Titolo originale: The guard
Nazione: Irlanda
Anno: 2011
Genere: commedia, poliziesco
Durata: 1h36m
Regia: John Michael McDonagh
Sceneggiatura: John Michael McDonagh
Fotografia: Larry Smith
Musiche: Calexico
Cast: Brendan Gleeson, Don Cheadle, Liam Cunningham, David Wilmot, Rory Keenan, Mark Strong, Fionnula Flanagan, Dominique McElligott, Sarah Greene, Katarina Cas, Darren Healy, Laurence Kinlan, Gary Lydon
Trama
Il sergente Gerry Boyle è un poliziotto irlandese lontano dal modello di integerrimo uomo di legge: va a prostitute, beve, si droga e non sembra per nulla interessato a costrastare un contrabbando internazionale di cocaina per il quale è giunto dall’America l’agente dell’FBI Wendell Everett. I due dovrebbero lavorare assieme, ma Everett si ritroverà solo perché Boyle, un giorno è in ferie e un altro è in giro per i fatti suoi.
Recensione
“Un poliziotto da happy hour” vince la palma del titolo italiano più ignobile e ingannevole degli ultimi anni. Il sergente della polizia irlandese, Gerry Boyle, è sì un bevitore, ma non certo uno che va agli happy hour o a feste glamour. Nei paesi anglosassoni l’alcool, in particolare la birra e lo scotch sono tradizioni millenarie che si ritrovano anche nei resti archeologici. La Guinness, inoltre, è il simbolo dell’Irlanda e la birra, in genere, ha radici antichissime, una cultura che va al di là delle mode da aperitivo.
Un poliziesco divertente e intelligente, diretto da John Michael McDonagh e interpretato da un meraviglioso Brendan Gleeson nei panni di un tutore della legge politicamente scorretto: si trastulla con le prostitute, è un aperto razzista, arma i terroristi irlandesi, si concede ad alcool e droghe, e parla in faccia con un linguaggio volgare e irriverente. Già dalla prima scena, durante la quale effettua un rilievo di un incidente stradale, con un ragazzino a terra le cui condizioni sono sembrano affatto buone, lui è indifferente, incurante del fatto, quasi seccato perché deve intervenire e per giunta con estrema tranquillità tira fuori dalla tasca del malcapitato una pasticca di ecstasy e la manda giù. Gleeson è diventato uno di quegli attori sui quali si può sempre contare, indipendentemente dalla qualità del film. La visione nichilistica dell’universo del sergente si scontra con i modi precisi ed educati dell’agente dell’FBI Wendell, interpretato da un misurato Don Cheadle. I dialoghi tra i due sono chiaramente la parte più caustica e divertente del film. Boyle è un personaggio memorabile: da un lato è un poliziotto anticonformista (e non è un complimento), dai modi maleducati e che non si vergogna delle azioni riprovevoli che compie sbandierandole ai quattro venti, dall’altro si mostra tenero (con la madre) e coraggioso. Gleeson è perfetto: la sua interpretazione sopra le righe (imposta dal personaggio) risulta sempre molto credibile. Ottimo anche il resto del cast nel quale spicca Mark Strong, sempre nei panni del cattivo di turno.
La sceneggiatura non si mostra particolarmente intricata od originale, tutto prosegue in modo spontaneo pur non essendo mai noioso. “Un poliziotto da happy hour” si fa apprezzare anche per l’ottima colonna sonora, affidata completamente ai Calexico. L’indie country del gruppo americano si sposa meravigliosamente con le atmosfere irlandesi fatte di lande desolate e cieli grigi.
Nel film, sempre in bilico tra poliziesco e commedia nera, tutto gira intorno a quel personaggio irriverente e atipico e una sola domanda sorge spontanea: ma ci fa o ci è? Nel finale, girato magistralmente da ottimo film poliziesco, si potrà avere se non una risposta, un valido indizio.
