Titolo originale: 100 feet
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: horror
Durata: 1h45m
Regia: Eric Red
Sceneggiatura: Eric Red
Fotografia: Ken Kelsch
Musiche: John Frizzell
Cast: Famke Janssen, Bobby Cannavale, Ed Westwick, Michael Paré, Patricia Charbonneau, John Fallon, Kevin Geer, Tibor Pálffy, Kembe Sorel, Evelyne Kandech, Ken Kelsch
Trama
Durante dell’ennesima violenta lite con il marito, un poliziotto aggressivo e manesco, Marnie Watson lo uccide. Nulla è servita la legittima difesa a farle evitare il carcere. Marnie viene riportata a casa, dove potrà scontare l’ultimo anno di condanna agli arresti domiciliari. Viene costretta ad indossare una cavigliera elettronica che la costringe a non allontanarsi più di 100 passi da casa sua. Sola e costretta a rimanere in casa, Marnie dovrà vedersela con qualcosa di terrificante e misterioso che infesta la sua casa.
Recensione
Dopo aver scritto due dei film thriller/horror più interessanti degli anni ’80, “The hitcher - La lunga strada della paura” e “Il buio si avvicina”, Eric Red non era mai riuscito a proporre qualcosa di altrettanto valido. Neanche “The hitcher”, l’inutile seguito del suo film d’esordio, lo aveva risollevato dall’oblio. Si presenta adesso con “Perimetro di paura” che in Italia ha saltato l’uscita cinematografia, arrivando direttamente in TV e per l’home video.
“Perimetro di paura” vede donna costretta in casa agli arresti domiciliari in seguito all’omicidio del marito. La donna lo ha fatto soltanto per difendersi dalle violenze dell’uomo che la sua professione poliziotto, difensore della giustizia, non lo aveva frenato dall’essere brutale e manesco nei suoi confronti. Dopo aver trascorso del tempo in carcere, Marnie deve scontare gli ultimi dodici mesi nella sua casa. Qui rimpiangerà il carcere a causa della presenza in casa del fantasma del marito, non meno incazzato di quando era in vita. L’impossibilità di fuggire dalla sua casa poteva dar luogo ad una ambientazione inquietante e claustrofobica. Inspiegabilmente Red non punta né sulla claustrofobia né sull’angoscia. A dire il vero, non è ben chiaro su cosa punti. “Perimetro di paura” si limita alle apparizioni del fantasma, figura sfocata che non spaventa, ma che infastidisce per la brutale violenza, una riproposizione delle sue malefatte terrene. Nulla apporta alla trama, già di per sé esile e spesso incongruente, la scoperta che Marnie farà sull’ex marito, dato che la personalità dell’uomo è ben chiara fin dall’inizio. Shanks, il poliziotto e compagno della vittima, è un personaggio creato male e interpretato con troppa enfasi da Bobby Cannavale: la durezza per la perdita dell’amico viene sopraffatta da un’arroganza e maleducazione non consona a un’agente di polizia che vuole e deve apparire come figura positiva. E poi dove trova il tempo di rimanere ventiquattro ore su ventiquattro sotto casa della donna? Neanche fosse una pericolosa terrorista e non regge la scusa di sentirsi in colpa per non averla difesa prima dell’omicidio. Inutile la presenza degli altri (pochi) protagonisti: il ragazzo del supermercato, interpretato da un pessimo Ed Westwick (Chuck Bass di “Gossip Girl”). Arriva e già si sa cosa farà e come finirà. Ancor più inutile la breve apparizione del sacerdote, ridicolo sia nei modi che nelle parole. Famke Janssen, nei panni di Marnie, la donna protagonista, non coivolge privando lo spettatore di un interesse empatico nei suoi confronti.
“Perimetro di paura” è un film pessimo. Difficile trovare qualche elemento valido per salvarlo da un giudizio inclemente: tensione e atmosfera nulle, interpretazioni scialbe, trama esile e risibile, nessun analisi sul difficile passato della protagonista, e un finale indecente. Un film inutile, da evitare.
