Titolo originale: The rainmaker
Nazione: USA
Anno: 1997
Genere: drammatico
Durata: 2h15m
Regia: Francis Ford Coppola
Sceneggiatura: Francis Ford Coppola, Michael Herr
Fotografia: John Toll
Musiche: Elmer Bernstein
Cast: Matt Damon, Danny DeVito, Claire Danes, Jon Voight, Mary Kay Place, Dean Stockwell, Teresa Wright, Virginia Madsen, Mickey Rourke, Andrew Shue, Red West, Johnny Whitworth, Adrian Roberts, Roy Scheider, Randy Travis, Randall King
Trama
Rudy Baylor è un giovane avvocato, appena uscito dall’università con il massimo dei voti. I suoi sogni si frantumano subito con la triste realtà. Senza un soldo, inizia a cercare ogni tipo di caso, anche il più scadente. Rudy viene assunto da Bruiser Stone, un avvocato legato alla malavita. All’interno dello studio conosce Deck Shifflet, un avvocato che non ha mai superato l'esame di ammissione ma espertissimo nelle pratica quotidiana del sistema giudiziario. Spaventato dalle indagini dell’FBI nei confronti di Stone, Rudy lascia lo studio e ne apre uno assieme a Deck. I due hanno al momento un solo caso: un ragazzo terminale di leucemia al quale l'assicurazione non vuole riconoscere alcuna indennità per le cure.
Recensione
La maggior parte dei film basati sui romanzi di John Grisham hanno una formula semplice e vincente: un giovane avvocato alle prime armi, bello e senza un soldo che si batte per una giusta causa contro entità potenti e spietate (governo americano, mafia o multinazionali). Nel portare sul grande schermo le sue opere si rischia di incorrere in brutte delusioni raccontando storie prevedibili e personaggi stereotipati. Ma con l’uomo giusto dietro la mdp, anche il materiale più classico e ordinario (con tutto rispetto per Grisham) può essere trasformato in qualcosa di originale ed interessante. E’ quanto accade per “L’uomo della pioggia”, dove troviamo Francis Ford Coppola, uno dei più grandi registi che il cinema può offrire. Un lavoro di trasposizione molto equilibrato e preciso, ad eccezione della parte iniziale del libro del tutto omessa che però non lede la completezza e lo spessore della storia.
“L’uomo della pioggia” è tra i migliori film tratti dai lavori di John Grisham perché la storia non coinvolge cospirazioni governative o affari mafiosi, piuttosto questioni che riguardano più da vicino le persone comuni. Molti, infatti, hanno avuto almeno una volta nella vita a che fare con la burocrazia e l’ostracismo delle compagnie assicurate. Il lavoro di sceneggiatura di Francis Ford Coppola e Michael Herr riesce nel rendere i personaggi verosimili ma accattivanti offrendo in questo modo al cast una buona occasione per mostrare le proprie capacità. In particolare, piace Danny De Vito, autore di un’interpretazione tale da mettere in ombra il protagonista Matt Damon, tuttavia credibile nel ruolo di avvocato novellino e squattrinato. Jon Voight, perfetto antieroe, Claire Danes, tenera presenza e un insolito Mickey Rourke completano gli attori di rilievo.
Buono il comparto audio e fotografico, utile ad enfatizzare la drammaticità degli eventi, pur se già forti nella loro natura tragica.
“L’uomo della pioggia” è un film che tratta argomenti sociali interessanti con modalità che entusiasmano anche lo spettatore più disinteressato al sociale. Se, però, la sceneggiatura avesse dato meno peso e tempo ad alcune storie secondarie prive di un contributo significativo (in particolare, la storia d’amore), il film sarebbe potuto diventare un nuovo capolavoro di Coppola. Ciò non toglie che si tratta di un film ben realizzato che riporta in modo veritiero e minuzioso l’ambiente giudiziario statunitense (e non solo) e le estenuanti lotte dei comuni cittadini per ottenere quanto spetta.
Ancora una volta un ironico applauso ai distributori italiani che hanno avuto il coraggio di tradurre il titolo originale “Rainmaker” (letteralmente, “l’uomo che provoca la pioggia”, ma viene indicato così chi arricchisce l’azienda per cui lavora) con “L’uomo della pioggia”, tanto per confondere lo spettatore con il film omonimo “Rain man - L’uomo della pioggia” con la coppia Cruise - Hoffman, uscito quasi dieci anni prima.