Nazione: Irlanda
Anno: 2011
Genere: commedia, poliziesco
Durata: 1h36m
Regia: John Michael McDonagh
Sceneggiatura: John Michael McDonagh
Fotografia: Larry Smith
Musiche: Calexico
Cast: Brendan Gleeson, Don Cheadle, Liam Cunningham, David Wilmot, Rory Keenan, Mark Strong, Fionnula Flanagan, Dominique McElligott, Sarah Greene, Katarina Cas, Darren Healy, Laurence Kinlan, Gary Lydon
Trama
Il sergente Gerry Boyle è un poliziotto irlandese lontano dal modello di integerrimo uomo di legge: va a prostitute, beve, si droga e non sembra per nulla interessato a costrastare un contrabbando internazionale di cocaina per il quale è giunto dall’America l’agente dell’FBI Wendell Everett. I due dovrebbero lavorare assieme, ma Everett si ritroverà solo perché Boyle, un giorno è in ferie e un altro è in giro per i fatti suoi.
Recensione
“Un poliziotto da happy hour” vince la palma del titolo italiano più ignobile e ingannevole degli ultimi anni. Il sergente della polizia irlandese, Gerry Boyle, è sì un bevitore, ma non certo uno che va agli happy hour o a feste glamour. Nei paesi anglosassoni l’alcool, in particolare la birra e lo scotch sono tradizioni millenarie che si ritrovano anche nei resti archeologici. La Guinness, inoltre, è il simbolo dell’Irlanda e la birra, in genere, ha radici antichissime, una cultura che va al di là delle mode da aperitivo.
Un poliziesco divertente e intelligente, diretto da John Michael McDonagh e interpretato da un meraviglioso Brendan Gleeson nei panni di un tutore della legge politicamente scorretto: si trastulla con le prostitute, è un aperto razzista, arma i terroristi irlandesi, si concede ad alcool e droghe, e parla in faccia con un linguaggio volgare e irriverente. Già dalla prima scena, durante la quale effettua un rilievo di un incidente stradale, con un ragazzino a terra le cui condizioni sono sembrano affatto buone, lui è indifferente, incurante del fatto, quasi seccato perché deve intervenire e per giunta con estrema tranquillità tira fuori dalla tasca del malcapitato una pasticca di ecstasy e la manda giù. Gleeson è diventato uno di quegli attori sui quali si può sempre contare, indipendentemente dalla qualità del film. La visione nichilistica dell’universo del sergente si scontra con i modi precisi ed educati dell’agente dell’FBI Wendell, interpretato da un misurato Don Cheadle. I dialoghi tra i due sono chiaramente la parte più caustica e divertente del film. Boyle è un personaggio memorabile: da un lato è un poliziotto anticonformista (e non è un complimento), dai modi maleducati e che non si vergogna delle azioni riprovevoli che compie sbandierandole ai quattro venti, dall’altro si mostra tenero (con la madre) e coraggioso. Gleeson è perfetto: la sua interpretazione sopra le righe (imposta dal personaggio) risulta sempre molto credibile. Ottimo anche il resto del cast nel quale spicca Mark Strong, sempre nei panni del cattivo di turno.
La sceneggiatura non si mostra particolarmente intricata od originale, tutto prosegue in modo spontaneo pur non essendo mai noioso. “Un poliziotto da happy hour” si fa apprezzare anche per l’ottima colonna sonora, affidata completamente ai Calexico. L’indie country del gruppo americano si sposa meravigliosamente con le atmosfere irlandesi fatte di lande desolate e cieli grigi.
Nel film, sempre in bilico tra poliziesco e commedia nera, tutto gira intorno a quel personaggio irriverente e atipico e una sola domanda sorge spontanea: ma ci fa o ci è? Nel finale, girato magistralmente da ottimo film poliziesco, si potrà avere se non una risposta, un valido indizio.
Voto: 73%
Trailer “Un poliziotto da happy hour”
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2 Comments:
mah, sarà per 'sto titolo italiano che gli hanno affibbiato, ma non mi ispira più di tanto...
Ho letto una buona recesione di questo film, che ha un brutto e equivoco titolo in italiano: dovrebbe essere un dignitoso, realistico poliziesco.
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