lunedì 24 gennaio 2011

CHE BELLA GIORNATA

Recensione Che bella giornata
Titolo originale: id.
Nazione: Italia
Anno: 2010
Genere: commedia
Durata: 1h37m
Regia: Gennaro Nunziante
Sceneggiatura: Luca Medici, Gennaro Nunziante
Fotografia: Federico Masiero
Musiche: Caparezza, Luca Medici
Cast: Luca Medici, Nabiha Akkari, Ivano Marescotti, Tullio Solenghi, Rocco Papaleo, Annarita del Piano, Michele Alhaique, Giustina Buonomo, Mehdi Mahdloo, Luigi Luciano, Anna Bellato, Cinzia Mascoli, Caparezzi, Anis Gharbi


Trama
Checco Zalone, bodyguard in una discoteca brianzola, ignorante e sgrammaticato, insegue il sogno di diventare un carabiniere. Dopo essere stato scartato per la terza volta all’esame di ammissione nell’Arma, grazie all’amicizia di uno dei suoi parenti con il vescovo di Milano, si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo meneghino. In poco tempo, a causa delle sue pessime capacità, Checco diventa la vera minaccia al patrimonio artistico italiano mettendo in imbarazzo chi lo ha assunto. Intanto Checco conosce Farah, una studentessa di architettura che si finge francese. Farah, in realtà, è un araba giunta a Milano per portare a termine la sua personale vendetta.

Recensione
Dopo il successo commerciale di “Cado da le nubi”, Luca Medici, in arte Checco Zalone, ci riprova ed assieme al regista Gennaro Nunziante scrive una nuova sceneggiatura riportando sullo schermo il personaggio ingenuo, ignorante e strafottente già amato dal pubblico. A differenza di quanto accade per i cinepanettoni natalizi, “Che bella giornata” non è una collazione di cliché usati ed abusati, seminude  signorine della TV per e volgarità gratuite. In realtà, si tratta di una storia divertente e neanche troppo superficiale che riesce, con un buoni risultati, a raccontare l’ignoranza e il malcostume del popolo italiano. Del tutto politicamente scorretto, “Che bella giornata” tratta argomenti attuali come religione, pensioni, razzismo, raccomandazioni e corruzione mostrandoli senza alcuna censura. Sono vergognose realtà messe che diventano parole ed azioni di Checco Zalone ed degli altri personaggi: il carabiniere rigoroso ed ambizioso (Ivano Marescotti); il vescovo (Tullio Solenghi) ben introdotto nel sistema delle raccomandazioni; un cuoco dell’esercito (Rocco Papaleo) che ammette di andare in missione in Iraq per pagare il mutuo e per sfuggire ad una moglie petulante e rompiscatole.
E’ chiaro che mai si potrà prendere “Che bella giornata” come esempio di qualità registica, ma il regista Gennaro Nunziante realizza alcune scene molto divertenti (esilarante la scena che segue l’abbuffata di cozze), senza mai cadere nel volgare. La colonna sonora, realizzata da Luca Medici, aggiunge brio. Inoltre, una vera meraviglia la performance musicale di Caparezza, obbligato a suonare al battesimo del figlio dello zio maresciallo. Dopo aver arringato il pubblico di una certa età sperando di ritrovare in loro sostenitori di John Lennon, Jimi Hendrix e Pink Floyd, si ritrova in realtà costretto a cantare “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e poveri e “Non amarmi” di Aleandro Baldi e Francesca Alotta.
“Che bella giornata” è un film demenziale, ma anche intelligente, perché offre una satira graffiante del nostro Paese, pieno di ingiustizie ed ignoranza. Un film che non si propone come esempio ci Cinema, che riesce nel suo scopo di intrattenere in modo per nulla volgare. Un esempio che dovrebbero seguire i cinepanettoni nostrani.

Voto: 72%


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