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: horror
Durata: 1h45m
Regia: Eric Red
Sceneggiatura: Eric Red
Fotografia: Ken Kelsch
Musiche: John Frizzell
Cast: Famke Janssen, Bobby Cannavale, Ed Westwick, Michael Paré, Patricia Charbonneau, John Fallon, Kevin Geer, Tibor Pálffy, Kembe Sorel, Evelyne Kandech, Ken Kelsch
Trama
Durante dell’ennesima violenta lite con il marito, un poliziotto aggressivo e manesco, Marnie Watson lo uccide. Nulla è servita la legittima difesa a farle evitare il carcere. Marnie viene riportata a casa, dove potrà scontare l’ultimo anno di condanna agli arresti domiciliari. Viene costretta ad indossare una cavigliera elettronica che la costringe a non allontanarsi più di 100 passi da casa sua. Sola e costretta a rimanere in casa, Marnie dovrà vedersela con qualcosa di terrificante e misterioso che infesta la sua casa.
Recensione
Dopo aver scritto due dei film thriller/horror più interessanti degli anni ’80, “The hitcher - La lunga strada della paura” e “Il buio si avvicina”, Eric Red non era mai riuscito a proporre qualcosa di altrettanto valido. Neanche “The hitcher”, l’inutile seguito del suo film d’esordio, lo aveva risollevato dall’oblio. Si presenta adesso con “Perimetro di paura” che in Italia ha saltato l’uscita cinematografia, arrivando direttamente in TV e per l’home video.
“Perimetro di paura” vede donna costretta in casa agli arresti domiciliari in seguito all’omicidio del marito. La donna lo ha fatto soltanto per difendersi dalle violenze dell’uomo che la sua professione poliziotto, difensore della giustizia, non lo aveva frenato dall’essere brutale e manesco nei suoi confronti. Dopo aver trascorso del tempo in carcere, Marnie deve scontare gli ultimi dodici mesi nella sua casa. Qui rimpiangerà il carcere a causa della presenza in casa del fantasma del marito, non meno incazzato di quando era in vita. L’impossibilità di fuggire dalla sua casa poteva dar luogo ad una ambientazione inquietante e claustrofobica. Inspiegabilmente Red non punta né sulla claustrofobia né sull’angoscia. A dire il vero, non è ben chiaro su cosa punti. “Perimetro di paura” si limita alle apparizioni del fantasma, figura sfocata che non spaventa, ma che infastidisce per la brutale violenza, una riproposizione delle sue malefatte terrene. Nulla apporta alla trama, già di per sé esile e spesso incongruente, la scoperta che Marnie farà sull’ex marito, dato che la personalità dell’uomo è ben chiara fin dall’inizio. Shanks, il poliziotto e compagno della vittima, è un personaggio creato male e interpretato con troppa enfasi da Bobby Cannavale: la durezza per la perdita dell’amico viene sopraffatta da un’arroganza e maleducazione non consona a un’agente di polizia che vuole e deve apparire come figura positiva. E poi dove trova il tempo di rimanere ventiquattro ore su ventiquattro sotto casa della donna? Neanche fosse una pericolosa terrorista e non regge la scusa di sentirsi in colpa per non averla difesa prima dell’omicidio. Inutile la presenza degli altri (pochi) protagonisti: il ragazzo del supermercato, interpretato da un pessimo Ed Westwick (Chuck Bass di “Gossip Girl”). Arriva e già si sa cosa farà e come finirà. Ancor più inutile la breve apparizione del sacerdote, ridicolo sia nei modi che nelle parole. Famke Janssen, nei panni di Marnie, la donna protagonista, non coivolge privando lo spettatore di un interesse empatico nei suoi confronti.
“Perimetro di paura” è un film pessimo. Difficile trovare qualche elemento valido per salvarlo da un giudizio inclemente: tensione e atmosfera nulle, interpretazioni scialbe, trama esile e risibile, nessun analisi sul difficile passato della protagonista, e un finale indecente. Un film inutile, da evitare.
Voto: 35%
Trailer “Perimetro di paura”
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4 Comments:
Alle prime righe ero già arrivato alle tue conclusioni. Solo che io non ho la tua commendevole capacità di scrittura.
Ciao AmosGitai, avendo letto la tua recensione credo proprio che eviterò di vedere questo film!
P.S. solitamente non sono così scortese da non rispondere agli auguri che mi vengono fatti, ma purtroppo con te, per cause di forza maggiore, è successo, nel chiederti scusa ti faccio i miei più sentiti auguri per un sereno e felice 2012!!!
x Adriano Maini:
I tuoi complimenti sono esagerati ma sempre graditi. Grazie!
x Sciarada:
Non preoccuparti, fa piacere sentirsi augurare un buon anno in periodi diversi dal Capodanno!
Già non mi piace Famke Jannsen come attrice, un horror che la vede come sola protagonista sarebbe insostenibile... se poi aggiungi che è anche brutto, non ho motivo di cercarlo.
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