Nazione: USA
Anno: 1997
Genere: drammatico
Durata: 2h15m
Regia: Francis Ford Coppola
Sceneggiatura: Francis Ford Coppola, Michael Herr
Fotografia: John Toll
Musiche: Elmer Bernstein
Cast: Matt Damon, Danny DeVito, Claire Danes, Jon Voight, Mary Kay Place, Dean Stockwell, Teresa Wright, Virginia Madsen, Mickey Rourke, Andrew Shue, Red West, Johnny Whitworth, Adrian Roberts, Roy Scheider, Randy Travis, Randall King
Trama
Rudy Baylor è un giovane avvocato, appena uscito dall’università con il massimo dei voti. I suoi sogni si frantumano subito con la triste realtà. Senza un soldo, inizia a cercare ogni tipo di caso, anche il più scadente. Rudy viene assunto da Bruiser Stone, un avvocato legato alla malavita. All’interno dello studio conosce Deck Shifflet, un avvocato che non ha mai superato l'esame di ammissione ma espertissimo nelle pratica quotidiana del sistema giudiziario. Spaventato dalle indagini dell’FBI nei confronti di Stone, Rudy lascia lo studio e ne apre uno assieme a Deck. I due hanno al momento un solo caso: un ragazzo terminale di leucemia al quale l'assicurazione non vuole riconoscere alcuna indennità per le cure.
Recensione
La maggior parte dei film basati sui romanzi di John Grisham hanno una formula semplice e vincente: un giovane avvocato alle prime armi, bello e senza un soldo che si batte per una giusta causa contro entità potenti e spietate (governo americano, mafia o multinazionali). Nel portare sul grande schermo le sue opere si rischia di incorrere in brutte delusioni raccontando storie prevedibili e personaggi stereotipati. Ma con l’uomo giusto dietro la mdp, anche il materiale più classico e ordinario (con tutto rispetto per Grisham) può essere trasformato in qualcosa di originale ed interessante. E’ quanto accade per “L’uomo della pioggia”, dove troviamo Francis Ford Coppola, uno dei più grandi registi che il cinema può offrire. Un lavoro di trasposizione molto equilibrato e preciso, ad eccezione della parte iniziale del libro del tutto omessa che però non lede la completezza e lo spessore della storia.
“L’uomo della pioggia” è tra i migliori film tratti dai lavori di John Grisham perché la storia non coinvolge cospirazioni governative o affari mafiosi, piuttosto questioni che riguardano più da vicino le persone comuni. Molti, infatti, hanno avuto almeno una volta nella vita a che fare con la burocrazia e l’ostracismo delle compagnie assicurate. Il lavoro di sceneggiatura di Francis Ford Coppola e Michael Herr riesce nel rendere i personaggi verosimili ma accattivanti offrendo in questo modo al cast una buona occasione per mostrare le proprie capacità. In particolare, piace Danny De Vito, autore di un’interpretazione tale da mettere in ombra il protagonista Matt Damon, tuttavia credibile nel ruolo di avvocato novellino e squattrinato. Jon Voight, perfetto antieroe, Claire Danes, tenera presenza e un insolito Mickey Rourke completano gli attori di rilievo.
Buono il comparto audio e fotografico, utile ad enfatizzare la drammaticità degli eventi, pur se già forti nella loro natura tragica.
“L’uomo della pioggia” è un film che tratta argomenti sociali interessanti con modalità che entusiasmano anche lo spettatore più disinteressato al sociale. Se, però, la sceneggiatura avesse dato meno peso e tempo ad alcune storie secondarie prive di un contributo significativo (in particolare, la storia d’amore), il film sarebbe potuto diventare un nuovo capolavoro di Coppola. Ciò non toglie che si tratta di un film ben realizzato che riporta in modo veritiero e minuzioso l’ambiente giudiziario statunitense (e non solo) e le estenuanti lotte dei comuni cittadini per ottenere quanto spetta.
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Voto: 79%
Trailer “L’uomo della pioggia”
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