Titolo originale: 50/50
Nazione: USA
Anno: 2011
Genere: commedia, drammatico
Durata: 1h40m
Regia: Jonathan Levine
Sceneggiatura: Will Reiser
Fotografia: Terry Stacey
Musiche: Michael Giacchino
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Bryce Dallas Howard, Seth Rogen, Anna Kendrick, Anjelica Huston, Philip Baker Hall, Marie Avgeropoulos, Andrew Airlie, Sarah Smyth, Veena Sood, Julia Benson, Jessica Parker Kennedy, Luisa D'Oliveira, Sugar Lyn Beard, Stephanie Belding
Trama
Adam ha ventisette anni, un lavoro piuttosto soddisfacente, convive con la sua fidanzata e trascorre gran parte del suo tempo libero con il suo migliore amico, Kyle. Sofferente alla schiena, si reca in ospedale per effettuare dei controlli. Il risultato è un macigno: Adam è affetto da una rara forma di cancro e ha soltanto il 50% di sopravvivere. Prima l’incredulità, poi la rabbia e la rassegnazione, aiutato anche da una giovane e inesperta terapeuta.
Recensione
Su una malattia grave come il cancro può non esserci nulla da ridere, ma dopo aver vissuto questa tragedia e averla superata, lo sceneggiatore Will Reiser ha sentito la necessità di raccontare la sua esperienza, con un sorriso. “50/50” è l’esatta probabilità che lanciando una moneta esca testa o croce, la stessa probabilità di sopravvivere alla malattia che i medici prospettano ad Adam Lerner, un ragazzo di 27 anni con tanta voglia di vivere. E’ il Neurofibrosarcoma Schwannoma, una rara forma di cancro, che si nascondeva dietro un banale mal di schiena.
Il lavoro più difficile era quello del regista Jonathan Levine, cercare di far sorridere con un soggetto drammatico come il cancro, senza mai cadere troppo nella commedia o nel drammatico, rispettando sempre la malattia, anche nelle situazioni più dissacranti. Il regista è facilitato nel compito da Reiser, autore di dialoghi tanto semplici quanto meravigliosi (basti citare la scena in cui Adam rivela ai genitori la sua malattia, introducendo il discorso con “Avete visto Voglia di tenerezza?”), ma è riuscito nel bilanciare i momenti drammatici con quelli divertenti, lasciando sempre prevalere quel senso di sfida nei confronti della malattia. Chi meglio esprime il tono della storia è Seth Rogen, nei panni dell’amico di Adam, in apparenza superficiale, volgare e indelicato. Rogen è anima e corpo nel ruolo, essendo grande amico di Will Reiser quando fu colpito dalla malattia. Inoltre, Seth ha interpretato un ruolo molto simile in “Funny people” di Judd Apatow. Adam è Joseph Gordon-Levitt (“(500) giorni insieme”, “Inception”), volto da bravo ragazzo solcato da tutte le tragiche fasi della malattia: la scoperta, l’accettazione, lo sconforto, la voglia di vivere, la paura. Scoprirà chi sono le persone attorno a lui su cui può contare realmente. Fa di Adam un personaggio semplice e simpatico e, come tale, ci si preoccupa per lui perché si sa che la storia ha il 50% di finire molto male. Ennesima grande prova di Anjelica Huston nei panni della mamma ossessiva e protettiva che deve già reggere il silenzio del marito, affetto da morbo di Alzheimer. Presente in poche scene, ma la Huston mostra tutta la sua indiscussa bravura. Positive anche le prove delle due ragazze: Anna Kendrick (“Tra le nuvole”) è la dolce ed inesperta terapista, Bryce Dallas Howard, la ragazza di Adam che dovrà assumersi la responsabilità di gestire una situazione difficile e tragica. Non bisogna dimenticarsi Philip Baker Hall, un’icona del cinema, nei panni di Alan, uno degli anziani “amici di ospedale” di Adam. Se la malattia è di per sé una tragedia, il fatto che sia Adam l’unico giovane a sottoporsi alla chemioterapia, fa comprendere quanto ancor più tragica sia questa storia. Contemporaneamente, il clima di tristezza viene stemperato dagli stessi anzianotti che gli offrono caramelle alla marijuana!
Il finale, in apparenza sommesso e distaccato, regala momenti toccanti e commoventi. Chi è alla ricerca di una commedia brillante dai contenuti non banali non deve perdersi “50/50”. Chi, invece, ha paura di angosciarsi passi oltre. Nonostante l’atmosfera che si respira è divertente, la storia ha un tema non di certo allegro. Il cancro è una malattia da incubo. Chissà se, come sostengono alcuni, affrontare la vita con un sorriso può essere una valida medicina. Accettare sempre il proprio destino, con un sorriso. Ah, e come quasi sempre capita in un film indipendente, la colonna sonora è fantastica.
