Titolo originale: id.
Nazione: Francia, Italia, Romania
Anno: 2010
Genere: biografico, poliziesco
Durata: 2h05m
Regia: Michele Placido
Sceneggiatura: Andrea Leanza, Antonio Leotti, Michele Placido, Kim Rossi Stuart, Toni Trupia,
Fotografia: Arnaldo Catinari
Musiche: Negramaro
Cast: Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi, Moritz Bleibtreu, Paz Vega, Francesco Scianna, Paolo Mazzarelli, Lorenzo Gleijeses, Gaetano Bruno, Nicola Acunzo, Lino Guanciale, Stefano Chiodaroli, Monica Barladeanu
Trama
1981. Renato Vallanzasca è rinchiuso in una cella del carcere di Ariano Irpino. La sua attitudine al crimine era chiara fin da bambino: a nove anni, infatti, con la sua banda composta dagli amichetti Enzo, Giorgio e Antonella, la sua sorella venuta da Napoli, libera una tigre da un circo. Quella bravata gli apre le porte del carcere minorile. Una volta uscito, Renato non è una persona redenta, anzi inizia una serie di attività criminali fatta rapine, sequestri ed omicidi. Nasce così la famigerata “banda della Comasina” e Renato Vallanzasca è il suo indiscusso leader.
Recensione
Dopo “Romanzo criminale”, Michele Placido ritorna con un altro crime movie, “Vallanzasca - Gli angeli del male”. Al di là delle polemiche nate intorno al film per la presunta mitizzazione di un efferato criminale, Placido mostra una storia cruenta ma, senza dubbio, affascinante. Una storia che non poteva rimanere a lungo lontana dal cinema. Anche l’Italia, come la Francia, ha il suo Jacques Mesrine, raccontato da Jean-François Richet nei due film, “Nemico pubblico n.1 - Istinto di morte” e “Nemico pubblico n.1 - L’ora della fuga”. Due personaggi crudeli, ma che nonostante la loro efferatezza affascinarono l’opinione pubblica per il loro carattere sfacciato ed affascinante.
Michele Placido ha il merito di restituire il vero personaggio, rubato nel 1977 da Matteo Bianchi con il film “La banda Vallanzasca” che nulla aveva a che vedere con il bandito italiano. “Vallanzasca - Gli angeli del male” racconta con discreta cura la vita, gli amori e le attività criminali di Renato Vallanzasca, il boss della banda della Comasina che sconvolse Milano e l’Italia intera tra gli anni ‘70 e la prima metà degli ‘80. A differenza di “Romanzo criminale”, dove veniva raccontata la storia della banda della Magliana e le relazioni con la scena sociale e politica del tempo, in “Vallanzasca - Gli angeli del male” viene mostrato il bandito e le sue gesta, senza alcun riferimento agli avvenimenti politici italiani degli anni della sua attività criminale.
Basandosi sull’autobiografia di Vallanzasca scritta assieme a Carlo Bonini e da un soggetto di Andrea Purgatori e Angelo Pasquini, il team composto Michele Placido, Kim Rossi Stuart, Antonio Leotti, Toni Trupia e Andrea Leanza, con la collaborazione di Antonella D’Agostino, amica di Vallanzasca, interpretata nel film da una valente Paz Vega, realizza una sceneggiatura molto semplice e lineare, ma non per questo, ricca di interessanti episodi. Ci sono tutti i momenti più importanti della vita di Vallanzasca che tra rapine, sequestri, processi, regolamenti di conti fuori e dentro il carcere, interviste alla stampa, delineano con dovizia il personaggio senza offrire considerazioni ed approfondimenti sul personaggio e le sue motivazioni. Lo stesso Vallanzasca frena ogni possibile analisi psicologica, affermando: “Io sono nato per fare il ladro”. Ottimi i dialoghi, il film offre alcune battute davvero notevoli, tra tutte: “Le armi non servono a sparare, le armi servono a spaventare” e “Io non sono cattivo, ho soltanto il lato oscuro un po’ pronunciato”.
Michele Placido sceglie Kim Rossi Stuart nel ruolo di Vallanzasca. Già presente come il “Freddo” in “Romanzo criminale”, l’attore si rifà a quel personaggio caricandolo della personalità di leader. Ne esce fuori un Vallanzasca credibile nei gesti e nelle modalità di azione. Nel cast anche, oltre alla già citata Paz Vega, troviamo Valeria Solarino (qui incredibilmente somigliante a Florinda Bolkan), Filippo Timi (in alcuni momenti un po’ eccessivo), Paolo Mazzarelli (un freddo e glaciale Beppe), Moritz Bleibtreu, Francesco Scianna (splendido il rapporto, di odio prima e di fraterna amicizia poi, tra il suo Francis Turatello e Renato Vallanzasca), Lorenzo Gleijeses (per fortuna sempre più presente nel cinema).
Perfetta la ricostruzione storica, dagli esterni con tutte le auto d’epoca alle scenografie interne e il look (capelli ed abiti) dei protagonisti. Appropriata la colonna sonora dei Negramaro, alla loro prima realizzazione per il cinema come gruppo.
Al di là delle polemiche che può suscitare, “Vallanzasca - gli angeli del male” è un bel film che si distingue per una regia è lineare e funzionale nella ricerca di costruire un personaggio senza scadere nel docufiction tv. Il ritmo è incalzante, ben realizzati gli scontri a fuoco e i corpo a corpo nelle carceri. Ottimo il cast nel quale spicca un bravissimo Kim Rossi Stuart. Una conferma per Michele Placido, il regista che più merita il titolo di erede del genere poliziesco (e poliziottesco) italiano che anni e anni fa ebbe grande successo grazie a registi come Umberto Lenzi, Stelvio Massi e Carlo Lizzani.
