martedì 22 marzo 2011

STRISCIA, UNA ZEBRA ALLA RISCOSSA

Recensione film Striscia, una zebra alla riscossa
Titolo originale: Racing stripes
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: fantasy
Durata: 1h42m
Regia: Frederik Du Chau
Sceneggiatura: Kirk De Micco, Frederik Du Chau, David Schmidt, Steven P. Wegner
Fotografia: David Eggby
Musiche: Mark Isham
Cast: Bruce Greenwood, Hayden Panettiere, Caspar Poyck, Gary Bullock, Wendie Malick, M. Emmet Walsh, Thandi Puren, Morne Visser, Dawn Matthews, Matt Stern, John Lesley, Graeme Hawkins, Tarryn Meaker


Trama
Durante una tempesta, un circo itinerante perde accidentalmente un cucciolo di zebra che, per fortuna, viene salvato da Nolan Walsh, ex-addestratore di cavalli da corsa, portandolo con sé a casa. La piccola zebra, chiamata Striscia entra a far parte della fattoria della famiglia Walsh, popolata da bizzarri animali: un pellicano, un pony, un gallo, un cane ed una capretta.
Striscia cresce convinta di essere un cavallo sognando di gareggiare con alcuni cavalli di razza che vede ogni giorno correre nella vicina fattoria Dalrymple, dove si allenano per prestigioso Kentucky open.

Recensione
Negli anni ’50 c’era Francis, il mulo parlante e negli anni ’90 Babe, maialino coraggioso. “Striscia, una zebra alla riscossa” segue la tradizione dei film per bambini con protagonisti animali parlanti. L’idea alla base di questo genere di film è di educare, attraverso storie fantastiche, i più piccoli a concetti importanti quali, ad esempio, l’uguaglianza tra le razze, la possibilità di realizzare un sogno
In ogni caso, “Striscia, una zebra alla riscossa” è un film per bambini, e come tale funziona piuttosto bene: dramma e divertimento sono dosati con equilibrio e delicatezza. Gli adulti, però, difficilmente riusciranno a rimanere vicino ai propri pargoli perché il film è decisamente banale, monotono e pieno di luoghi comuni. Mentre nella versione originale il doppiaggio vanta attori di successo dei quali è divertente ascoltare la voce resa il più possibile simile a quella dell’animale (come accadeva nei classici di Walt Disney con la voce di Paperino), la versione italiana offre un doppiaggio con accento dialettale diverso per ogni animale, ricordando con piacere il cartone animato di fine anni ’80, “Fantazoo”, con il romanesco del bue Alvaro ed il toscanaccio della tartaruga Camilla.
La colonna sonora di “Striscia, una zebra alla riscossa” realizzata da Marc Isham con suoi brani inediti ed altri di Sting e di Bryan Adams è in linea con l’atmosfera fiabesca (gli adulti leggano: eccessivamente sdolcinata e ripetitiva).
Nulla di particolarmente degno di nota viene dal cast: quello animale è ben diretto, mentre quello umano vede la pessima prova di Hayden Panettiere (Channing Walsh), irritante nelle sue persistenti smancerie e continui sorrisi.
“Striscia, una zebra alla riscossa” sembra una versione ber bambini di “Seabiscuit - Un mito senza tempo”, film diretto da Gay Ross nel 2003. Una fiaba che non deluderà i bambini, ma che farà venire l’orticaria a chi è in possesso di un briciolo di maturità. Voto pari a 65% per i primi, 25% per gli altri.

Voto: 45%

2Q38ZWEK7QBN


1 Comment:

Emanuele Secco said...

Locandina superba! Il culo della zebra regna!

Ma le zebre sono bianche a strisce nere o nere a strisce bianche? Quesiti che aleggiano nell'aria da secoli...

E.