Nazione: USA
Anno: 2011
Genere: commedia, drammatico
Durata: 1h40m
Regia: Jonathan Levine
Sceneggiatura: Will Reiser
Fotografia: Terry Stacey
Musiche: Michael Giacchino
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Bryce Dallas Howard, Seth Rogen, Anna Kendrick, Anjelica Huston, Philip Baker Hall, Marie Avgeropoulos, Andrew Airlie, Sarah Smyth, Veena Sood, Julia Benson, Jessica Parker Kennedy, Luisa D'Oliveira, Sugar Lyn Beard, Stephanie Belding
Trama
Adam ha ventisette anni, un lavoro piuttosto soddisfacente, convive con la sua fidanzata e trascorre gran parte del suo tempo libero con il suo migliore amico, Kyle. Sofferente alla schiena, si reca in ospedale per effettuare dei controlli. Il risultato è un macigno: Adam è affetto da una rara forma di cancro e ha soltanto il 50% di sopravvivere. Prima l’incredulità, poi la rabbia e la rassegnazione, aiutato anche da una giovane e inesperta terapeuta.
Recensione
Su una malattia grave come il cancro può non esserci nulla da ridere, ma dopo aver vissuto questa tragedia e averla superata, lo sceneggiatore Will Reiser ha sentito la necessità di raccontare la sua esperienza, con un sorriso. “50/50” è l’esatta probabilità che lanciando una moneta esca testa o croce, la stessa probabilità di sopravvivere alla malattia che i medici prospettano ad Adam Lerner, un ragazzo di 27 anni con tanta voglia di vivere. E’ il Neurofibrosarcoma Schwannoma, una rara forma di cancro, che si nascondeva dietro un banale mal di schiena.
Il lavoro più difficile era quello del regista Jonathan Levine, cercare di far sorridere con un soggetto drammatico come il cancro, senza mai cadere troppo nella commedia o nel drammatico, rispettando sempre la malattia, anche nelle situazioni più dissacranti. Il regista è facilitato nel compito da Reiser, autore di dialoghi tanto semplici quanto meravigliosi (basti citare la scena in cui Adam rivela ai genitori la sua malattia, introducendo il discorso con “Avete visto Voglia di tenerezza?”), ma è riuscito nel bilanciare i momenti drammatici con quelli divertenti, lasciando sempre prevalere quel senso di sfida nei confronti della malattia. Chi meglio esprime il tono della storia è Seth Rogen, nei panni dell’amico di Adam, in apparenza superficiale, volgare e indelicato. Rogen è anima e corpo nel ruolo, essendo grande amico di Will Reiser quando fu colpito dalla malattia. Inoltre, Seth ha interpretato un ruolo molto simile in “Funny people” di Judd Apatow. Adam è Joseph Gordon-Levitt (“(500) giorni insieme”, “Inception”), volto da bravo ragazzo solcato da tutte le tragiche fasi della malattia: la scoperta, l’accettazione, lo sconforto, la voglia di vivere, la paura. Scoprirà chi sono le persone attorno a lui su cui può contare realmente. Fa di Adam un personaggio semplice e simpatico e, come tale, ci si preoccupa per lui perché si sa che la storia ha il 50% di finire molto male. Ennesima grande prova di Anjelica Huston nei panni della mamma ossessiva e protettiva che deve già reggere il silenzio del marito, affetto da morbo di Alzheimer. Presente in poche scene, ma la Huston mostra tutta la sua indiscussa bravura. Positive anche le prove delle due ragazze: Anna Kendrick (“Tra le nuvole”) è la dolce ed inesperta terapista, Bryce Dallas Howard, la ragazza di Adam che dovrà assumersi la responsabilità di gestire una situazione difficile e tragica. Non bisogna dimenticarsi Philip Baker Hall, un’icona del cinema, nei panni di Alan, uno degli anziani “amici di ospedale” di Adam. Se la malattia è di per sé una tragedia, il fatto che sia Adam l’unico giovane a sottoporsi alla chemioterapia, fa comprendere quanto ancor più tragica sia questa storia. Contemporaneamente, il clima di tristezza viene stemperato dagli stessi anzianotti che gli offrono caramelle alla marijuana!
Il finale, in apparenza sommesso e distaccato, regala momenti toccanti e commoventi. Chi è alla ricerca di una commedia brillante dai contenuti non banali non deve perdersi “50/50”. Chi, invece, ha paura di angosciarsi passi oltre. Nonostante l’atmosfera che si respira è divertente, la storia ha un tema non di certo allegro. Il cancro è una malattia da incubo. Chissà se, come sostengono alcuni, affrontare la vita con un sorriso può essere una valida medicina. Accettare sempre il proprio destino, con un sorriso. Ah, e come quasi sempre capita in un film indipendente, la colonna sonora è fantastica.
Voto: 80%
2 Comments:
oh yes!
visione obbligatoria
Neanche lo conoscevo questo film. Lo vedo, specie per la presenza di Gordon-Levitt
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