mercoledì 2 luglio 2008

IN BRUGES - LA COSCIENZA DELL'ASSASSINO

Titolo originale: In Bruges
Nazione: Gran Bretagna, Belgio
Anno: 2008
Genere: thriller
Durata: 1h41m
Regia: Martin McDonagh
Sceneggiatura: Martin McDonagh
Fotografia: Eigil Bryld
Musiche: Carter Burwell
Cast: Colin Farrell, Brendan Gleeson, Ralph Fiennes, Clémence Poésy, Thekla Reuten, Jérémie Renier, Jordan Prentice, Zeljko Ivanek, Elizabeth Berrington, Olivier Bonjour, Rudy Blomme, Mark Donovan, Ann Elsley


Trama
Ray e Ken, due killer professionisti, vengono spediti a Bruges, in Belgio, dal loro boss Harry dopo che la loro ultima missione ha avuto esiti negativi. I due devono attendere disposizioni nella piccola città belga fatta di canali e palazzi medioevali. Ken, per ingannare il tempo e per non dare nell’occhio, decide di comportarsi come un normale turista: va in giro per la città ammirando le opere d’arte dei musei, le chiese ed i palazzi storici, costringendo Ray a seguirlo nel suo tour turistico. Ken è affascinato dalla bellezza di Bruges addobbata per l’imminente arrivo del Natale, mentre Ray, contrariato dal soggiorno forzato ed angosciato dalle conseguenze del loro ultimo “lavoro”, si chiude sempre più in sé stesso finché non incontra Chloe, una ragazza vista per caso sul set di un film.

Recensione
“In Bruges - La coscienza dell’assassino” è un film singolare, una sorta di gangster movie a tinte noir ma decisamente tragicomico. Un film originale, brillante ed elegante, dove sceneggiatura e dialoghi (soprattutto quelli tra i due killer protagonisti) risultano di ottima fattura. Una storia particolare, bizzarra e surreale nei luoghi affascinanti di Bruges, una delle più belle città medioevali d’Europa.
Inizialmente tutto avviene nella consueta quotidianità, proprio come in una tranquilla vacanza in una interessante città europea. Man mano però che la storia procede, tutti i piccoli elementi che a prima vista erano apparsi inutili e superflui si concentrano intorno al vero motivo del loro soggiorno a Bruges. La storia segue pefettamente i canoni della tragedia greca con i personaggi che cercano invano di sfuggire al fato, vittime dei loro errori in attesa della punizione alle loro malefatte. Personaggi che con le loro complessità morali e lotte interiori danno spessore al film, sollevandolo così dal puro intrattenimento.
Nel 2006 il regista Martin McDonagh ottenne l’Oscar per il miglior cortometraggio e con “In Bruges - La coscienza dell’assassino” conferma la sue capacità dietro la mdp miscelando diversi generi con equilibrio e raffinatezza: riesce ad incastrare negli eventi drammatici della pellicola alcuni momenti esilaranti (incredibile il discorso del nano riguardo ad una eventuale imminente guerra tra bianchi e neri) e affibbiando a Bruges, città misteriosa ed fiabesca, un valore aggiunto, rendendola così protagonista del film alla pari degli attori del cast. Gli attori ben diretti da McDonagh, rendendo i personaggi fortemente caratterizzati, ognuno partecipe attivo ma quasi inconsapevole del susseguirsi degli eventi e delle conseguenze delle loro azioni, così come i diversi incontri/scontri giocano un ruolo importante negli equilibri della storia. Ralph Fiennes è il boss per eccellenza, tutto d’un pezzo, coinvolgente come sempre. Colin Farrell si riprende da alcune precedenti sterili interpretazioni, sorprendentemente comico nelle sue espressioni facciali. Ed è per questa singolare caratteristica che il personaggio di Farrell supera quello (assai simile) interpretato nel film “Sogni e delitti” di Woody Allen. Brendan Gleeson è perfetto nei panni del killer più saggio, una sorta di chioccia per il giovane Ray.
“In Bruges - La coscienza dell’assassino” è quindi una piacevole sorpresa, un film indicato in particolar modo ai fan dei film di Quentin Tarantino e Danny Boyle. “In Bruges - La coscienza dell’assassino” è forse il film che Woody Allen aveva in mente, quando realizzò il pessimo “Sogni e delitti”.

Voto: 77%


9 Comments:

Anonimo said...

devo ancora vedermelo!

articolo21 said...

e allora vediamolo

Anonimo said...

In Bruges è un film che mi è piaciuto tanto. Forse perché sono stata a Bruges qualche anno fa nel mio giro del Belgio. Complimenti per la recensione del film, mi è piaciuta tanto.
Tornerò a trovarti.

Marisa.

Anonimo said...

Grazie per le ottime recensioni...purtroppo non riesco a vedere tutti i film che recensisci, però devo dire che è bello e utile avere una guida così ben fatta on line, sul cinema di oggi! Complimenti!

ISOLE-GRECHE.com said...

x zirilli74:
Grazie a te per le belle parole. Spero di vederti spesso da queste parti.

Anonimo said...

Avevo visto il trailer di In Bruges, mi aveva incuriosito e non poco. Martin mcdonagh avrà un ottimo futuro. Garantito!

Anonimo said...

"In Bruges" si avvale di una strutturae solidissima, grazie anche alla sua semplicità: pochi personaggi perfettamente modellati dal punto di vista caratteriale retti da un cast perfetto, regia ponderata, fotografia magica (Bruges guadagnerà molti punti grazi a questo film).
Insomma "In Bruges" (La coscienza dell'assassino, subtitolo italiano, incredibilmente inutile e superfluo) è un piccolo capolavoro e fa venir voglia di passare le vacanze natalizie a Bruges.

Anonimo said...

Ti inserisco con piacere tra i miei link e ti tengo d'occhio per leggere le recensioni dei film che intendo andare a vedere. Riguardo In Bruges - La coscienza dell'assassino concordo in pieno con il tuo giudizio. Mi è piaciuto moltissimo, un perfetto gioco di incastri recitato benissimo. E poi il piacere di rivedere la bellissima Bruges! A presto, Annarita.

Pompiere said...

Purtroppo la svolta “acida” a metà strada fra Tarantino e i fratelli Coen (senza la rilevanza dei dialoghi diluiti del primo e l’arguzia dei secondi) non è molto appropriata: forse si voleva premere l’acceleratore sul sogno e il surreale ma, tra coca, prostitute, nani e pistole caricate a salve… si perde di vista un po’ quella che è la coscienza del titolo tradotto in italiano.