Titolo originale: Waltz with Bashir
Nazione: Francia, Germania, Israele, USA
Anno: 2008
Genere: animazione
Durata: 1h27m
Regia: Ari Folman
Sceneggiatura: Ari Folman
Fotografia: Yoni Goodman, Tomer Hanuka, David Polonsky
Musiche: Max Richter
Doppiatori: Gaetano Varcasia, Massimo Rossi, Franco Mannella, Angelo Maggi, Gianni Bersanetti, Pasquale Anselmo, Stefano De Sando, Paolo Marchese
Trama
Una notte, un vecchio amico racconta al regista Ari Folman un incubo che lo tormenta regolarmente nel quale 26 cani feroci lo inseguono, ogni notte. I due capiscono che c’è un legame tra l’incubo e la loro missione nell’esercito israeliano durante la prima guerra del Libano, all’inizio degli anni ‘80. Ari si accorge di non ricordare nulla di quel periodo della sua vita. Decide allora di rincontrare alcuni vecchi amici e compagni d’armi per scoprire la verità su quel periodo e su se stesso. Mano a mano che Ari va avanti con le ricerche, nella sua memoria cominciano ad emergere immagini oniriche e ricordi sommersi.
Recensione
Protagonista di “Valzer con Bashir” è lo stesso regista Ari Folman che da giovane fu testimone come soldato del massacro di Sabra e Shatila, un’atroce vendetta della falange cristiano-maronita libanese nei confronti dei profughi palestinesi, secondo le autorità colpevoli dell’omicidio dell’eletto presidente Bashir Gemayel, nove giorni prima della sua ufficiale investitura.
Folman intraprende il suo viaggio da un incubo che sembra essere causato da qualcosa di reale accaduto anni addietro, ma del quale non ha alcun ricordo. Inizierà così una ricerca attraverso la quale da un lato cercherà di esorcizzare i fantasmi del passato e dall’altro avrà l’opportunità di commemorare un eccidio del quale l’esercito israeliano si rese complice assistendo senza intervenire. Un continuo intrecciarsi di realtà, ricordi e sogni legati da un filo molto sottile, realizzato attraverso una graphic novel caratterizzata sia di estremo realismo che di surreale incanto.
“Valzer con Bashir” è un film di difficile lettura, per un “pubblico di nicchia”, gravato così com’è dell’ossessiva indagine non delle proprie colpe bensì delle proprie responsabilità, anche se procede scorrevole grazie alla sua regia attenta e ritmata, e le scene di estrema lentezza appaiono appropriate per momenti di riflessione. Interessante è anche la colonna sonora: il film offre musiche che spaziano tra rock, punk e classica e le composizioni originali di Max Richter ricordano i primi Pink Floyd, in particolare nel sogno iniziale del film, accompagnato da una melodia ipnotica che dilata i sensi in un insieme di percezioni che si confondono tra reale ed allucinazione
Il video finale che ripropone le immagini televisive dei momenti dopo il massacro di Sabra e Shatila riconsegna alla realtà i fatti narrati attraverso la tecnica della graphic novel, in modo che chiunque possa davvero rendersi conto che la storia è davvero accaduta.
Al di là delle ottime qualità cinematografiche, “Valzer con Bashir” ha un’importanza sociale, al pari di film come “Schindler’s list”. Nel film di Steven Spielberg erano gli ebrei le vittime di atrocità, mentre in questo di Folman sono i palestinesi, a confermare che in guerra chiunque può essere una vittima o, peggio ancora, siamo tutti vittime. Un film disgraziatamente attuale.
Voto: 76%
Nazione: Francia, Germania, Israele, USA
Anno: 2008
Genere: animazione
Durata: 1h27m
Regia: Ari Folman
Sceneggiatura: Ari Folman
Fotografia: Yoni Goodman, Tomer Hanuka, David Polonsky
Musiche: Max Richter
Doppiatori: Gaetano Varcasia, Massimo Rossi, Franco Mannella, Angelo Maggi, Gianni Bersanetti, Pasquale Anselmo, Stefano De Sando, Paolo Marchese
Trama
Una notte, un vecchio amico racconta al regista Ari Folman un incubo che lo tormenta regolarmente nel quale 26 cani feroci lo inseguono, ogni notte. I due capiscono che c’è un legame tra l’incubo e la loro missione nell’esercito israeliano durante la prima guerra del Libano, all’inizio degli anni ‘80. Ari si accorge di non ricordare nulla di quel periodo della sua vita. Decide allora di rincontrare alcuni vecchi amici e compagni d’armi per scoprire la verità su quel periodo e su se stesso. Mano a mano che Ari va avanti con le ricerche, nella sua memoria cominciano ad emergere immagini oniriche e ricordi sommersi.