Nazione: Francia, Italia, Romania
Anno: 2010
Genere: biografico, poliziesco
Durata: 2h05m
Regia: Michele Placido
Sceneggiatura: Andrea Leanza, Antonio Leotti, Michele Placido, Kim Rossi Stuart, Toni Trupia,
Fotografia: Arnaldo Catinari
Musiche: Negramaro
Cast: Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi, Moritz Bleibtreu, Paz Vega, Francesco Scianna, Paolo Mazzarelli, Lorenzo Gleijeses, Gaetano Bruno, Nicola Acunzo, Lino Guanciale, Stefano Chiodaroli, Monica Barladeanu
Trama
1981. Renato Vallanzasca è rinchiuso in una cella del carcere di Ariano Irpino. La sua attitudine al crimine era chiara fin da bambino: a nove anni, infatti, con la sua banda composta dagli amichetti Enzo, Giorgio e Antonella, la sua sorella venuta da Napoli, libera una tigre da un circo. Quella bravata gli apre le porte del carcere minorile. Una volta uscito, Renato non è una persona redenta, anzi inizia una serie di attività criminali fatta rapine, sequestri ed omicidi. Nasce così la famigerata “banda della Comasina” e Renato Vallanzasca è il suo indiscusso leader.
Recensione
Dopo “Romanzo criminale”, Michele Placido ritorna con un altro crime movie, “Vallanzasca - Gli angeli del male”. Al di là delle polemiche nate intorno al film per la presunta mitizzazione di un efferato criminale, Placido mostra una storia cruenta ma, senza dubbio, affascinante. Una storia che non poteva rimanere a lungo lontana dal cinema. Anche l’Italia, come la Francia, ha il suo Jacques Mesrine, raccontato da Jean-François Richet nei due film, “Nemico pubblico n.1 - Istinto di morte” e “Nemico pubblico n.1 - L’ora della fuga”. Due personaggi crudeli, ma che nonostante la loro efferatezza affascinarono l’opinione pubblica per il loro carattere sfacciato ed affascinante.
Michele Placido ha il merito di restituire il vero personaggio, rubato nel 1977 da Matteo Bianchi con il film “La banda Vallanzasca” che nulla aveva a che vedere con il bandito italiano. “Vallanzasca - Gli angeli del male” racconta con discreta cura la vita, gli amori e le attività criminali di Renato Vallanzasca, il boss della banda della Comasina che sconvolse Milano e l’Italia intera tra gli anni ‘70 e la prima metà degli ‘80. A differenza di “Romanzo criminale”, dove veniva raccontata la storia della banda della Magliana e le relazioni con la scena sociale e politica del tempo, in “Vallanzasca - Gli angeli del male” viene mostrato il bandito e le sue gesta, senza alcun riferimento agli avvenimenti politici italiani degli anni della sua attività criminale.
Basandosi sull’autobiografia di Vallanzasca scritta assieme a Carlo Bonini e da un soggetto di Andrea Purgatori e Angelo Pasquini, il team composto Michele Placido, Kim Rossi Stuart, Antonio Leotti, Toni Trupia e Andrea Leanza, con la collaborazione di Antonella D’Agostino, amica di Vallanzasca, interpretata nel film da una valente Paz Vega, realizza una sceneggiatura molto semplice e lineare, ma non per questo, ricca di interessanti episodi. Ci sono tutti i momenti più importanti della vita di Vallanzasca che tra rapine, sequestri, processi, regolamenti di conti fuori e dentro il carcere, interviste alla stampa, delineano con dovizia il personaggio senza offrire considerazioni ed approfondimenti sul personaggio e le sue motivazioni. Lo stesso Vallanzasca frena ogni possibile analisi psicologica, affermando: “Io sono nato per fare il ladro”. Ottimi i dialoghi, il film offre alcune battute davvero notevoli, tra tutte: “Le armi non servono a sparare, le armi servono a spaventare” e “Io non sono cattivo, ho soltanto il lato oscuro un po’ pronunciato”.
Michele Placido sceglie Kim Rossi Stuart nel ruolo di Vallanzasca. Già presente come il “Freddo” in “Romanzo criminale”, l’attore si rifà a quel personaggio caricandolo della personalità di leader. Ne esce fuori un Vallanzasca credibile nei gesti e nelle modalità di azione. Nel cast anche, oltre alla già citata Paz Vega, troviamo Valeria Solarino (qui incredibilmente somigliante a Florinda Bolkan), Filippo Timi (in alcuni momenti un po’ eccessivo), Paolo Mazzarelli (un freddo e glaciale Beppe), Moritz Bleibtreu, Francesco Scianna (splendido il rapporto, di odio prima e di fraterna amicizia poi, tra il suo Francis Turatello e Renato Vallanzasca), Lorenzo Gleijeses (per fortuna sempre più presente nel cinema).
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Voto: 80%
Trailer “Vallanzasca - gli angeli del male”
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3 Comments:
Vallanzasca gli angeli del male è un gran film, non ai livelli di Romanzo Criminale ma sicuramente migliore di tanti film italiani degli ultimi tempi. Le polemiche politiche sono fuori luogo. Altrimenti non si potrebbe fare alcun film su figure criminali. Perché in Francia nessuno ha detto nulla sul film che esaltava il mito di Mesrine?
Sicuramnete andrò. Mi piace Placido. E poi trattasi di fatti accaduti: è sempre intereressante vederne "l'interpretazione" cinematografica.
Visto in streaming. Vallanzasca è un film grandioso. Placido, complimentissimi!!!!
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