la casa, buoni vacanza, videogiochi!





















0 Comments:
Post a Comment