Recensione
Protagonista di “Valzer con Bashir” è lo stesso regista Ari Folman che da giovane fu testimone come soldato del massacro di Sabra e Shatila, un’atroce vendetta della falange cristiano-maronita libanese nei confronti dei profughi palestinesi, secondo le autorità colpevoli dell’omicidio dell’eletto presidente Bashir Gemayel, nove giorni prima della sua ufficiale investitura.
Folman intraprende il suo viaggio da un incubo che sembra essere causato da qualcosa di reale accaduto anni addietro, ma del quale non ha alcun ricordo. Inizierà così una ricerca attraverso la quale da un lato cercherà di esorcizzare i fantasmi del passato e dall’altro avrà l’opportunità di commemorare un eccidio del quale l’esercito israeliano si rese complice assistendo senza intervenire. Un continuo intrecciarsi di realtà, ricordi e sogni legati da un filo molto sottile, realizzato attraverso una graphic novel caratterizzata sia di estremo realismo che di surreale incanto.
“Valzer con Bashir” è un film di difficile lettura, per un “pubblico di nicchia”, gravato così com’è dell’ossessiva indagine non delle proprie colpe bensì delle proprie responsabilità, anche se procede scorrevole grazie alla sua regia attenta e ritmata, e le scene di estrema lentezza appaiono appropriate per momenti di riflessione. Interessante è anche la colonna sonora: il film offre musiche che spaziano tra rock, punk e classica e le composizioni originali di Max Richter ricordano i primi Pink Floyd, in particolare nel sogno iniziale del film, accompagnato da una melodia ipnotica che dilata i sensi in un insieme di percezioni che si confondono tra reale ed allucinazione
Il video finale che ripropone le immagini televisive dei momenti dopo il massacro di Sabra e Shatila riconsegna alla realtà i fatti narrati attraverso la tecnica della graphic novel, in modo che chiunque possa davvero rendersi conto che la storia è davvero accaduta.
Al di là delle ottime qualità cinematografiche, “Valzer con Bashir” ha un’importanza sociale, al pari di film come “Schindler’s list”. Nel film di Steven Spielberg erano gli ebrei le vittime di atrocità, mentre in questo di Folman sono i palestinesi, a confermare che in guerra chiunque può essere una vittima o, peggio ancora, siamo tutti vittime. Un film disgraziatamente attuale.
Voto: 76%
Trailer “Valzer con Bashir”
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3 Comments:
secondo me non è poi neanche troppo un film di nicchia, visto che concentrandosi su un singolo episodio di una singola guerra riesce a parlare dell'insensatezza di tutte le guerre. il discorso legato alla memoria e alla ricostruzione degli eventi insieme a un'animazione spettacolare e poetica lo elevano poi a capolavoro assoluto, quindi io sarei anche per un voto un pochino + alto
A differenza di Marco, che usa il termine "capolavoro", io mi fermerei a ottimo film.
Nulla da eccepire sul comparto grafico e sull'importanza "politica" dell'operazione, ma sul piano narrativo secondo me qualche pecca c'è.
L'abbiamo guardato ierisera, mio figlio diciassettenne,un suo amico ed io.C'era silenzio,abbiamo persino dimenticato di fumare.A metà l'abbiamo messo in pause per commentare la tecnica dell'animazione.Di nuovo in silenzio,fino alla fine.Si sono alzati,seri,pensosi:"bello,fatto molto bene" Di nuovo è calato il silenzio.Ricordavo certi passaggi in Inshallah,della Fallaci..i cavalli.. COMPLIMENTI:OTTIMO.l'animazione così giustamente scarna,quasi goffa,lascia la mente libera di percepire tutto il messaggio.grazie a Folman
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